Servizio civile per l’inserimento dei titolari di protezione internazionale e umanitaria
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I titolari di protezione internazionale e umanitaria potranno contare su migliori percorsi di inserimento sociale, grazie all’impegno civile e ai progetti del Servizio civile nazionale. Le loro competenze saranno più valorizzate e cresceranno così anche le possibilità di occupazione e dunque di autonomia.
Proprio nell’ottica del rispetto dei principi di solidarietà, di legalità, di integrazione e di inclusione sociale, è stato sottoscritto oggi un protocollo d’intesa dal sottosegretario all’Interno Domenico Manzione e dai sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Luigi Bobba e Franca Biondelli.
«L’accordo – ha spiegato il sottosegretario all’interno Domenico Manzione - rappresenta un primo passo verso l’integrazione delle persone alle quali è stata riconosciuta la protezione internazionale o la protezione umanitaria. È un passo piccolo, ma importante e va nella giusta direzione. Ovviamente ne siamo molto soddisfatti e ringraziamo per la piena collaborazione che si è instaurata fra il ministero dell’Interno, la Presidenza del Consiglio e il ministero del Lavoro”.
I settori di intervento per i quali potranno essere attivati i progetti di Servizio civile nazionale, che interesseranno quasi 3.000 volontari, sono:
- assistenza (tutela dei diritti sociali e servizi alla persona);
- protezione civile;
- ambiente;
- patrimonio artistico e culturale;
- educazione e promozione culturale.
Il protocollo permetterà anche di dare attuazione alla riforma del servizio civile che è stato aperto a coloro che non sono cittadini italiani, ma che risiedono regolarmente sul nostro territorio. Per lo sviluppo dei progetti, saranno utilizzate le risorse del Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) e saranno attivate specifiche azioni di informazione e comunicazione verso gli interessati.
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