Date: 4:04 AM 10/29/00 +0100
From: dino frisullo
Subject: R: dino frisullo vive...e Ocalan?
Caro Roderigo, grazie per la domanda, vorrei
che molti di pi se lo
chiedessero. La risposta falla girare, se
puoi; credo utile anch'io inviarla
a una rete di interlocutori.
Ocalan sta malissimo. Secondo i suoi avvocati
(gli unici che possano
vederlo, e non spesso), il totale isolamento,
guardato a vista 24 ore su 24
in una cella di 12 mq, con mezz'ora di
"aria" in un locale chiuso senza mai
vedere il sole e il cielo, gli sta provocando
crisi soffocanti di asma (non
ne aveva mai sofferto), insonnia, aritmie
cardiache, crisi d'ansia, e gli
sta facendo perdere l'uso dei sensi (avrebbe
gi perduto quasi completamente
l'olfatto e il gusto).
Torture fisiche e somministrazione di sostanze
chimiche, dopo i primi giorni
di arresto non ne avrebbe pi subite - per la
semplice ragione che i suoi
carcerieri si sono resi conto che questo
provocava reazioni durissime nel
suo popolo. Ma stanno tentando,
sostanzialmente, di lasciarl morire
lentamente e in modo "pulito".
Per fortuna conserva la lucidit, in modo
sorprendente in quelle condizioni.
I suoi avvocati (i cui colloqui sono comunque
seguiti e registrati, e con il
divieto di usare penna e carta) ne riportano
ogni volta indicazioni
politiche molto nette, a partire dalla famosa
scelta di rinunciare all'uso
delle armi e di avviare un'offensiva politica
sul tema e sul terreno della
democrazia.
Quanto alla sua vicenda giudiziaria, come sai
s' conclusa (in prima istanza
e in, diciamo cos, appello) con una condanna
a morte definitiva, che Ocalan
condivide con circa sessanta turchi condannati
a morte e detenuti a vita.
Uno di loro era anche nella mia cella, a
Diyarbakir nel '98. Possono essere
messi a morte in qualsiasi momento, anche se
la Turchia non esegue pi pene
capitali da quasi vent'anni, ma occorre una
decisione del governo ratificata
dal parlamento. L'ultima parola sulla sorte di
Ocalan spetta dunque a un
organismo che ha appena eletto suo presidente
un deputato nazista dei Lupi
grigi (Mhp, Partito di azione nazionalista), e
in cui hanno sicuramente la
maggioranza i partiti di centrodestra
favorevoli all'esecuzione di Ocalan.
Il governo turco in gennaio ha deciso di
sospendere la decisione
sull'esecuzione, rinviandola a dopo la
decisione della Corte di Strasburgo
sul ricorso dei legali di Ocalan per
l'evidente illegalit del sequestro e
del processo. Il 21 novembre la Corte europea
si pronuncer
sull'ammissibilit del ricorso: se lo
considerer ammissibile, e quindi
decider di procedere, teoricamente il governo
turco s' impegnato (ma
potrebbe anche ripensarci) ad aspettare il
verdetto di Strasburgo. Se non lo
considerasse ammissibile, allora la decisione
passerebbe subito al governo
turco, che a quel punto potrebbe sentirsi
legittimato ad erigere la forca.
Difatti il governo turco in gennaio, dopo una
travagliata riunione di sei
ore, ha preso una doppia decisione. Ha deciso
di non decidere, in attesa di
Strasburgo, sull'esecuzione di Ocalan, ma ha
anche deciso di rinviare
l'abrogazione della pena capitale. La
posizione dei Lupi grigi, che contano
quasi met dei ministri (altro che l'Austria
haideriana!), infatti la
seguente: abroghiamo s la pena di morte
(anche perch altrimenti l'adesione
all'UE se la scordano), ma... il giorno dopo
aver ammazzato Ocalan.
L'opinione mia e di molti altri che il
rinvio dell'esecuzione non stato
dovuto tanto alla pressione dell'Europa, che
c' stata ma molto flebile,
quanto piuttosto alla precisa percezione da
parte del governo turco e dei
suoi protettori atlantici che una mossa del
genere farebbe esplodere milioni
di persone, sia in patria sia nella diaspora.
Comunque un regime
totalitario, come secondo me la Turchia
sotto una parvenza di democrazia
formale, agisce secondo una logica tutta
particolare, diversa anche da
quella utilitaristica: la logica della forza e
del suo simbolismo.
Per questo la decisione del 21 novembre assume
una grande importanza, e in
quei giorni i kurdi scenderanno in piazza in
tutta Europa (forse anche in
Italia, a Milano il sabato prima, ma non
ancora deciso definitivamente).
Bisogna ricordare che il governo italiano
(cos come l'Unhcr, l'Agenzia Onu
per i profughi) avrebbe un prciso obbligo
giuridico nei confronti di Ocalan,
riconosciuto (meglio tardi che mai) rifugiato
politico in Italia da un
tribunale romano ai sensi dell'art. 10 della
Costituzione. Una decisione
importante perch sancisce che esiste una
persecuzione dei kurdi in quanto
tali, e perch ha innovato la giurisprudenza:
l'art. 10 della Costituzione,
che dice che ha diritto all'asilo in Italia
chiunque si veda negare in
patria i diritti fondamentali garantiti nel
nostro paese, ha infatti una
ortata molto pi ampia della Convenzione di
Ginevra, che garantisce asilo
solo a chi "personalmente
perseguitato". E' stato il regalo postumo di
Ocalan all'Italia e agli esuli e profughi in
Italia.
Il governo italiano in tribunale si opposto
fino ll'ultimo
all'attribuzione dell'asilo in tribunale, ma
va detto anche che non si
spinto fino a opporre ricorso alla sentenza,
che quindi fra qualche mese
diverr definitiva. A quel punto, teoricamente
lo stesso governo sarebbe in
dovere di tutelare Ocalan, se non di chiederne
la restituzione alla Turchia.
Quanto agli altri prigionieri kurdi, si stanno
battendo da mesi, insieme
agli altri prigionieri politici, contro la
generalizzazione delle celle
d'isolamento (nuove carceri di tipo
"F"). Se vogliamo, la situazione di
totale isolamento, controllo continuo e
deprivazione sensoriale di Ocalan
il simbolo di ci che lo stato turco vorrebbe
sia il destino di tutti i
prigionieri. Ma ne vorrei parlare specificamente
in altri messaggi.
Ciao - Dino Frisullo
(PS: il nuovo numero di tel/fax di Azad,
ripeto, 06.57305132).
----- Original Message -----
From: Roderigo <rodicast@libero.it>
To: <dinofrisullo@libero.it>
Sent: Friday, October 27, 2000 10:36 PM
Subject: Re: dino frisullo vive...e Ocalan?
> dino frisullo wrote:
>
> > Cari amici, scusate per questo
messaggio inviato "a tappeto" al mio
> > indirizzario.
> > Per un mese il mio computer
entrato in coma. Lo davo per morto, come
> > molti avranno dato per morto me.
Invece no, siamo vivi, lui un po'
> > acciaccato e io pure...
> >
>
> Caro Dino Frisullo, sono contento che tu
sia vivo e stia bene. Apprezzo
> molto i tuoi messaggi d'informazione sul
Kurdistan e sul tema
> dell'immigrazione. Vorrei chiederti, se
puoi, di dirci qualcosa sulle
> condizioni carcerarie di Ocalan e degli
altri prigionieri politici curdi.
E'
> da parecchi mesi che su questo c' un
silenzio di tomba. L'ultima volta
che
> ho letto su Ocalan, sul manifesto, si raccontava
delle sue cattive
condizion
> di salute e di un ricorso alla Corte
europea dei diritti dell'Uomo. Poi
> nulla...
>
> Roderigo
>
>
>