Date: 4:01 PM 11/29/01 +0100
From: azad
Subject: romigrantsocialforum- Vergogna a
Colle Oppio
Associazione AZAD per la libert del popolo
kurdo
00154 Roma c/o Villaggio globale, Lungotevere
Testaccio snc
Tel 06.57302933 - 339.6504639 - Fax
06.57305132 - E-mail <mailto:ass.azad@libero.it>ass.azad@libero.it
COMUNICATO STAMPA
ROMA: PROFUGHI KURDI SGOMBERATI A COLLE OPPIO
UN ATTO D'INCIVILTA' IN CLIMA DI GUERRA
Ieri alle sei del mattino un blitz di agenti
del commissariato Esquilino, deciso secondo notizie di stampa dallo stesso
questore Finazzo (ma coordinato anche con il Comune, data la presenza di vigili
urbani, servizio Giardini e Ama), ha condotto all'ennesimo, irresponsabile
"colpo di scopa sotto il tappeto".
Nei giardini di Colle Oppio a Roma, in assenza
di alternative, erano accampati 135 profughi kurdi, avvolti in coperte e
rannicchiati in fosse scavate nella nuda terra. Condotti in questura, a 95 di
essi, che non avevano ancora chiesto asilo, stato intimato l'espatrio. Sono
stati poi tutti rilasciati, nell'evidente speranza che il terrore li induca a
lasciare Roma o a nascondersi ancora di pi in qualche altro ricovero di
fortuna.
A pochi giorni da un incontro in Campidoglio
con l'Acnur, in quella che il sindaco Veltroni voleva "capitale della
solidariet", l'unica risposta all'esodo da una guerra rimossa ancora la
polizia, e questa volta anche "cani poliziotto addestrati a cercare droga
ed esplosivi". I quali ovviamente non hanno trovato che stracci: ma il
segnale chiaro.
I fogli di via saranno inefficaci. A meno che
il governo non intenda tornare all'idea delle deportazioni gi sperimentata in
agosto, quando da Lecce furono rinviati in Turchia dodici profughi: uno di
loro, rientrato in Italia, ha testimoniato le torture che l'accolsero a
Istanbul.
Una risposta civile sarebbe destinare uno
stabile pubblico al progetto di "Casa del popolo kurdo" che i
profughi gi sperimentano, con enormi sacrifici e senza sostegno pubblico, nel
centro Ararat nel quartiere Testaccio. E ovviamente intervenire sulle cause
dell'esodo, ingigantito dai venti di guerra che spirano sull'Iraq e il Medio
oriente. Al contrario, si moltiplicano le risposte negative alle istanze di
asilo: undici rigetti solo a Roma negli ultimi quindici giorni!
In questa situazione, probabile che i
profughi kurdi decidano di avviare a Roma uno sciopero della fame gi prima
della data del 14 dicembre, quando saranno in San Pietro in digiuno per la
pace.
Dino Frisullo
per l'associazione Azad e il "Roma Social
Forum"
Roma, 29.11.01
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