Date: 2:03 AM 2/13/01 +0100
From: Dino Frisullo
Subject: R: [movimento] Voto, non voto...
Alcune riflessioni a
Rete Diritti di Cittadinanza -
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Faccio politica da trent'anni. Molti miei
compagni di trenta, venti e dieci
anni fa ora sono ministri, sottosegretari,
parlamentari, assessori,
consiglieri... Troppi.
Non voglio scagliare anatemi, non mi
piacciono. So che alcuni di loro
(pochi) lavorano onestamente nelle
istituzioni. So anche che alcuni di loro
(pochissimi) me li ritrovo a fianco quando
manifestiamo con gli immigrati, i
profughi, i rom, i kurdi... gli sfigati del
mondo.
Del resto ai tempi di Democrazia Proletaria,
fors'anche perch eravamo in
pochini, sono stato candidato a tutte le
elezioni, dalle circoscrizionali
alle europee. E, una volta, anche dopo.
Tuttavia sono contento che, dopo trent'anni,
il mio stomaco non si sia
ancora cos ricoperto di pelo da non
rivoltarsi quando mi sento rispondere
da un parlamentare, proprio uno di quelli che
nelle manifestazioni ci si
ritrovano spesso, "Sei matto a propormi
di andare in Turchia adesso? (dove
stavano massacrando i prigionieri politici,
ndr) Proprio mentre qui si
stanno mettendo a punto le liste e i collegi
elettorali?". Per la serie:
viva la sincerit.
Faccio politica da trent'anni, eppure non mi
piacciono i professionisti
della politica. Ma non mi piacciono neppure i
mestieranti della politica:
quelli che dormono sonni tranquilli, salvo
svegliarsi in prossimit di ogni
scadenza elettorale per cercarsi un posto in
questa o quella lista, gridare
alla morte della politica se non lo trovano,
oppure inventarsi
rivoluzionarissime ragioni che giustifichino
una lista rivoluzionarissima
che trovi un suo spazietto fra le pieghe dei
meccanismi elettorali...
Ai tempi di Dp, e per un po' anche dopo, avevo
creduto che "l'opposizione di
sistema, i bisogni sociali, l'antagonismo, i
diritti negati..." potessero
trovare una loro rappresentanza istituzionale
limpida, diretta e coerente.
Non lo credo pi. Almeno in questa fase, e per
un pezzo.
Il sistema politico italiano s'
americanizzato in un tempo
sorprendentemente veloce. E in America le
posizioni, i bisogni, i movimenti
che tendono a mettere in discussione o a
criticare radicalmente l'esistente,
non trovano nessuna rappresentanza
istituzionale.Non sono solo
marginalizzati: vengono schiacciati, con una
durezza che l'Europa
post-resistenziale non conosce ancora (se non
in quell'Inghilterra che
un'America in sedicesimo).
Baraldini insegna. E i compagni italiani
dovranno archiviare rapidamente lo
stupore (non l'indignazione, certo) per
l'ottusa durezza della repressione
al valico di Ventimiglia o nella Roma
imbrattata da Haider.
Si preparano tempi duri. Sia che vinca
Berlusconi, sia che vinca Rutelli,
che rispetto a Clinton ha in meglio (che non
poco, ma neppure molto,
direi) il rifiuto della pena di morte.
Chiunque vinca, nei prossimi anni credo che
cambier molto il panorama
sociale e culturale al quale siamo abituati.
Saranno messi in discussione
molti dei diritti e degli spazi di libert che
crediamo acquisiti. Non
casuale che si metta sottosopra una citt come
Firenze, alla vigilia delle
elezioni, per sgomberare il Cpa. E' un segnale
preciso.
Pi di oggi, chi ha a che fare tutti i giorni
con i diritti negati si
ritrover in trincea.
Non lo dico con entusiasmo, ovviamente. Credo
che la logica del "tanto
peggio tanto meglio" sia non solo
irresponsabile rispetto ai prezzi che
pagheranno i settori sociali pi deboli ed
esposti, ma non regga alla prova
dei fatti. C' qualcuno che abbia visto
ricrescere vigorosa l'opposizione
sociale, nella Milano albertiniana o nella
Bologna del macellaio?
Non so se la vittoria delle destre porterebbe
a qualcosa che somigli a un
regime, ma certo non moltiplicherebbe n
unirebbe di per s le forze
disperse dell'antagonismo. Non si ripete due
volte, quel magico 25 aprile
che segn la fine di Berlusconi. E l'Italia,
non dimentichiamolo mai, solo
due anni dopo il "biennio rosso"
partor e regal al mondo il fascismo come
modello di "rivoluzione passiva", di
irreggimentazione della societ
attraverso l'uso del potere politico. Quando
non c'era ancora il Grande
Fratello...
Non solo non mi entusiasma la prospettiva di
tanti Storace a manovrare tutte
le leve del potere (politico, economico,
culturale, mediatico), ma mi fa
paura. Non per la mia persona: la mia
generazione, e ancor pi le due
precedenti, ne hanno viste di peggio. Mi fa
paura perch segner
un'accelerazione paurosa (quella che i
radicali volevano con i loro
referendum) della restaurazione.
Saranno sgretolate una per una le conquiste
faticose che avevano reso
possibile il "caso italiano" - ed
anche quel 25 aprile milanese. La
regressione, anticipata dal voltagabbana di
tanti intellettuali, investir
tutta la societ.
Forse si tratta di un processo inevitabile. Il
compromesso sociale del
dopoguerra, espresso anche nella Costituzione
che le destre vittoriose
sicuramente stracceranno, non era un regalo.
Era imposto dalla forza del
movimento comunista ed operaio e dal suo
riflesso (distorto) nella divisione
del mondo in blocchi.
Oggi, con la fine reale dei blocchi e la fine
apparente dell'utopia
comunista, il capitalismo pu tornare a
imboccare la strada che trov
inceppata settant'anni fa. Pu stracciare le
regole che s'era dovuto
imporre, tornando alla logica della forza
nelle relazioni internazionali (le
guerre del Golfo e dei Balcani) come nelle
relazioni sociali.
Il modello la Turchia in Europa, la Corea in
Asia. Liberismo e Stato
forte. Internet e manganello.
E' per tutte queste ragioni che andr a
votare. Senza entusiasmo, perch i
processi che prevedo saranno veloci e
devastanti se vince Berlusconi, pi
lenti e contraddittori se vince Rutelli, ma
andranno avanti comunque. Senza
entusiasmo, anche, perch non vedo nessuno che
possa "rappresentare" fino in
fondo ci che vivo, faccio e penso, e comunque
la voce del mio
"rappresentante" risuonerebbe nel
deserto.
Ma come non mi appassiona il voto, non
m'appassiona neppure questo
dibattito. Proprio perch l'esito del voto pu
accelerare o rallentare, o
anche contrastare, ma non pu cambiare il
senso di marcia delle cose.
Credo che per parecchio tempo dovremmo avere,
rispetto alla sfera
politico-istituzionale ed elettorale, un
atteggiamento laico e distaccato.
Sono altri, e altrove, i processi molecolari
che cambiano la societ, o che
almeno resistono alla "rivoluzione
passiva" del potere. E' finito il tempo
in cui, in Italia e in Europa, il momento
elettorale si caricava di attese
messianiche (l'emozione con cui, ragazzino,
vedevo tornare per le elezioni i
treni colmi di emigranti e imbandierati di
rosso).
Paradossalmente (nessuno si offenda) ritrovo
questa enfasi proprio nelle
ragioni gridate da alcuni compagni
astensionisti. Chi grida al tradimento,
evidentemente coltivava un'illusione. Se grido
di non voler mangiare,
perch m'aspettavo un buon pasto invece del
riso scotto che mi si offre. Se
invece so che il convento non passa che riso,
lo manger per sfamarmi e poi
cercher altrove la gratificazione del
palato...
Credo che si debba votare, senza farsi
illusioni, ma per ritardare la
restaurazione e tenere aperta la massima
contraddizione possibile nelle
istituzioni. "La massima possibile"
nel panorama dato, che abbastanza
desolante.
Dopodich, sar la realt (sia che vinca
Rutelli o Berlusconi) ad obbligarci
a riflettere sulla questione vera: sulla
nostra incapacit di tessere reti
solide di resistenza sociale e culturale.
Sulla solitudine di chi prova a
farlo. Sul nostro settarismo. Sul nostro vizio
di camminare con la testa
rivolta all'indietro, al Grande Partito di
met secolo o ai Grandi Movimenti
di fine secolo. Sulle nostre mitologie.
Sapendo che per molto tempo saremo minoranza
in Occidente. Che non da qui
che verr la trasformazione del mondo, ma da
altri mondi che premono sul
nostro.
Lo sanno perfettamente gli strateghi che
sull'asse turco-israeliano stanno
preparando una nuova guerra "esemplare",
questa volta nel cuore del Medio
oriente, per ridurre all'obbedienza i due
popoli negati e ribelli (kurdi e
palestinesi) e, attraverso e oltre loro, le
masse umane che potrebbero
essere cos sovversive da far propri i miti
fondativi dell'occidente:
democrazia, diritti umani, libera
circolazione, garanzie sociali e del
lavoro, diritto alla diversit e
all'uguaglianza.
Lo sanno i decisori veri, che negli incontri
internazionali ormai non
discutono quasi d'altro che di barriere,
espulsioni e lager.
Saremo minoranza, ma indispensabili supporti
di chi, al contrario della
maggioranza di noi, "non ha da perdere
che catene". E cosa gli racconteremo,
a questi: che per noi indifferente che al
Viminale vada un leghista, e
alla Farnesina un (ex?)fascista?
Senza nessuna nostalgia (tutt'altro) per
Bianco e per Dini, chi costruisce
ogni giorno vertenze e conflitti sa la
differenza. Sa che gi oggi nei corpi
e negli apparati statali alcune risposte
attese, quasi scontate in altri
tempi, non vengono, perch gi si attende il
nuovo padrone, e quando questo
arriver la risposta sar: no.
E se da quel no dipendono vite umane?
Certo non sar il mio voto a salvarle. Il mio
non-voto potrebbe per
condannarle, almeno nell'immediato.
La politica l'arte della distinzione, non la
notte in cui ogni vacca
nera.
Nei prossimi anni dovremo difendere e
strappare coi denti spazi di libert.
Libert dal bisogno, dalla discriminazione,
dall'esclusione. Se per farlo
meglio, per ottenere una vittoria parziale o
arginare una sconfitta, sar
utile (non "determinante": utile)
avere questo o quell'interlocutore,
entrare o non entrare in questa o quella
stanza del potere, votare o farsi
votare, dovremo valutarlo caso per caso.
Laicamente, appunto: senza
paraocchi ideologici (neanche quelli
governisti, ovvio).
Sapendo - come hanno appreso amaramente, ad
esempio, gli immigrati dal ciclo
di lotte antirazziste 1989-99 - che sulle
vittorie anche parziali e limitate
si pu crescere, mentre sulle sconfitte ci si rompe
la testa - e solo dopo,
le teste rimaste sane possono usare la
sconfitta per riflettere.
Dino Frisullo
----- Original Message -----
From: stecunga <stecunga@wanadoo.fr>
To: <movimento@ecn.org>
Sent: Sunday, February 11, 2001 8:49 PM
Subject: Re: [movimento] proposta discussione
>
> La idea che avrei, non si realizzata ed
era quella di una coalizione
> indipendente che raggruppasse le forze
rivoluzionarie, anticapitaliste,
> antirazziste, femministe...
> So che una minoranza all'interno del PRC
aveva questa posizione, penso che
> una parte della sinistra antagonista
poteva aderirvi, costruirla e nella
> reciproca autonomia costruire un blocco
largo, non so come chiamarlo, di
> classe che si candidasse a
rappresententare in parlamento l'opposizione di
> sistema, le lotte sociali, i bisogni
sociali in sintonia. con i movimenti.
e
> dal punto di vista dell'interesse dei
lavoratori e delle lavoratrici.
> Penso ai movimenti antiglobalizzazione,
alle lotte operaie (recenti
Zanussi,
> Fiat...), ai bisogni e ai diritti dei
disoccupati, etcccc
> Ma non si e realizzata appunto, ed oggi
sono qui a riflettere
pubblicamente
> sul da farsi.
>
> Non ho, ora, proposte in tasca, voglio
semplicemente formarmi un'opinione
e
> prendere decisioni.
> Non conosco promotori di liste
rivoluzionarie o alternative.
> Sono al limite pronto a farne conoscenza,
ma ormai non all'odg cio' che
> avrei
> sperato.
>
> Sono antielettoralista anch'io. Non sono
del PRC.
>
> Cerco di spiegarmi:
> vorrei sentire le opinioni, fare un giro
panoramico sulle posizioni dei
> lettori e attori della ML movimento, piu'
e prima che interagire tra gli
> stessi. Insomma diciamoci come la
pensiamo prima, al limite la polemica
sana
> politica viene dopo, no?
> Se non conosco il pensiero, sull'oggetto
in questione, di chi gia nella
ML
> da tempo, non ha neanche senso il
dibattito perch non era la discussione
> proposta.
> Mi rendo conto che questo difficile. Ci
provo per conoscere prima di
> decidere.
>
> Con Simpatia Rivoluzionaria
>
> Stefano
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Meletta"
<meletta@aconet.it>
> To: <movimento@ecn.org>
> Sent: Sunday, February 11, 2001 9:27 PM
> Subject: Re: [movimento] proposta
discussione
>
>
> > Premesso che la mia posizione non e'
ne' rifondazionista ne'
astensionista
> > ma proprio antielettoralista (che mi
suona meglio), vorrei capire quale
> > campo c'e' tra il non voto ed il
voto "sofferente" al PRC (ma perche'
> > soffrire?!). Intendi la creazione
dell'ennesima lista "alternativa e/o
> > rivoluzionaria"? Chi potrebbero
esserne i promotori? Un'idea su chi
> > potrebbero essere mi e' venuta in
mente, ma preferisco non esprimermi
per
> > non fare processi alle intenzioni.
> > Se e' questo il campo che intendi,
ti dico subito: no grazie.
> > Ciao
> > Carlo
> >
> > At 18.47 11/02/01 +0100, you wrote:
> > >Ma no!
> > >
> > >Cosa hai capito?
> > >E da cosa pensi di avere capito
che sono diessino?
> > >Alieno forse... Scherzo!
> > >Rileggi e riflettici.
> > >A scanso di equivoci, comunque,
non cosi' ed il campo tra il non
voto
> ed
> > >il voto sofferente al PRC, con
tutto quello che ci sta in mezzo, non
> certo
> > >alla sua destra....
> > >
> > >Ciao
> > >
> > >
> > >
> > >
> > >
> > >----- Original Message -----
> > >From: "magius"
<magiusmail@tin.it>
> > >To: <movimento@ecn.org>
> > >Sent: Sunday, February 11, 2001
3:57 PM
> > >Subject: Re: [movimento]
proposta discussione
> > >
> > >
> > >> AARG!
> > >> UN ALIENO DIESSINO E' ATTERRATO
SULL'ECN-PLANET
> > >>
> > >> At 11/02/2001 12.15 +0100,
you wrote:
> > >> >Complimenti x ecn.org
ai compagni e alle compagne che lo animano.
> > >> >
> > >> >Certo che questa una
mailing-list eterogenea!
> > >> >
> > >> >Allora vorrei
approfittare e proporre, se possibile e compatibile
> con i
> > >fini della ML stessa, una
discussione su: elezioni primavera 2001
votare
> > >cosa o non votare.
> > >> >
> > >> >Una questione che
ovviamente si rivolge, in preferenza, a chi non
sia
> gi
> > >inossidabilemente x una
posizione astensionista o rifondazionista o
> altre.
> > >> >Non per escludere, ma
per evitare che sia uno sterile muro contro
> muro.
> > >> >
> > >> >L' intenzione del
proponente il confronto ed il dibatitto
collettivo
> al
> > >fine del formarsi di una
opinione sul merito.
> > >> >
> > >> >Grazie x l'attenzione
> > >> >
> > >> >Ciao
> > >> >
> > >> >
> > >> >
> > >> >
> > >>
> > >
> > >
> >
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