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Sensibile riduzione degli sbarchi dalla Libia

20 Settembre 2017

Ultimo aggiornamento:

Lunedì 25 Settembre 2017, ore 19:48
Il ministro Minniti ha fornito al question time i dati che confermano la validità della strategia adottata dal Governo. Le risposte alle altre interrogazioni parlamentari

La sensibile riduzione degli sbarchi dalle coste libiche si colloca nell'ambito di un’organica strategia di intervento che il Governo in questi mesi ha cercato di portare avanti dall'altra parte del Mediterraneo. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ne ha illustrato i punti rispondendo al question time che si è svolto nel pomeriggio alla Camera dei deputati.

Entro il mese di ottobre sarà firmato un protocollo ufficiale di cooperazione, tra l’Italia e l’autorità del governo di accordo nazionale di Tripoli, per il contrasto al traffico di esseri umani e al terrorismo. A fine agosto, a Tripoli, si era svolto l’incontro tra la delegazione guidata dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti e il procuratore generale libico Sediq al Soor. La visita era stata organizzata proprio con l'obiettivo di arrivare a «una forte cooperazione contro i trafficanti di esseri umani e terrorismo».

Gli sforzi compiuti dall'Italia per contenere i flussi migratori e contrastare il traffico di migranti hanno permesso di raggiungere anche altri risultati. I dati sugli sbarchi, sebbene non possano ancora essere letti «come un cambiamento strutturale», mostrano effetti positivi e «una sensibile riduzione» del fenomeno: meno 21% degli sbarchi provenienti dalle coste libiche e meno 35% di quelli provenienti dal Niger, al confine meridionale della Libia. Il calo, ha spiegato Minniti, è da imputare a «un'organica strategia di intervento che il Governo in questi mesi ha cercato di portare avanti dall'altra parte del Mediterraneo». In particolare: il sostegno logistico alla Guardia costiera libica, che ha già salvato oltre 15.000 persone; l'accordo di pace siglato il 31 marzo scorso dalle tribù Tebu e Suleiman, alla presenza dei leader dei Tuareg; il lavoro della cabina di regia dei ministeri dell'Interno di Italia, Libia, Mali, Niger e Ciad.
Il ministro ha ricordato, inoltre, che l’Oim e l’Unhcr adesso operano in Libia per verificare le condizioni di vita dei migranti e il rispetto dei diritti umani. «Questione – ha detto – da noi considerata cruciale».

Ma nessuna erogazione è stata fatta a milizie e trafficanti libici per contenere le partenze verso il nostro Paese. 
I reportage giornalistici che hanno riferito di pagamenti da parte dell'Italia a milizie libiche sono stati smentiti più volte, anche dalla Farnesina. Minniti ha ricordato che sull’argomento il premier Paolo Gentiloni ha riferito al Copasir nei giorni scorsi e che lo stesso presidente del Comitato, Giacomo Stucchi, ha dichiarato alla stampa di non aver rilevato “elementi critici” in proposito.

Il ministro dell'Interno è intervenuto anche su altre questioni sollevate dai parlamentari.

 

Una “marcia su Roma” sarebbe in contrasto con la legge

La manifestazione annunciata da Forza Nuova, per il 28 ottobre a Roma, «richiama in modo palese la nascita del regime fascista e la marcia su Roma», ha osservato il ministro dell’Interno. «È evidente – ha aggiunto - che una manifestazione così si porrebbe in chiaro contrasto con l'ordinamento giuridico che prevede in materia alcuni fondamentali presidi di legalità: dalla cosiddetta legge Scelba, che vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista, alla cosiddetta legge Mancino». Qualora la manifestazione dovesse essere convocata, le autorità provinciali di pubblica sicurezza effettueranno le valutazioni necessarie tenendone conto.
Tuttavia a oggi, ha riferito Minniti, l’avviso della manifestazione, che deve essere presentato formalmente dai promotori almeno tre giorni prima, non è ancora arrivato.

Non sono revocabili delibere come quella di San Germano Vercellese

La delibera adottata dalla giunta comunale di San Germano Vercellese contiene affermazioni che «non sono in alcun modo conciliabili con le strategie del Governo e dei comuni sull'accoglienza dei migranti». «Sono convinto – ha ribadito Minniti - che il modello dell'accoglienza diffusa sia quello più efficace, nella prospettiva di una distribuzione equilibrata e sostenibile dei migranti sul territorio nazionale e delle loro possibilità di piena integrazione». Proprio su questo si basa l’accordo che il ministero dell’Interno ha preso con Anci.
Il ministro ha chiarito, tuttavia, che non è possibile da parte sua revocare provvedimenti adottati dagli enti locali. Eventuali illegittimità possono essere impugnate davanti al Tar «solo dai soggetti legittimati».

I permessi per motivi umanitari risolvono casi critici non previsti dalla legge

Sono tre gli istituti che le leggi italiane e internazionali mettono a disposizione per il rilascio di un permesso di soggiorno, ha spiegato il ministro Minniti: l’asilo, la protezione sussidiaria e la protezione umanitaria. Quest’ultima è uno strumento «residuale e atipico» che viene utilizzato quando si riscontrano «seri motivi di carattere umanitario» non rientranti nelle tipologie contemplate dalle norme. Il provvedimento, «supportato da chiari orientamenti giurisprudenziali, «risolve nella prassi tutta una serie di situazioni critiche che, in assenza di tale strumento, potrebbero determinare gravi violazioni dei diritti fondamentali».
Le commissioni territoriali «concedono tale forma di protezione prevalentemente quando sussistono seri motivi di carattere umanitario non predeterminati e tipizzati dal legislatore». Le ragioni sono di carattere temporaneo: motivi di salute, gravi condizioni psicofisiche, patologie, calamità naturali, gravi fattori locali, situazioni familiari del richiedente.
Minniti ha poi invitato a considerare con «grande prudenza» tali provvedimenti che nascono da obblighi costituzionali e da accordi internazionali.

Nessuno stop ai lavori per la cittadella dello sport a Napoli 

È possibile conciliare il trasferimento dei nomadi nella caserma “Boscariello” con l'avvio dei lavori per la realizzazione della “cittadella dello sport”. Il ministro Minniti ha riferito che 60 persone, che stanziavano nel campo di via Cupa Perillo a Scampia incendiato il 27 agosto scorso, saranno trasferite in un’area precisa della caserma. La sistemazione ha carattere temporaneo e «non pregiudica la tempistica dei lavori». Lasceranno l’area entro dicembre 2017.

I proventi delle multe devono rispettare i vincoli di destinazione stabiliti dalla legge

La normativa non consente ai comuni di implementare i bilanci con l’incasso delle multe. Hanno l’obbligo di rendicontare, entro il 31 maggio di ogni anno al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al ministero dell’Interno, gli interventi effettuati con i proventi.
«Il quadro normativo, correttamente applicato, - ha spiegato Minniti - è idoneo a garantire che gli accertamenti delle violazioni previste dal codice della strada non siano strumento
per implementare in modo improprio i bilanci comunali». 
Le rilevazioni sulla velocità dei veicoli devono garantire la sicurezza stradale e mettere in condizione gli utenti della strada di «adeguarsi preventivamente ai limiti prefissati».
«I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie – ha spiegato Minniti riferendosi all’articolo 208 del codice della strada - sono incamerati dall'amministrazione pubblica a cui appartiene l'organo di Polizia stradale che ha accertato l'illecito e che tuttavia non può beneficiarne direttamente in nessuna forma. I proventi sono devoluti agli enti locali di appartenenza ovvero alle amministrazioni statali. Una quota pari al 50% dei proventi spettanti agli enti locali è vincolata a specifici interventi per migliorare le infrastrutture, la sicurezza stradale, la segnaletica e il potenziamento delle attività di controllo». 

Il ministro dell'Interno Marco Minniti risponde al question time

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