Date: 12:00 AM 7/18/01 +0200
From: senzaconfine
Subject: Pulizia etnica a Ostia (lettera
aperta)
Cari amici della stampa, vi chiederei di
pubblicare e radiodiffondere questa lettera. E' forse l'unico modo per
inceppare un meccanismo che, giuridicamente ineccepibile (salvo l'inumana
sproporzione fra "delitto" e pena), sta maciullando centinaia di vite
a Ostia. Grazie.
Avete presente il Giudice, quello di De Andr?
Statura a parte, il dottor Moriconi deve somigliargli nello spirito. Nelle aule
del tribunale di Ostia, che lui dirige, luned scorso c'erano dieci immigrati,
tutti condannati a raffica. Pena con lo stampino: cinque mesi e dieci giorni.
Per il truce reato di "vendita di cassette e cd riprodotti
abusivamente", legge 248 del 2000, un regalo del parlamento agli autori e
alla Siae. Se centosessanta giorni vi sembran pochi, dovete sapere che i rei
sono fortunati se li scontano in galera fino all'ultimo. In genere il Moriconi
e i suoi colleghi infliggono, in base al Testo unico della legge
Turco-Napolitano, l'espulsione come "beneficio sostitutivo" della
libert condizionale, e in pi l'obbligo di firma. Il tempo di notificare la
cosa ai Cc l davanti, e alla prima firma in caserma i malcapitati sono
tradotti al centro di detenzione di Ponte Galeria, per essere rispediti a
Karachi o altrove. Vite spezzate a centinaia, una vera pulizia etnica del
litorale romano. Per una cassetta venduta sulla spiaggia: un'accusa che molti
giudici romani archiviano in considerazione dello "stato di
necessit", assicura l'avvocata D'Addabbo di "Senzaconfine", che
ricorrer alla Corte costituzionale
Dino Frisullo - Roma