Date: 2:00 AM 9/14/01 +0200
From: azad
Subject: IL RAZZISMO E LA GUERRA: resoconto in
vista della riuni
RESOCONTO DEL SECONDO INCONTRO DEL GRUPPO DI
LAVORO SULLIMMIGRAZIONE DEL ROMA SOCIAL FORUM, TENUTO PRESSO IL VILLAGGIO
GLOBALE IL 10 OTTOBRE 2001
E'
NATO IL.........
due ipotesi: "Roma No-Border Social
Forum" (sull'esempio di Gorizia),
oppure "Gruppo di lavoro
sull'immigrazione del Roma Social Forum".
Il nome si sceglier nella prossima riunione,
MERCOLEDI' 17 OTTOBRE ALLE ORE 18.30 sempre presso il Villaggio Globale, ma ci
che importa la sostanza.
La sostanza che decine di singoli italiani e
"stranieri", associazioni e gruppi, si sono ritrovati per la seconda
volta, molto pi numerosi della prima, per lavorare insieme a Roma contro la
discriminazione e il razzismo nel quadro del movimento anti-globalizzazione.
La riunione ha assunto l'appello lanciato da
Caserta il 22 settembre alla vigilia della grande manifestazione di Napoli, e
il documento con cui s'era conclusa la prima riunione romana il 28 settembre.
Da questi documenti, arricchiti dalla discussione che qui riassumiamo, nascer
un testo programmatico che sar discusso nella riunione del 17 ottobre.
Ecco una sintesi della discussione.
1. IL CLIMA DI GUERRA: DA
ALIENI A NEMICI
Il clima molto pesante. E' probabile che
dalla recente riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza,
all'indomani del primo bombardamento di Kabul, sia venuta l'indicazione di un
giro di vite.
Nello stato di allarme bellico s'intrecciano e
si amplificano la xenofobia diffusa, le nuove paure alimentate dai media e le
operazioni di polizia, spesso coordinate dagli apparati "politici"
come Digos e Ucigos. Solo nel giorno di questa riunione, nell'area di piazza
Vittorio sono stati rastrellati ottanta stranieri e in quella di Colle Oppio
sono stati scacciati i profughi kurdi e demolite le loro baracche. Sempre pi spesso ronde e pattuglie
chiedono, prima delle generalit, la religione e la nazionalit degli
stranieri, e differenziano i comportamenti in base alle risposte.
Cresce, sia fra gli agenti sia fra i
cittadini, la xenofobia e al suo interno l'islamofobia. Del resto va ricordato
che nel '91 lo sgombero dell'ex Pantanella, considerata una concentrazione di
potenziali "nemici" di religione musulmana, coincise con la guerra
del Golfo D'altra parte la guerra accresce l'esodo, che a sua volta offre alla
guerra sempre nuovi volti di "nemici" e aggiunge alla sindrome della
minaccia quella dell'invasione.
In questo clima necessario:
-
centralizzare le denunce di atti di xenofobia e di ogni genere di abusi,
diffondendo una serie di numeri telefonici da collegare a segreterie
permanenti. Oltre alla stampa e alle reti di movimento, le denunce potranno
anche essere indirizzate alla Corte per i diritti umani di Strasburgo e ad
organismi simili (l'Osservatorio sul razzismo del Parlamanento europeo ha
appena censito una serie drammatica di atti di razzismo in Europa dopo
l'attentato di New York, con punte in GB e Germania ma una crescita anche in
Italia, dove si riscontra "l'incoraggiamento da parte di ambienti
politici" - indovinate di chi si tratta!);
- mettere in
rete anche le iniziative di tutela giuridica e collegare fra loro i servizi
legali delle associazioni;
- intrecciare
strettamente la denuncia del razzismo con l'opposizione alla guerra: del resto
gli immigrati e i profughi, specialmente quelli appartenenti ai due popoli
negati del Medio oriente (kurdi e palestinesi) ma anche gli asiatici, hanno
aperto tutte le ultime manifestazioni per la pace; il movimento deve offrire,
con la sua radicale opposizione alla guerra e al dominio, un riferimento non
solo agli italiani, ma a quegli immigrati che rischiano di identificare la loro
rabbia sacrosanta con i proclami fondamentalisti dei Bin Laden;
- aprire,
quartiere per quartiere, una vera battaglia culturale, con incontri fra
autoctoni e immigrati (a partire dall'Esquilino, come proposto dai compagni di
Ostia), in cui si affronti a viso aperto le paure, i pregiudizi e gli
stereotipi, magari con uno slogan unificante che esprima il concetto che
"ha paura dei "nemici" solo chi non ha amici", oppure:
"la forza della parola contro il rumore delle armi" Si richiede, per
questo, limpegno di tutti i Forum territoriali gi esistenti e delle
associazioni e centri sociali radicati nei vari quartieri.
2. LA NUOVA LEGISLAZIONE
SEGREGAZIONISTA
Il termine "segregazionista" stato proposto da un
compagno africano, e rende bene l'essenza della pdl Bossi-Fini, con il suo
impianto di apartheid giuridico e con i suoi effetti di terrore e
clandestinizzazione.
Della nuova legge, varata dal Consiglio
dei ministri il 12 ottobre dopo un incontro con le Regioni che le ha viste
spaccate a met (e il governo ha assunto i suggerimenti solo di quelle di
centrodestra), per approdare alle Camere prevedibilmente a fine ottobre e
non essere varata prima del 2002, va sottolineato il rischio di drastica
rottura non solo delle garanzie costituzionali, ma della convivenza civile e
del potere contrattuale sul terreno dei diritti sociali e del lavoro. In altri
termini: questa legge, precarizzando stabilmente i residenti stranieri,
indebolisce tutti.
Escludendo ogni accesso degli
"irregolari" alla protezione sociale, e moltiplicando i centri di
detenzione (anche per gli asilanti) a scapito dei servizi di accoglienza e
integrazione sociale, questa legge mette a rischio anche tutte le
sperimentazioni positive messe in atto in questi anni da molti enti locali e
dal volontariato. Si deve quindi costruire un fronte molto ampio, al cui
interno annunciare e praticare anche la disubbidienza civile rispetto a norme
inumane.
D'altra parte va ribadito il concetto, gi
scritto a Caserta, che queata legge figlia legittima della legge 40, cio
porta all'estremo gli elementi di arbitrio di polizia e di appiattimento
sull'ordine pubblico, gi presenti nella legge attuale. Su questo, senza
settarismi, va chiesta una sincera riflessione a tutti coloro che avevano
sostenuto la legge Turco-Napolitano, attivamente o con il loro silenzio e la
delega ai "governi amici".
Nell'immediato necessaria la pi ampia
informazione. Si propone a tutto il movimento di finanziare, elaborare,
tradurre in varie lingue e diffondere ampiamente (anzitutto fra gli immigrati)
un opuscolo molto chiaro sulla legge attuale e su quella che ora rischia di
integrarla e peggiorarla.
A questa legge razzista va contrapposta,
aggiornandola, la piattaforma della Carovana dei Migranti dell'anno scorso:
regolarizzazione subito e "a regime" (vedi la proposta di legge del
Naga di Milano), parit di diritti e garanzie sociali, rilancio della lotta per
i diritti civili (voto, cittadinanza, "civilizzazione" delle pratiche
di soggiorno che vanno sottratte alla polizia), chiusura dei centri di detenzione.
La lotta contro la legge avr anche un aspetto
di battaglia parlamentare. Non si tratta di seminare illusioni, visti i
rapporti di forza e gli orientamenti prevalenti nel parlamento (non solo nella
maggioranza di centrodestra). Nessuna battaglia di emendamenti potrebbe
ribaltare il senso profondamente razzista di questa legge. Anche se si dovr entrare nel merito
dei vari articoli, quantomeno in unottica di riduzione del danno per i
diretti interessati, devessere chiaro che solo una grande mobilitazione
sociale pu aprire contraddizioni oggi latenti rispetto allegemonia della
destra razzista.
E importante la scelta del linguaggio.
Evitando la denuncia puramente ideologica, bisogna far emergere come il
segregazionismo rende pi deboli tutti i lavoratori, pi insicure e incivili le
citt, pi debole la democrazia con parole ed esempi semplici e comprensibili
da tutti. Si pensato alle metropolitane e alle stazioni (i luoghi tipici
della paura e dei rastrellamenti) come i luoghi in cui avviare una campagna di
controinformazione di massa, con volantini e locandine e anche chiedendo spazi
sui quotidiani (tipo Metro) che vi vengono diffusi gratuitamente.
3. PROPOSTE
Anche riprendendo ipotesi gi ricordate sopra, queste sono le
proposte diniziativa emerse nella riunione.
- OSSERVATORIO
PERMANENTE ANTIRAZZISTA con larga diffusione dei riferimenti telefonici fra gli
immigrati, per denunciare e intervenire su abusi e violenze, con riferimenti
telefonici collegati a segreterie permanenti: per ora si offrono Villaggio
globale (tf 06.57300329, fax 06.5757233), Azad (tf 06.57302933, fax-segr.
06.57305132), Casa dei diritti sociali (tf 06.491340, fax 06.44700229), il
Laboratorio di quartiere di Primavalle (tf 333.6385641).
- SERVIZIO
LEGALE DURGENZA, collegato allOsservatorio, che unifichi gli sforzi di
singoli avvocati e metta in rete i servizi legali delle varie associazioni, in
particolare su quattro questioni: 1) abusi e violenze, atti di discriminazione
2) espulsioni e relativi ricorsi 3) internamenti a Ponte Galeria e deportazioni
4) tutela dei profughi e richiedenti asilo (in particolare quelli provenienti
dai paesi investiti dalla guerra: afghani, kurdi, pakistani e kashmiri).
- OPUSCOLO
informativo in pi lingue, redatto in termini estremamente semplici, per gli
immigrati, sia sul disegno di legge, sia sui comportamenti da tenere e le
garanzie giuridiche.
- CAMPAGNA DI
INCONTRI SU GUERRA E RAZZISMO articolata nei vari quartieri, a cominciare
dallEsquilino, puntando esplicitamente allincontro aperto fra romani e immigrati
e coinvolgendo i Forum territoriali, preparata dalla larga diffusione di un
volantino cittadino e da affissioni nei luoghi di transito e dincontro.
- UN INCONTRO
SEMINARIALE CON I GIURISTI DEMOCRATICI, da promuovere entro ottobre come Roma
Social Forum coinvolgendo anche Magistratura democratica, sulle aberrazioni
della nuova legge.
-
LORGANIZZAZIONE DELLA PRESENZA DEGLI IMMIGRATI in tutte le iniziative
contro la guerra e in tutte le mobilitazioni ed assemblee dei lavoratori, e un
particolare sforzo per coinvolgere le strutture sindacali nel dibattito sugli
effetti devastanti della nuova legge (e delle pratiche che la stanno
anticipando) sulle relazioni sociali e sindacali.
- UNASSEMBLEA
NAZIONALE DELLASSOCIAZIONISMO ANTIRAZZISTA da tenere a Roma intorno al 10
novembre, a ridosso delle mobilitazioni nazionali previste per quella data sia
dal movimento No Global sia dai metalmeccanici (ovviamente passando per una
verifica nazionale della proposta nellincontro dei Social Forum di Firenze),
dove si verifichi anche la possibilit di una MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO
IL RAZZISMO entro lanno (una data potrebbe essere il 18 dicembre, Giornata
internazionale dei diritti dei migranti, o il sabato precedente o seguente).
- LAVVIO DI
UN WORKSHOP INTERNAZIONALE, in rete, sui diritti dei migranti e sul razzismo, sia
per ricostruire una rete antirazzista almeno europea, sia per prefigurare un
gruppo di lavoro specifico nel prossimo incontro di Porto Alegre (e un
messaggio in questo senso da inviare allincontro delle Ong del Sud del mondo
in programma in Libano il 3-6 novembre contro il WTO).
Due note finali.
Si deciso di avviare una newsletter
specifica da diffondere ogni settimana allinterno della mailing list del Roma
Social Forum e anche allesterno, con un ampio indirizzario (questo messaggio
di fatto il primo numero della newsletter).
Alcuni compagni dellassociazione 3 Febbraio
hanno portato nella riunione lappello per una manifestazione nazionale degli
immigrati il 3 novembre, ma il parere di tutti gli altri presenti stato
negativo sia sul metodo dellindizione, esterno alle sedi unitarie di
movimento, sia sui tempi troppo stretti per la costruzione di una mobilitazione
credibile e incisiva.
RIBADIAMO L'APPUNTAMENTO, SCUSANDOCI SE PER
L'ACCAVALLARSI DELLA PERUGIA-ASSISI E DI PROBLEMI TECNICI QUESTO MESSAGGIO
ARRIVA SOLO ALLA VIGILIA:
CI INCONTRIAMO MERCOLEDI' 17 OTTOBRE ALLE ORE
18 PRESSO IL VILLAGGIO GLOBALE (LUNGOTEVERE TESTACCIO, EX MATTATOIO), dove dopo
la riunione si pu anche cenare e frequentare i laboratori e il cinema
all'aperto.