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Cambio di strategia nello scenario migratorio attuale e incrementi di organico in Polizia e Vigili del fuoco

15 Novembre 2017

Ultimo aggiornamento:

Giovedì 16 Novembre 2017, ore 15:21
Diversi i temi affrontati dal ministro dell’Interno Minniti intervenuto alla Camera per il question time

Il ministro dell’Interno Marco Minniti è intervenuto al question time alla Camera dei Deputati.

Sconfiggere il traffico di esseri umani e costruire la legalità delle immigrazioni

In merito all’incidente avvenuto il 6 novembre, durante un soccorso in mare a 30 miglia nautiche dalla Libia, le ricostruzioni della Guardia costiera libica e della ONG olandese Sea Watch 3 «appaiono sostanzialmente divergenti». «È in corso l'indagine della procura della Repubblica di Ragusa» e il Governo intende fare luce sulla vicenda e mettere in campo «tutte le iniziative utili affinché incidenti così drammatici non si ripetano».
Al momento, infatti, «non è possibile avere un quadro certo di eventuali dispersi, anche se testimoni hanno riferito che potrebbe essere intorno ai 50». La nave Sea Watch 3 ha sbarcato nel porto di Pozzallo 59 migranti e il cadavere di un minore; la nave militare francese (FSLR), altri tre migranti e quattro deceduti; infine, la Guardia costiera libica ha riferito di aver recuperato 47 migranti ai quali ha prestato assistenza: due persone sono state ricoverate, il resto si trova nel centro di accoglienza di Tagiura.
Pur essendo consapevoli che «anche una sola morte in mare è per noi inaccettabile», dobbiamo registrare una diminuzione dei dispersi in mare «anche significativa».

​«Fin dal primo momento ci siamo posti il tema del rispetto dei diritti umani nei centri di accoglienza». È noto che la Libia non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra del 1951, ma il tema dei diritti umani «per noi era, è e sarà una questione irrinunciabile». Lunedì scorso a Berna, grazie anche all’impegno dell’Italia, i ministri dell'interno dell'Europa e dell'Africa settentrionale, compresa la Libia, hanno firmato un documento di impegni sui diritti dei migranti e sul diritto alla protezione internazionale». Forse non sarà abbastanza, ma «l’alternativa non può essere quella di rassegnarsi all'impossibilità di governare i flussi migratori e consegnare ai trafficanti di esseri umani le chiavi delle democrazie europee». Dobbiamo dunque sconfiggere l'illegalità per promuovere e costruire la legalità nel campo delle immigrazioni».

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Da Triton a un piano 2018 Comprehensive Approach

In vista del Piano operativo 2018, «l'Italia ha maturato l'idea» che si debba arrivare a «un cambio di strategia» perché «il modello tradizionale di operazione congiunta Frontex non è più adeguato per affrontare lo scenario migratorio attuale». L’obiettivo è un Comprehensive Approach in modo che i Paesi europei, oltre ad offrire una mutua solidarietà e a garantire una strategia delle frontiere «integrata e condivisa», sia in grado di affrontare il tema dell’immigrazione «dal momento del soccorso in mare del migrante, sino all'obiettivo finale del rimpatrio di coloro che non hanno diritto a permanere nel territorio europeo».
Presso l'agenzia Frontex sta lavorando, dallo scorso luglio, un gruppo di lavoro per la rivisitazione del Piano operativo Triton che si conclude il 31 dicembre.

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Indagini sul voto assistito in Sicilia

«Sono in corso indagini della locale DIGOS, su delega del procuratore della Repubblica di Catania» sul caso della donna dichiarata interdetta che sembrerebbe aver votato a Sant'Agata Li Battiati (Ct) senza la presenza del figlio tutore, il quale non ha dato alcuna autorizzazione in tal senso. Nella provincia di Palermo non sono emerse «anomalie nell'espressione del voto da parte di soggetti che necessitavano dell'accompagnamento». 
Per quanto riguarda le sostituzioni dei presidenti degli uffici elettorali sezionali, che vengono nominati 30 giorni prima del voto dai presidenti delle corti d'appello, «si sono registrate in misura fisiologica nei distretti delle corti di appello di Palermo, Catania e Caltanissetta». Alle sostituzioni, invece, che si rendono necessarie nel corso della giornata elettorale, provvedono i sindaci dei comuni interessati. A Palermo risultano comunicate circa 30 sostituzioni su un totale di 2.153 sezioni; nella provincia di Catania, le rinunce dei presidenti di seggio sono state 61 nel capoluogo e 45 in provincia.

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Previsti incrementi di organico dei Vigili del fuoco in provincia di Ancona

La delocalizzazione, presso il distaccamento aeroportuale di Falconara, della seconda squadra terrestre della sede centrale di Ancona è stata confermata a settembre, «alla luce dei positivi risultati operativi conseguiti». Inoltre, sono state destinate «al comando di Ancona ulteriori cinque unità di vigili del fuoco neoassunti». La carenza di organico, che è in linea con la media nazionale, «potrà ulteriormente essere ridotta, al termine dell'espletamento dei concorsi in atto per le qualifiche di caporeparto, caposquadra e vigile del fuoco». Inoltre, il disegno di legge di bilancio in esame al Senato, prevede «il ripianamento degli organici per la metà dei posti non coperti delle forze di Polizia e dei vigili del fuoco». Nel Corpo nazionale entreranno in servizio ulteriori 1.300 unità.

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Più difficili gli ingressi dei cittadini di Paesi che non collaborano alle politiche di rimpatrio

«Oggi sono attivi cinque centri di permanenza per i rimpatri», istituiti per «rendere più efficace l'esecuzione dei provvedimenti di espulsione» e più immediato il rimpatrio forzato delle persone potenzialmente pericolose per la sicurezza del Paese. Entro la fine dell'anno, sarà attivato un ulteriore centro a Potenza e altri cinque in altrettante regioni. Le procedure di allontanamento avvengono nel rispetto dei diritti degli interessati.
Dal 1° gennaio al 5 novembre, gli stranieri rintracciati in posizione irregolare sono stati 39.634 (15% in più, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso), di cui 17.405 allontanati dal territorio nazionale (più 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
I rimpatri prevedono accordi e protocolli operativi con i Paesi di origine e transito dei migranti. A tal fine, «l'Italia e l'Unione europea hanno concluso accordi di riammissione con oltre venti Paesi a forte vocazione migratoria»; hanno siglato intese per il contrasto all'immigrazione irregolare con: Algeria, Gambia, Ghana, Gibuti, Niger, Nigeria, Senegal e Sudan; hanno «attivato specifiche iniziative con Libia, Tunisia, Egitto e Gambia» e stanno «lavorando a un programma di rimpatri con il Bangladesh».
L'ingresso legale nella Ue «sarà più difficile per i cittadini di un Paese terzo che non collabora alle politiche di rimpatrio».

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L’aggiornamento degli oneri di urbanizzazione ricade sul consiglio comunale

​La normativa prevede che «l'incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria sia stabilita con deliberazione del consiglio comunale, cioè in base a tabelle che la regione definisce per classi di comuni in relazione a specifici parametri». Ogni cinque anni sono previsti aggiornamenti degli oneri che, «per coerenza sistematica con le varie disposizioni», si ritiene «siano da ricondurre al consiglio comunale».
Tuttavia, è stato votato un ordine del giorno che «impegna il Governo a valutare l'opportunità di disposizioni interpretative», poiché «la problematica dovrà essere affrontata d'intesa con altri dicasteri».

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Obbligo di rendicontazione delle spese dei centri di accoglienza

Il decreto, sottoscritto di concerto con il ministero dell'Economia e delle Finanze il 18 ottobre, «prevede adempimenti in materia di rendicontazione» delle spese per la fornitura di beni e servizi per la gestione dei centri di accoglienza per immigrati.
«La portata innovativa» del provvedimento «consente il superamento del gestore unico, la tracciabilità dei servizi, nonché poteri ispettivi da parte del ministero dell'Interno». I prefetti sul territorio potranno «disporre controlli più incisivi per assicurare l'efficacia dei servizi resi nell'ambito delle strutture di accoglienza», prevenire usi impropri di risorse pubbliche e contrastare abusi.

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