Date: 5:32 PM 12/6/01 +0100
From: azad
Subject: romigrantsocialforum- R: appello
zanotelli ingrao - per
Condivido e sottoscrivo questo documento.
Anche se il suo tono mi pare ancora un po'
"difensivo", rispetto
all'enormit di ci che accade.
Alcuni esempi.
"La comunit internazionale si illude di
risolvere i problemi con le guerre
e gli armamenti"? La comunit
internazionale, intesa cone Carta dell'Onu e
nuovo diritto internazionale, avrebbe scelto
(sulla carta, appunto) un'altra
strada da tempo. A scegliere la guerra stato
il governo degli Stati uniti,
che ha coinvolto nella scelta (usando un mix
nuovo e antico di alleanze,
ricatto e pressione) i governi occidentali e
molti altri. Ma non darei a
questo coacervo di gruppi dirigenti e apparati
militari, potente e fragile
al tempo stesso, la patente di "comunit
internazionale". E in ogni caso,
queste forze non nutrono illusioni ma disegni
precisi e protervi; semmai,
disseminano a piene mani illusioni e feticci.
"Il terrorismo nostro nemico". E'
vero, natiralmente. Ma non credo che
abbiamo bisogno di ripeterlo in modo cos
ossessivo, come se dovessimo ogni
volta scrollarci di dosso una qualche
contiguit o connivenza. E a questo
proposito, credo che se non cominciamo a
contrastare da subito
l'appiattimento di pratiche ed esperienze
diverse sotto la voce
"terrorismo", rischier poi di
essere troppo tardi. C' differenza grande
fra il narcoterrorismo internazionale, potere
fra e contro altri poteri (bin
Laden e tant'altri), il crimine disperato del
palestinese che si fa saltare
in mezzo a civili perch non vede altra strada
dopo che soldati l'hanno
denudato e percosso ad un posto di blocco,
affamano i suoi otto figli ed
hanno umiliato anche il suo presidente
(l'ultimo attentato a Gerusalemme), e
ancora, i movimenti che fanno uso della
violenza e/o della lotta armata nel
loro percorso di liberazione collettiva
(pensiamo ai kurdi, qualora fossero
costretti anche dalla nostra passivit a
recedere dalla coraggiosa scelta di
rinuncia alle armi). Noi, "movimento dei
movimenti", non possiamo essere noi
i primi ad appiattire e omologare le
differenze.
"La democrazia che snatura s stessa,
nega s stessa". E' vero. Ma credo che
ormai dobbiamo fare i conti con dinamiche,
nazionali e internazionali, che
fanno a meno anche della democrazia formale.
Quanto alla democrazia
sostanziale, quella affermata ad esempio nella
nostra Costituzione,
lettera morta da tempo. Il che non significa
che non se ne debbano difendere
con unghie e denti tutti gli spazi, anche formali.
Ma proprio per questo
dobbiamo analizzare, dire e gridare che le
degenerazioni cui assistiamo non
sono eccessi o errori emendabili di
istituzioni democratiche, ma sono lo
sviluppo coerente di un disegno che solo per
mancanza di altri termini
possiamo definire di "democrazia
autoritaria".
Inoltre. Quando individuiamo i nostri
interlocutori in questo e soprattutto
nell'"altro" mondo, non possiamo
pensare solo alle Ong e alle organizzazioni
umanitarie, oltre ovviamente, nello specifico,
alle donne afghane. Per
fortuna il panorama assai pi ricco e vario,
e include interi popoli e
settori sociali per i quali "la
resistenza vita" e viceversa.
Sottovalutarlo, rischia di ridurre la nostra
prospettiva alla testimonianza
e di chiudere nell'impotenza la parabola del
pacifismo occidentale. E
proprio per questo, mi aspetto che tutti i
firmatari sentano e facciano
proprio il percorso di opposizione alla
"guerra interna" che i migranti,
vittime designate, stanno costruendo in tante
citt, e a Roma il 22 dicembre
e il 19 gennaio. Saranno loro a farsi carico
delle istanze di diritti umani,
pace e convivenza che risuoneranno in tutto il
mondo il 10 dicembre e in
Vaticano il 14 dicembre.
Spero di contribuire ad un dibattito utile.
Con affetto a tutti/e
Dino Frisullo
----- Original Message -----
Subject: [Cerchio] appello zanotelli ingrao da
www. carta.org
Dalla guerra non nasce giustizia
Ogni vittima una parte di noi che muore.
Ogni vita strappata all'odio
della guerra il nostro futuro che sorge.
Siamo uomini e donne che hanno un
sogno in comune: un mondo pi giusto.
Questa necessit per l'umanit si allontana
ogni volta che la comunit
internazionale si illude di risolvere i
problemi di pace e di sicurezza
mettendo in campo la guerra e gli armamenti.
La met dei soldi usati per questo primo mese
di guerra sull'Afghanistan
avrebbero consentito a 20 milioni di esseri
umani di quel paese di vivere in
prosperit e ricchezza per tutto il resto
della loro vita. Con il 3 per
cento dei fondi destinati alla
militarizzazione dei soli e delle stelle, il
cosiddetto scudo spaziale, potremmo dare acqua
potabile a chi oggi vede
preclusa questa vitale possibilit. La guerra
non solo ci che distrugge
od uccide con le armi: tanta intelligenza,
tanta cultura scientifica,
tante risorse finanziarie bruciate per la
morte anzich per la vita. Il
terrorismo nostro nemico. Solo la pace pu
sconfiggerlo.
Il terrorismo nostro nemico. Esso si annida
e si nutre nelle tante aree di
sofferenza prodotte da un sistema ingiusto.
Esso protetto nei paradisi
fiscali, nel riciclaggio di denaro sporco, dai
trafficanti di armi, dai
rialzi e dai crolli delle borse. Esso si
istruito nelle principali scuole
militari dei paesi che contano, ha imparato a
colpire con ferocia nelle
tante guerre per procura combattute per
impedire la libert e la dignit dei
popoli.
Esso non teme la guerra; che ne il brodo di
coltura. Teme l'edificazione
di un sistema di pace, dove la ricchezza del
mondo sia distribuita pi
equamente, dove la convivenza sia non solo
possibile ma divenga l'essenza
stessa della comunit umana. All'orrore
dell'11 settembre non si pu
rispondere con la sospensione dei diritti
civili, con la restrizione delle
libert democratiche, con la riabilitazione
della tortura e l'istituzione di
tribunali speciali senza diritto di difesa. La
democrazia che snatura se
stessa per combattere i propri nemici, finisce
per negare se stessa.
Fermiamo la fabbrica dell'odio, mobilitiamoci
per la pace. Talebani ed
Alleanza del Nord, il rischio di cadere dalla
padella alla brace
altissimo. In mezzo vi un popolo di profughi
che viaggia senza meta, tra
campi pieni di mine e bande di armati e di
sciacalli.
a loro, che hanno conosciuto venticinque
anni di guerra, che va il nostro
pensiero. alle donne afghane, sepolte nel
burqa e dall'oscurantismo, alle
donne afghane che resistono e si battono per
la pace, i diritti, la
democrazia che va il nostro sostegno e
solidariet. E' alle organizzazioni
umanitarie, alle Ong, ai tanti e alle tante
che in condizioni difficili
difendono la dignit dell'umanit che va tutto
il nostro appoggio.
Di loro c' bisogno. Non di portaerei, truppe
e di altre armi. Contro ogni
guerra di civilt, difendiamo il valore della
convivenza, i diritti dei
migranti e dei rifugiati, battiamoci perch le
nostre comunit siano
accoglienti e libere da ogni forma di
razzismo. Perch il frutto della pace
sar la giustizia. Quello della guerra, ancora
altra guerra.
Mobilitiamoci per la pace. Il 10 dicembre, 53
anniversario della
Dichiarazione dei diritti umani, saremo a
fianco di tutti quelli che ogni
giorno - e ovunque - si impegnano per i
diritti umani. Come in Palestina e
in Israele, dove andremo a fine anno a
sostenere chi si impegna per la pace.
E ricordiamo, inoltre, la scelta di chi il14
dicembre, rispondendo
all'appello del Papa, far una giornata di
digiuno per sostenere i valori
della pace.
Invitiamo tutti coloro che condividono questo
appello a incontrarsi il
prossimo 17 dicembre a Roma, alla Facolt di
Lettere dell'Universit La
Sapienza, per discutere come portare avanti il
nostro impegno per la pace e
la giustizia.
Alex Zanotelli, Pietro Ingrao,
Vittorio Agnoletto, Fulvia Bandoli,
Riccardo Barenghi, Tom Benetollo,
Marco Bersani, Fausto Bertinotti,
Luigi Bettazzi, Luca Casarini,
Luigi Ciotti, Alessandro Curzi,
Tonio Dell'olio, Nicoletta Dentico,
Domenico Gallo, Maurizio Gubbiotti,
Fabio Lucchesi, Francesco Martone,
Giulio Marcon, Alessandra Mecozzi,
Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia,
Sabina Siniscalchi, Pierluigi Sullo.
Per informazioni e adesioni:
tel. 0685355081, e-mail: icsuffroma@tin.it
paolo trezzi
viale Turati 71
23900 Lecco
0341.361124
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