Date: 9:02 PM 11/5/01 +0100
From: azad
Subject: TURCHIA IN GUERRA: STRAGE A ISTANBUL,
SFIORATA STRAGE N
COMUNICATO STAMPA
STRAGE A ISTANBUL, ESODO NEL MEDITERRANEO:
LA TURCHIA INAUGURA LA SUA GUERRA
Oltre mille agenti e militari, preceduti da
decine di panzer e ruspe e accompagnati da un forte fuoco di cecchini appostati
sui tetti, hanno dato oggi alle 14 l'assalto al piccolo quartiere di Armutlu a
Istanbul, dove da un anno prosegue il dramma dello sciopero della fame di
decine di ex detenuti politici e di loro familiari contro la generalizzazione
delle celle d'isolamento, con la solidariet della popolazione.
Secondo l'IHD (Associazione diritti umani),
che ha inviato osservatori sul luogo, il bilancio tragico: fra quattro e sei
morti, decine di feriti anche gravi e centinaia di arresti, la distruzione con
il fuoco di almeno una delle "Case della resistenza", le altre invase
dal fumo di lacrimogeni e gas tossici.
Di due persone, fra cui il portavoce del
digiuno Haydar Bozkurt, si sa che si sono uccisi con il fuoco per protesta,
mentre probabile che gli altri siano stati uccisi dalla polizia. Gi per la
strage nelle carceri del 19 dicembre l'autopsia rivel che molti dei
"suicidi" erano stati deliberatamente dati alle fiamme dalla polizia.
Ai 28 morti in quell'irruzione si sono poi aggiunte altre 46 morti per fame
dentro e fuori dalle prigioni, nel vergognoso silenzio del mondo, ed ora il
bilancio destinato ad aumentare vertiginosamente.
La luce verde alla strage, pi volte
minacciata e annunciata dal ministro della Giustizia Sami Turk, legata alla
partecipazione turca alle operazioni in Afghanistan: il regime ritiene di avere
le mani libere nella repressione di ogni dissenso e nel rilancio della politica
del terrore. Pochi giorni fa un dirigente dell'Hadep della citt kurda di
Dogubeyazit, Gurhan Kockar, era stato assassinato da militari sulla porta di
casa.
L'associazione Azad, raccogliendo l'appello
dell'associazione Tayad da Londra, chiede di moltiplicare fax di protesta in
inglese a questi indirizzi:
Prime Minister Bulent Ecevit Fax: 0090312 417
04 76
President Suleyman Demirel: Tel-Fax: 0090312
427 13 30
Interior Minister: Tel-Fax: 0090312 418 17 95
Embassy of Turkey in Rome: 06.4941526
Il terrore e la guerra moltiplicheranno
l'esodo, il cui drammatico simbolo oggi l'odissea della nave Erenler nel mare
Jonio. Degli oltre mille profughi partiti sei giorni fa da Cesme (Izmir), fra
cui trecento bambini, la grande maggioranza erano kurdi e molti afghani: le
vittime di due guerre. Gi venerd scorso 69 afghani erano sbarcati
fortunosamente nelle isole greche di Kos e Symi.
Il dramma delle Erenler, da cinque giorni in
mare e da tre giorni alla deriva nel mare in tempesta senza equipaggio n viveri
dopo l'incendio del motore, non poteva essere ignota alle autorit turche e
greche ed agli apparati Nato che controllano il Mediterraneo.
Probabilmente solo la segnalazione alla
polizia italiana, da parte dell'Ufficio d'informazione del Kurdistan di Roma
che aveva raccolto ieri sera il drammatico appello giunto dai telefonini dei
naufraghi alla confederazione kurda in Europa Kon-Kurd, e la comunicazione
dall'Italia alle autorit greche, ha obbligato queste ultime a intervenire
rimorchiando la nave nell'isola di Zante con il suo carico di profughi
affamati, e probabilmente di morti nell'incendio della sala macchine. Per tre
giorni i profughi sono stati abbandonati al mare forza sei al largo di Zante:
il primo segnale di intervento stato un sorvolo di elicotteri greci solo
nella scorsa notte, dopo la richiesta di informazioni da parte della polizia
italiana. Si coscientemente sfiorato un dramma di enormi proporzioni.
(Dino Frisullo - 5.11.01)