Date: 5:33 PM 8/9/01 +0200
From: azad
Subject: KURDI DA MALPENSA: DEPORTAZIONE
CONFERMATA
PROFUGHI KURDI DEPORTATI DALL'ITALIA
CON LA BENEDIZIONE DEL CONSOLE TURCO
Un gruppo di dieci cittadini turchi,
presumibilmente kurdi, sono stati rimpatriati in blocco ieri sera
dall'aeroporto Malpensa di Milano, dopo essere stati visitati e riconosciuti
dal "loro" console nel centro di detenzione di San Foca (Lecce).
Dell'episodio, che secondo gli operatori del
centro leccese non sarebbe il primo di questo tipo dall'Italia, eravamo
venuti a conoscenza attraverso la disperata telefonata di uno degli espellendi:
la polizia di frontiera di Malpensa non ha neppure informato del provvedimento
lo sportello aperto dal Cir (Consiglio italiano per i rifugiati) nello scalo milanese.
Ai parlamentari Giuliano Pisapia, Luigi Vinci
e Giuseppe Di Lello i funzionari di Ps hanno risposto che nessuno degli espulsi
si era dichiarato kurdo o aveva chiesto asilo. Al contrario, dell'autore della
telefonata sappiamo per certo che un kurdo di Nusaybin (Mardin), e diversi
degli espulsi potrebbero essere fra coloro che si erano appellati alla
magistratura, con il sostegno dell'Ics (Consorzio italiano di solidariet),
contro il rigetto dell'asilo da parte dell'apposita commissione ministeriale.
Inutile oggi la corsa contro il tempo di
associazioni, legali e parlamentari, convinti (come noi) da un'erronea
informazione di polizia che il gruppo di kurdi fosse ancora fermo a Malpensa.
Non stato possibile neppure, finora, ottenere la lista degli espulsi per
verificare la legittimit dell'atto e per seguiire il loro destino in Turchia,
dove le associazioni di tutela dei diritti umani turche e tedesche hanno
documentato che i deportati vengono incarcerati e spesso torturati per
ritorsione.
Se questo fosse accertato per i dieci espulsi
dall'Italia, i funzionari di Ps che hanno ordinato ed eseguito l'atto
dovrebbero rispondere della violazione del principio giuridico di "non
refoulement" (divieto di espulsione in un paese in cui si rischino persecuzioni).
E' una coincidenza casuale ma sinistra che il
primo segnale di allineamento dell'Italia alla prassi della deportazione,
tipica della Germania e di altri paesi europei, giunga proprio all'indomani
dell'assassinio di un richiedente asilo kurdo da parte di razzisti a Glasgow,
in Scozia.
La rete di Azad chiede a tutti i democratici
milanesi e pugliesi di manifestare presso lo scalo di Malpensa e dinanzi alla
prefettura di Lecce contro queste espulsioni collettive, specialmente verso uno
stato che specula sull'esodo e ne perseguita due volte le vittime, e chiede a
tutti di inviare fax di protesta al ministro Scajola, al 06.485957.
Chiediamo anche all'Unhcr-Acnur di prendere
posizione contro una procedura sommaria che rischia di estendersi, e che fra
l'altro esporrebbe i profughi espulsi, se dovessero sfuggire alla galera turca
e ritentare la via dell'esilio, al rischio paradossale di prigione in
Italia una volta approvato il ddl Bossi-Fini.
Dino Frisullo - Roma, 9.8.01