Date: 6:04 PM 8/30/01 +0200
From: azad
Subject: "LE NOSTRE MANI SI FARANNO
ALI": l'Hadep conferma la gr
"LE NOSTRE MANI SI FARANNO ALI..."
INTERVISTA A CURA DELLA DELEGAZIONE ITALIANA
OSPITE DELL'HADEP AD ANKARA
Roma, 30 agosto 2001
"In nessun paese al mondo manifestare per
la pace un crimine". Mutlu Civiroglu, responsabile Esteri del partito di
opposizione filokurdo Hadep, categorico: la grande marcia per la pace su
Ankara del 1. settembre, che richiama anche per gli organizzatori la Marcia
zapatista dal Chiapas a Citt del Messico, si far, nonostante il divieto del
governo e il rigetto, da parte dell'Alta corte di Ankara, del ricorso
immediatamente presentato dal partito.
Nel pomeriggio di oggi Civiroglu incontrava
nella sede dell'Hadep di Ankara la delegazione di osservatori italiani,
comprendente giuristi, giornalisti e operatori della cooperazione della
Sardegna e di Roma, che ha gi percorso le province, come il Botan, sottoposte
a legge marziale, e che sar l'unica presenza internazionale nella
manifestazione del 1. settembre.
"Cinquemila autobus stanno scaldando i
motori da tutta la Turchia. Erano attese almeno trecentomila persone qui ad
Ankara. Anche se volessimo, non potremmo fermare un popolo in marcia. E del
resto noi siamo tutt'uno col popolo" dice Mutlu, pesando le parole.
"Non possiamo accettare una legge antidemocratica, e abbiamo dato
disposizioni a tutte le nostre organizzazioni locali di proseguire i
preparativi. Se l'esercito fermer gli autobus, proseguiranno a piedi. E se
sar impossibile anche a piedi...c' un detto kurdo che suona cos: le mani si
faranno ali".
Il ministro dell'Interno Yucelen, incontrando
due giorni fa una delegazione dell'Hadep, non aveva detto n s n no, ma aveva
affidato alla Direzione di polizia, poche ore dopo, la comunicazione del
divieto "perch la manifestazione potrebbe generare disordini, e perch
l'Ippodromo di Ankara, richiesto dai manifestanti, destinato il giorno prima
a ospitare la Festa dell'Indipendenza, e non potrebbe essere liberato in poche
ore".
"Sono pretesti", ribatte Mutlu.
"Migliaia di persone sono pronte a rassettare lo stadio prima e dopo la
manifestazione. In realt lo stato teme di non poter spostare su Ankara le
truppe, impegnate a presidiare le manifestazioni locali per la festa nazioanle
del 31 agosto, e teme anche il confronto fra queste celebrazioni e la nostra
iniziativa di massa. Ma noi eravamo anche disponibili a rinviare tutto di una
settimana: ce l'hanno negato. Da molte citt ci arrivano segnalazioni di
perquisizioni, sequestri di materiale di propaganda e arresti nelle nostre
sedi, e tre giorni fa a Istanbul hanno caricato un corteo di donne, le
"Madri della Pace", detenendone cinquanta. A questo clima di terrore
noi rispondiamo con serenit: non ci sar nessuna violenza da parte nostra, ma
il 1. settembre, in silenzio, ci riuniremo presso lo stadio negato. Anche se
bloccassero tutte le strade di accesso, sono comunque decine di migliaia i
kurdi e i turchi di Ankara pronti a scendere in piazza".
Attraverso la delegazione italiana, Mutlu
lancia un appello ai popoli e alle istituzioni europee e internazionali, a
partire dalle Commissioni diritti umani di Strasburgo e di Ginevra. "Noi
ci battiamo per l'ingresso in Europa di una Turchia democratica, ma il tasso di
democrazia non si misura sulle parole, ma sui fatti. Il divieto di un grande
meeting per la pace la negazione della democrazia, e chiediamo all'Europa di
far recedere il governo turco".
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Diffuso da Roma a cura dell'associazione Azad
- 06.57302933 - 339.65046
Per contatti diretti, i riferimenti della
delegazione italiana sono 339.1033752 (Mariangela), 333.2384701 (Antonello),
0090.542.3351969 (Simona) ; il telefono di Mutlu Civiroglu, che parla inglese,
0090.535.2174511
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Il numero di fax del ministro dell'Interno
turco Rustu Kazim Yucelen, per eventuali proteste, 0090.312.4181795