Date: 3:40 PM 4/8/01 +0200
From: azad
Subject: I: IN MORTE DI ALI, KURDO DI
VENT'ANNI
UN GIOVANE KURDO E' MORTO.
NON NEL SUO PAESE, MA IN ITALIA: A GORIZIA.
SUICIDA, SUBITO DOPO AVER RICEVUTO IL FOGLIO DI ESPULSIONE.
Alcune informazioni, anzitutto.
Il kurdo suicida a vent'anni (nato nell'81) si
chiamava Ali Bolukbas. Non era kurdo di Turchia, cone erroneamente scritto
dall'Ansa e dal Piccolo, ma kurdo-irakeno (l'ho saputo direttamente dagli
inquirenti). Non si sa per ora la sua provenienza, ma l'intero gruppo parlava
il dialetto kirmanji, quindi si presume che venisse dalla provincia di confine
di Zakho.
Si impiccato a una catenella del cesso nel
centro di accoglienza Caritas di Gorizia fra le 19.30 e le 20.30 di gioved
scorso, mentre erano in corso le operazioni di foosegnalamento dell'intero
gruppo (37 kurdo-turchi fermati presso il confine alle 6 del mattino, e 13
kurdo-irakeni trovati successivamente a Gorizia).
Probabilmente era disperato perch si
ritrovava in tasca solo quel foglio di espulsione, senza una lira per
continuare il viaggio e senza prospettive. Forse sapeva, a differenza della
maggioranza dei profughi (ai quali viene fatto credere che il foglio di
espulsione sia un "lasciapassare" verso l'estero), che
quell'espulsione era una condanna alla clandestinit in Europa o al rinvio in
Italia. Oppure gli avevano fatto credere di arrivare in Germania...
Oggi si terr l'autopsia, che dovrebbe mettere fine all'incredibile
ipotesi, diffusa dagli inquirenti insieme all'ipotesi del suicidio, secondo cui
potrebbe averlo ucciso un altro kurdo-irakeno di nome Yusuf Haci (vedi, qui
sotto, l'articolo di oggi de Il Piccolo).
Questa versione si basa soltanto sul fatto che
Yusuf stato poi trovato alle 22.30 mentre cercava di partire per Milano con
in tasca il foglio di espulsione intestato ad Ali: ma potrebbe averglielo dato
lo stesso Ali prima di darsi la morte, oppure potrebbe aver trovato Ali suicida
e avergli preso il foglio... Non si uccide per "rubare" un'identit
simile alla tua, e se ci fosse stata una lotta qualcuno avrebbe sentito.
L'ipotesi si basa anche sul silenzio di Yusuf, che per sar probabilmente
dovuto al terrore.
E' vergognoso che a quasi 48 ore dall'accaduto
nessuno abbia preso posizione su una tragedia cos terribile, tranne il
sottoscritto per l'associazione Azad. Questa la parte delle mie dichiarazioni
diffusa dall'Ansa ieri alle 19.38:
"Dino Frisullo, a nome dell'associazione
Azad, ha chiesto che l'Alto Commissario per i profughi delle Nazioni unite
intervenga su una situazione che vede centinaia di profughi kurdi respinti o
espulsi ogni giorno alle frontiere di Otranto, Bari, Brindisi, ancona, Trieste
e Venezia. Secondo Frisullo, i pochi che riescono ad entrare per far valere il
loro diritto di asilo sono marginalizzati in condizioni di vera disperazione.
Questa morte - ha detto - deve almeno ottenere che la questione kurda,
questione di asilo ma anche di impegno internazionale per la pace, non sia
rimossa dalla coscienza della politica italiana".
Nel merito:
a Gorizia, come mi stato confermato dalla
locale Questura, i profughi, considerati tout-court "clandestini",
vengono respinti somamriamente in Slovenia se sorpresi presso il confine, o
muniti di foglio di espulsione e rilasciati se trovati all'interno. I
"respinti" oltre confine rischiano di essere arrestati dalla polizia
slovena e internati nel centro di detenziond di Lubiana, un autentico lager
immondo contro il quale recentemente tutta la sinistra slovena ha protestato in
piazza. Gli "espulsi" sono semplicemente abbandonati al loro destino.
Si afferma che nessuno di loro vuol chiedere asilo in Italia: mai possibile
che nessuno lo faccia, su masse di profughi di cento persone in media al
giorno?! Evidentemente non li si informa affatto di questa possibilit, e del
respingimento che li attende una volta che proseguano clandestinamente verso
altri paesi europei. In altri termini: A GORIZIA (ma non solo: anche nei porti,
come Bari e Brindisi, quando arrivano i traghetti di linea) SI VIOLA
SISTEMATICAMENTE LA LEGISLAZIONE SULL'ASILO. E' questa la realt sulla quale
maturato il suicidio di Ali.
Fra l'altro risulta che quei fogli di
espulsione la questura di Gorizia sia assai restia a revocarli, una volta che
un profugo sia respinto in Italia dalla Germania, dall'Austria o dalla Svizzera
e chieda successivamente asilo in Italia. Dunque quel foglio davvero UNA
CONDANNA: e forse Ali lo sapeva, o lo intuiva...
L'assemblea di questa sera alle 21 a Bologna
presso Contropiani (via Ranzani 4), convocata dalla delegazione italiana di
ritorno dal Newroz in Turchia in vista del seminario di domani - sempre a
Bologna - su "Che fare in Kurdistan", diventer di fatto un momento
di forte protesta per la morte assurda di un giovane sulla strada della
speranza.
Dino Frisullo - Associazione Azad
Da "Il Piccolo" di Trieste - 7.4.01
Tragica scoperta in un bagno del centro
dĠaccoglienza per immigrati illegali della Caritas: Al Bolukbas, 20 anni, era
appeso alla catenella dello sciacquone
Gorizia, giallo su un curdo trovato impiccato
Al vaglio sia lĠipotesi di suicidio sia quella
dĠomicidio. Fermato un iracheno: in tasca aveva un documento del morto
GORIZIA - La catenella avvolta attorno al
collo. E il suo corpo, esanime, chiuso nellĠangusto bagno al piano terra. Morto
a un soffio dalla nuova vita che dalla Turchia lo aveva portato in Italia.
Morto senza un perch. Sono le uniche, scarne certezze in un dramma carico di
interrogativi. Perch quanto accaduto gioved sera nel centro dĠaccoglienza
allestito a Gorizia dalla Caritas unĠinquietante amalgama di disperazione e
povert, con il drammatico sospetto di omicidio. Un giovane clandestino turco
di etnia curda, Al Bolukbas, 20 anni compiuti a gennaio, impiccato nel bagno.
Un coetaneo iracheno, Yusuf Haci, sottoposto a fermo giudiziario con lĠaccusa
di omicidio. Lo hanno bloccato in stazione mentre cercava un treno per Milano:
in tasca aveva il decreto di espulsione e il verbale di perquisizione
dellĠimmigrato morto.
Ha ucciso Al Bolukbas per impossessarsi della
sua identit? Oppure un susseguirsi di equivoci, disattenzioni e disguidi ha
tramutato un suicidio in giallo? La magistratura ha 48 ore dallĠemissione del
provvedimento restrittivo per richiedere o meno la convalida: una corsa contro
il tempo cercando un interprete capace di dialogare con Haci. Sempre che
lĠiracheno non tanto si esprima in un particolare dialetto marungi, ma stia
attuando unĠautodistruttiva linea difensiva basata sul mutismo. Con il
risultato che a ieri sera il sostituto procuratore Massimo De Bortoli non era
stato posto in grado di interrogare il clandestino.
Un groviglio di indizi e sospetti, dunque. Un
mistero che ha inizio alle 6, in stazione, quando 37 clandestini curdi - tra i
quali Al Bolukbas - vengono fermati dalle Volanti. Alle 7.40, invece, una
pattuglia della polfrontiera a intercettare, in corso Verdi, 13 iracheni (10
uomini e tre donne). Tra loro cĠ Yusuf Haci. Entrambi i gruppi vengono accolti
al Centro Caritas da dove, a piccoli gruppi, vengono portati alla caserma
Massarelli per lĠiter del fotosegnalamento. Ultima tappa nuovamente al Centro
dove attendono lĠÇappelloÈ e la consegna del decreto di espulsione. I
clandestini non hanno fretta: attendono quel documento firmato dal questore
che, di fatto, per 15 giorni diventa il loro ÇlasciapassareÈ verso il resto
dĠEuropa. Pi sono i clandestini, maggiore lĠattesa. Nel frattempo, grazie ai
volontari Caritas, possono rifocillarsi, lavarsi, riposare.
Il nodo del mistero tra le 19.30 e le 20.30
quando, secondo un primo esame esterno del medico legale, avviene la morte di
Al. A questo punto finiscono le certezze e si sdoppiano le ipotesi
investigative della squadra mobile. Volendo avvalorare la tesi del suicidio, la
ricostruzione vede un ragazzo di soli 20 anni in fuga dalla povert sopraffatto
dallo sconforto. Ha compreso che ha attraversato il confine Schengen, ma il suo
viaggio verso la Germania ben lontano dalla conclusione. Non ha pi denaro
(al momento della perquisizione gli stato trovato solo il passaporto),
realizza che gli affetti sono lontanissimi e il futuro diverso dalle promesse.
Si apparta nel bagno, chiude dallĠinterno la porta, si cinge attorno al collo
la catenella e si lascia cadere. Nella stanza accanto, ignari del dramma che
sta maturando, i volontari stanno partecipando a un incontro formativo. Sar un
ragazzino di 16 anni a notare, poco dopo le 22.30, lĠassenza di Al e scoprire
il corpo, scavalcando unĠintercapedine. Nello stesso momento si nota la
sparizione dellĠiracheno che, dopo unĠaffannosa ricerca, alle 23 viene bloccato
in stazione. Yusuf Haci ha assunto lĠidentit di Al Bolukbas prima o dopo la
morte del curdo? E quella morte stata una drammatica scelta o un omicidio?
Roberta Missio