Accoglienza diffusa a Fermo
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Un luogo istituzionale di incontro e confronto tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo sono coinvolti in materia di immigrazione. E' il Consiglio Territoriale dell’Immigrazione che si è riunito ieri a Fermo, convocato dal prefetto Mara Di Lullo, per approfondire in più sessioni tematiche e in modo interdisciplinare alcune questioni legate alla gestione dell’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.
Confronto bilaterale prefettura-gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas)
La prima sessione ha riguardato la suddivisione in quote dei “migranti” che sbarcano sulle coste italiane, con una ripartizione regionale e poi in ambito provinciale tra le prefetture.
Sono state approfondite le situazioni rappresentative di azioni violente da parte degli ospiti dei Centri, per l’emanazione dei decreti di revoca dell’accoglienza. Il prefetto ha segnalato ai gestori l’importanza di sporgere immediata denuncia per consentire da subito di debellare le azioni di emulazione da parte di altri ospiti. Ulteriori indicazioni sono state fornite su come formulare alla prefettura la comunicazione degli allontanamenti dai Cas, quando avvengono senza preavviso e autorizzazione, per poter correttamente provvedere, anche in questi casi, alla revoca dell’accoglienza.
Accoglienza diffusa
Nella provincia il numero maggiore di migranti si trova nel comune capoluogo e negli altri comuni più grandi, ma senza creare situazioni di criticità grazie anche a modalità virtuose dell’accoglienza in ottime strutture gestite da enti, sia ecclesiastici che del terzo settore “privato-sociale”. L’utilizzo poi, su base volontaria, dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in “lavori di pubblica utilità” sta portando, in molti casi, a una effettiva integrazione e un valore aggiunto, una ricchezza sociale, culturale ed economica.
Il prefetto Mara Di Lullo ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente tutti i sindaci per l’attenzione prestata e per lo spirito di servizio dimostrato nella collaborazione della gestione del fenomeno migratorio, che si è rilevata costruttiva, produttiva di positivi effetti e che pone un argine a possibili situazioni di disagio e di conseguenti proteste.
Protocollo sanitario
L’Asur Area Vasta 4, ha illustrato il nuovo Protocollo “Accoglienza sanitaria dei migranti forzati, tutela della salute pubblica e dei lavoratori dei centri di accoglienza”.
Si tratta di uno strumento agile e operativo che, pur adottando un approccio rigorosamente scientifico, è di facile consultazione e fornisce informazioni e indicazioni a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nell’accoglienza dei migranti. Un aspetto innovativo del Protocollo Sanitario, basato sull’esperienza consolidatasi nel tempo, è stata l’individuazione di due ambulatori dedicati ai migranti che sono in attesa dell’attivazione del proprio codice fiscale provvisorio numerico, per poter garantire in modo sistematico e continuativo, l’assistenza sanitaria ai migranti sin dal momento del loro arrivo.
Ristart
Accolto il progetto presentato dai rappresentanti dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) denominato “Ristart” per il Rimpatrio Volontario Assistito. Il prefetto ha sollecitato a collaborare con i referenti dell’Oim per promuovere all’interno delle proprie strutture questa possibilità data ai migranti di poter far rientro nei propri Paesi attraverso un’assistenza amministrativa, operativa e anche economica.
Tavolo interreligioso
Ha partecipato alla seduta anche l’Imam Abdellah Labdidi, presidente del Centro di Cultura Islamica del Piceno, che ha colto favorevolmente l'avvio di una seria interlocuzione con le istituzioni e gli enti del no profit, garantendo la massima disponibilità sua personale e della sua comunità nell’agevolare il dialogo con gli ospiti dei centri di accoglienza per una sempre maggiore integrazione e scongiurare la nascita di ghetti potenzialmente pericolosi per l’ordine sociale.
Per la realizzazione di un vero e proprio “tavolo interreligioso”, il prefetto ha evidenziato che il seme è stato gettato anche con la presenza della Curia dell’Arcidiocesi di Fermo, impegnata anch’essa in prima linea sul “fronte migranti” per aver messo a disposizione il Seminario Arcivescovile, primo Cas attivato sin dal 2013 e in cui sono tuttora ospitati un centinaio di migranti.
Sprar
Il Consiglio è stato anche l’occasione per promuovere con gli amministratori locali l’adesione alla accoglienza di secondo livello, che consente ai sindaci di partecipare ai bandi per attivare strutture del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) nei rispettivi territori comunali attraverso finanziamenti appositamente stanziati.
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