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L'arte per l'integrazione alla Biennale di Venezia

17 Maggio 2017

Ultimo aggiornamento:

Venerdì 26 Maggio 2017, ore 12:28
Intesa con la prefettura per il progetto Green Light che coinvolge 80 giovani migranti

È stato sottoscritto tra la prefettura di Venezia, il comune capoluogo, gli enti gestori dell’accoglienza per migranti del territorio veneziano e la Fondazione La Biennale, un Protocollo d’intesa per l’attuazione del progetto Green Light, nell’ambito della 57^ Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.

L’iniziativa, promossa dall’artista Olafur Eliasson, in collaborazione con la Fondazione Thyssen-Bornemisza, si connota per i molteplici aspetti di integrazione sociale e vede la piena collaborazione con le strutture di accoglienza, coordinate e sostenute dalla prefettura.

Su base volontaria e senza alcuna retribuzione, 80 giovani rifugiati e migranti daranno vita a uno spazio dinamico che stimola varie forme di partecipazione e impegno, attraverso la realizzazione di un programma artistico ed educativo, che prevede diverse attività di apprendimento condiviso, come workshop creativi, proiezioni, corsi di formazione professionale e di lingua. Individuati secondo un criterio proporzionale al numero dei presenti nei Centri di Accoglienza del territorio comunale di Venezia e nello SPRAR di Venezia, i ragazzi offriranno la propria collaborazione in due turni (maggio-luglio e agosto-novembre), partecipando alle attività presso il Padiglione Centrale ai Giardini, sotto la supervisione dell’artista.

Al termine dei due moduli formativi, ogni partecipante riceverà un attestato, che certificherà la sua collaborazione con l’artista e il completamento di corsi di lingua e formazione. La Biennale di Venezia si farà carico di ogni onere assicurativo e delle spese previste per il trasporto e il vitto dei soggetti coinvolti, e degli adempimenti concernenti l’attività di volontariato.

Venezia, il progetto di inclusione Green Light

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