«Come una democrazia affronta e risolve il tema dell'immigrazione è come una democrazia salvaguardia se stessa.» Lo ha detto ieri il ministro dell'Interno Marco Minniti intervenendo al Plenum straordinario del Consiglio Superiore della Magistratura convocato per il Protocollo d'intesa in tema di richiedenti asilo.

«Lo scambio di informazioni» tra il Viminale e il Consiglio superiore della magistratura, prima volta di un ministro invitato dall'organo costituzionale, «arricchirà il dialogo perchè è positiva la circolarità delle informazioni e nel nostro Paese c'è n'è molto bisogno.»

«Se si affronta il tema del contrasto e della riduzione significativa della migrazione illegale» ha proseguito il ministro «possiamo affrontare il tema della migrazione legale. Mediamente nel nostro paese occorrono due anni per sapere se un richiedente asilo ha diritto» quindi «intervenire su questi tempi è cruciale anche per l'equilibrio dei territori e delle comunità che ospitano» i migranti.

«In una democrazia» ha affermato «il ministro dell'Interno deve tenere conto di entrambi i diritti: quello dei richiedenti asilo e, dall'altro, quelli delle comunità che li ospitano.»

Sul decreto legge in discussione al Senato, Minniti ha annunciato che «la fiducia verrà votata martedì prossimo. Sarà presentato un maxiemendamento. Per come ho potuto vedere io, nel testo uscito dalle commissioni si tiene conto del parere del Consiglio Superiore della Magistratura sul terreno delle garanzie. Ognuno potrà giudicare. Posso garantire che il parere non è stato inascoltato.»

Il ministro si è anche espresso sui fatti di Londra e sulla minaccia terroristica: «Ci troviamo di fronte a una minaccia che assume sempre più carattere di assoluta imprevedibilità. Questo riduce drasticamente i tempi di reazione, dobbiamo riflettere un po' di più sulla capacità di mettere in campo una strategia contro tale minaccia, come affiancare l'attività di intelligence al controllo del territorio, unico modo per contrastare l'imprevedibilità.»