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Non c’è sottovalutazione sul fenomeno dei roghi tossici nei campi nomadi

5 Luglio 2017

Ultimo aggiornamento:

Lunedì 17 Luglio 2017, ore 19:24
Minniti al question time alla Camera assicura: «le forze di polizia sono costantemente impegnate nel controllo. Nessuna iniziativa a lasciare “mani libere” sul territorio»

Il fenomeno dei roghi tossici, che si sviluppano nei pressi e all’interno dei campi nomadi, interessano soprattutto le aree a ridosso della capitale e delle città di Torino, Milano e Napoli. Il ministro Minniti ha assicurato, nel corso del question time alla Camera dei deputati, che «le forze di Polizia, anche in collaborazione con la polizia locale, sono costantemente impegnate nell'attività di controllo per individuare gli autori dei roghi tossici». 

Le esalazioni tossiche, che costituiscono «un fattore di pericolo sia dal punto di vista ambientale che della salute», sono provocate dalla combustione di materiali ferrosi che andrebbero smaltiti secondo determinate procedure e che, invece, vengono accumulati proprio nei pressi dei campi destinati al mercato clandestino.

Il fenomeno, riconosciuto dal ministro come «di particolare rilevanza», è stato affrontato dal 2013 a Napoli anche con l’aiuto di forze di Polizia, di forze armate e attività di prevenzione.
La prefettura di Roma ha istituito un tavolo apposito, per la prevenzione e la repressione di tali reati, ha riferito Minniti. Insieme al comune di Roma e alle Forze di polizia provinciali, inoltre, ha firmato un protocollo d’intesa per il controllo sull’intera filiera delle rottamazioni. Il numero dei roghi intorno alla capitale registra anche una flessione.

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