Date: 7:39 PM 8/1/00 +0200
From: dino frisullo
Subject: soggiorni negati: intervento per il
manifesto di doman
----- Original Message -----
From: <mailto:dinofrisullo@iol.it>dino
frisullo
To:
<mailto:clania@ilmanifesto.it>clania@ilmanifesto.it
Sent: Tuesday, August 01, 2000 7:24 PM
Subject: intervento di dino
I volti dei nostri amici stranieri sono il
termometro delle politiche dell'immigrazione. Quelli degli esclusi dalla
"sanatoria" di due anni fa hanno percorso in due mesi tutte le
possibili sfumature, dalla disperazione alla rabbia all'attesa al sollievo alla
fierezza alla gioia.
Chi sar in piazza con loro in questo fine
settimana, venerd a Brescia, sabato a Roma e davanti alle questure o alle
prefetture di molte altre citt, li trover amaramente perplessi. Partendo per
l'Italia erano pronti a confrontarsi con scafisti e passatori, padroni e
razzisti, ma non con le tortuosit della burocrazia.
Un mese fa un viceministro dell'Interno
riconosceva onestamente la discrezionalit, le disparit, la contraddittoriet,
insomma l'ingiustizia d'una procedura trascinata dalle questure per due lunghi
anni, e chiusa condannando alla clandestinit un richiedente su cinque. Mentre
parlava, echeggiavano nell'anticamera le strida di Gasparri.
A distanza di un mese dobbiamo prendere atto
del potere di veto di Gasparri sulla politica dell'immigrazione. E' vero, con
il riesame di quelle cinquantamila pratiche si segnata una vittoria di
principio. Ogni faldone una vita in sospeso, una famiglia in attesa. Ma per non
offrire il fianco ai falchi, il governo ha evitato di spiegare per iscritto
alle questure che farne, di quei faldoni.
Eppure l'aria nel frattempo cambiata. Ormai
la necessit dell'immigrazione legale senso comune. Tanto pi sarebbe ovvio
rispondere a chi la legalit l'attende e la rivendica da anni. L'hanno detto
anche gli agenti del Siulp, che umiliante e inutile continuare a passare ai
raggi X "prove di presenza" e certificazioni di alloggio e lavoro
vecchie di anni, su cui s' sviluppata un'immensa speculazione che solo la
legalit, appunto, consentirebbe alle vittime di denunciare.
Invece la maggioranza delle questure
continuano, per forza d'inerzia e per non smentirsi, a irrogare rigetti e fogli
di via, a rinviare senza spiegazioni, a non riaprire le pratiche degli esclusi.
Il riesame doveva concludersi a fine luglio, per consentire agli immigrati di
riabbracciare le loro famiglie o di riagguantare un brandello di lavoro
stagionale. Invece siamo ancora nel guado: nella migliore delle ipotesi sono
stati consegnati diecimila permessi in tutta Italia.
Quanto agli altri, emerge una realt che
dovrebbe far riflettere i giuristi: migliaia di storie dimmigrazione sono
ormai casi giudiziari. Per una "prova" appena non credibile
lispettore ha passato la mano non solo al Tar ma al giudice penale. E
lodissea continua.
Chiediamo al governo e alla sua maggioranza
politica un atto di coraggio civile. Chiediamo uno scatto di dignit
allarcipelago disperso e un po latitante della solidariet. Davanti e dentro
le questure si gioca una partita decisiva. Convocando le grandi manifestazioni
di Brescia e di Roma, gli immigrati scrissero che da questa vittoria dipende
linversione di tendenza, la riapertura di una stagione di diritti civili. E
ancora vero. E ancora possibile.
Dino Frisullo e Manlio Vicini