Date: 5:57 PM 11/20/01 +0100
From: senzaconfine
Subject: NO-BORDER NEWS 1/01
NO-BORDER NEWS 1/01 del 20.11.01
Agenzia quotidiana a cura di Senzaconfine
"Qui siamo centinaia, ma sono molti di
pi i nostri compagni costretti al lavoro nero: siamo qui anche per
loro". Dal Bangladesh, India, Pakistan, dalla Nigeria e dal
Senegal, da Capoverde e dal Per, i tamburi e i megafoni di duecento immigrati
(e immigrate: era presente una delegazione dell'associazione di donne NoDi,
Nostri Diritti) hanno assediato oggi per l'intera mattinaia l'ingresso del
Senato, dove per la prima volta in questa legislatura si discuteva del lavoro
migrante.
"Ogni soggiorno negato una condanna a
morte", "No alla clandestinit, al razzismo, alla guerra: pace e
diritti non hanno frontiere", "Legalizzate il lavoro sommerso",
questi gli striscioni esposti dagli immigrati.
L'occasione era offerta dalla presentazione di
un ordine del giorno relativo al ddl 786 ("Disposizioni urgenti in vista
dell'introduzione dell'euro"). Il disegno di legge in questione si
riallaccia alla legge 383/01 "Per il rilancio dell'economia", che
consente, all'art.1, di legalizzare il lavoro sommerso attraverso una
"dichiarazione di emersione", senza oneri aggiuntivi per le imprese -
ma esclude da questa "emersione" i lavoratori stranieri, che non
possono autodenunciarsi senza la garanzia di un permesso di soggiorno.
Dunque il documento, che mentre scriviamo sta
per essere votato dall'aula del Senato, prevede che la dichiarazione di
emersione "sia estesa ai lavoratori non comunitari privi di permesso di
soggiorno, o il cui permesso di soggiorno sia scaduto o sia stato revocato,
stabilendo inoltre che ai medesimi lavoratori sia attribuito un permesso di
soggiorno per lavoro subordinato", e che "la dichiarazione di
emersione sia estesa ai datori di lavoro (...), esonerati dalle sanzioni
previste per l'impiego di manodopera irregolarmente soggiornante".
E' importante il fatto che l'odg sia
sottoscritto, dopo la prima firmataria Loredana De Petris (Verdi), da uno schieramento
di altri 25 senatori appartenenti a tutte le aree dell'Ulivo e al Prc, fra cui
Malabarba, Pizzinato, Martone, Turroni, De Zulueta, Boco. Dunque uno
schieramento inedito da molti anni, su un tema scottante come il lavoro
forzatamente clandestino. I senatori si richiamano agli articoli della
Costituzione e della Convenzione OIL n. 158, che sanciscono l'uguaglianza dei
lavoratori.
Forse non un caso che questo documento sia
stato partorito all'indomani della grande manifestazione dei metalmeccanici,
aperta da due interventi di donne immigrate, e dell'attacco all'art.18 dell
Statuto dei Lavoratori, che porta avanti lo stesso disegno di frantumazione
delle garanzie del lavoro perseguito con la condanna degli
"extracomunitari" al lavoro sommerso e clandestino.
E' chiaro che un ordine del giorno non impegna
pi di tanto n il governo n il parlamento, anche supposto che sia approvato.
Ma in vista della battaglia contro una legge segregazionista, la Bossi-Fini,
che intende vincolare schiavisticamente i lavoratori stranieri al posto di
lavoro o condannarli alla precariet permanente e alla clandestinit, questo
testo va nella direzione giusta: meccanismi permanenti che, viceversa,
consentano a chi lavora di far valere i suoi diritti e, in parallelo, di
conseguire uno status di legalit del soggiorno.
Nella direzione esattamente opposta, un dato
drammatico: l'Ufficio stranieri della questura di Roma ha comunicato
ufficialmente, in un incontro con il copordinamento "Gaia", che
saranno rigettate tutte le richieste di rinnovo del soggiorno (di persone gi
"legali") che abbiano attestato rapporti di lavoro considerati non
veri. Si tratta oggi di ben seicento pratiche bloccate in questura, ma
potrebbero essere molte di pi. Infatti la questura non accetta di rinnovare il
soggiorno in base a una dichiarazione di redditi da lavoro sommerso (come il
caso della maggioranza degli immigrati), quindi costringe gli interessati a
ricorrere a contratti "di comodo", dopodich li rigetta per
"falsa attestazione"...
Nelle altre questure ancora peggio, sia per
quanto riguarda i rinnovi, sia sull'altra battaglia ancora aperta, quella sui
permessi di soggiorno richiesti nel '98 in basse alla legge Turco-Napolitano.
Molti dei manifestanti di oggi a Roma erano fra i 2-3000 che ancora a Roma
(25-30.000 in Italia) attendono una risposta. Con le eccezioni di Brescia (100%
di soluzioni positive), di Napoli (dove sono state accettate in parte le
attestazioni di "presenza in Italia" rilasciate dalle associazioni) e
di Roma (dove il 70% delle pratiche sospese sono state risolte
positivamente, accettando anche le certificazioni rilasciate dalle poche
ambasciate che hanno accettato di emetterle), in altre citt la situazione
drammatica: in molti casi le pratiche bloccate si vanno trasformando in
rigetti ed espulsioni.
Infine, una notizia per tutti: il ddl
Berlusconi-Fini-Bossi gi stato calendarizzato in commissione al Senato,
dunque possibile che il suo iter sia pi veloce del previsto. Diventa ancora
pi importante la decisione assunta dal Migrants' Social Forum di Roma, nella
sua ultima riunione, di organizzare una manifestazione cittadina o regionale
sabato 22 dicembre, in vista di quella nazionale programmata sempre a Roma per
il 19 gennaio. Il ciclo di manifestazioni che si apre con Brescia e Caserta il
24 novembre, e si chiuder il 22 dicembre a Roma, avr il valore di una
prima risposta nazionale alla barbarie della legge (sulla quale c'era oggi,
nella manifestazione, qualche senatore che cominciava a ipotizzare un'iniziativa
referendaria abrogativa: pensiamoci...)
Roma, 20.11.01
Alleghiamo ancora, per chi non l'avesse
ricevuto, il documento approvato l'11 novembre dall'assemblea nazionale a Roma,
con il percorso verso la manifestazione di gennaio - e con alcune aggiunte: le
manifestazioni di Milano e di Bologna, il 1. dicembre, e quella romana del 22
dicembre. Questo documento ha valore di decisione per tutti coloro che
aderiscono ai Forum sociali, e di proposta unitaria per tutte le altre
organizzazioni.
MERCOLEDI' 21 ALLE 18 SI RIUNISCE PRESSO IL
VILLAGGIO GLOBALE IL MIGRANTS' SOCIAL FORUM DI ROMA.
E' importante la presenza di tutti e tutte.
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