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Una festa a Palermo per i giovani migranti

21 Dicembre 2016

Ultimo aggiornamento:

Venerdì 30 Dicembre 2016, ore 10:55
Incontro-evento in prefettura con i minori stranieri non accompagnati

Esperienze di integrazione e accoglienza sono state ieri raccontate a Villa Pajno, residenza del prefetto di Palermo, in un incontro promosso dal prefetto Antonella De Miro che ha coinvolto le istituzioni cittadine e tutti gli attori della rete di prima accoglienza, ma soprattutto alcuni protagonisti migranti, il terzo settore e i ragazzi delle scuole.

Il prefetto, rivolgendosi agli alunni del liceo scientifico Benedetto Croce ed ai bambini del circolo didattico Aristide Gabelli, ha spiegato il funzionamento della macchina organizzativa che garantisce lo sbarco dei migranti in sicurezza e nel rispetto dei diritti umani e della dignità della persona. Tutti i protagonisti della prima accoglienza agiscono in sinergia, con professionalità e umanità, per offrire le risposte migliori e più efficaci per la migliore assistenza dei migranti.

E' stato poi illustrato il progetto di alfabetizzazione “A Scuola Insieme” che prevede, oltre all’insegnamento della lingua italiana e all’inserimento nelle classi, anche percorsi scolastici ed extrascolastici propedeutici all’inclusione sociale, svolti con assistenti linguistici e tirocinanti universitari.

Tre degli studenti minori stranieri non accompagnati hanno quindi raccontato la propria storia di fuga dai paesi africani di origine, il viaggio pieno di pericoli attraverso il deserto, la sosta a Tripoli, il lavoro da schiavi, la traversata attraverso il Mediterraneo, l'approdo in Sicilia dove sperano di trovare la realizzazione del proprio sogno di vita. I ragazzi temono di essere trasferiti, una volta compiuti i 18 anni, presso le strutture per maggiorenni, perdendo così la trama delle relazioni che con fatica hanno costruito con i compagni di scuola e gli insegnanti. Il prefetto ha assicurato loro il massimo impegno per favorire la prosecuzione del progetto di inserimento scolastico anche dopo il raggiungimento della maggiore età.

E' stata poi la volta del racconto di una famiglia affidataria di un orfano del Mali, oggi quattordicenne, e dell’arricchimento umano che l’inserimento del giovane presso il proprio nucleo familiare ha comportato. Un'altra esperienza positiva quella di un giovane senegalese che in Sicilia ha trovato una compagna che ha sposato e dalla quale ha avuto un bambino. Il giovane lavora presso la cooperativa sociale “La Carità non finirà mai”, fondata per favorire percorsi di inclusione socio-lavorativa dei migranti in possesso del riconoscimento della protezione umanitaria.

I piccoli allievi della scuola Gabelli hanno suonato con il flauto, a conclusione dell'evento, i brani musicali “Imagine”, “La vita è bella”, “ Il sogno della libertà” e l’inno di Mameli.

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