Date: 6:56 PM 2/14/02 +0100
From: azad
Subject: Assolto a Istanbul il libro di
Chomski - e domani GIORN
Alleghiamo la notizia appena giunta dal Human
Rights Project di Londra sull'assoluzione nel processo intentato contro
l'editore turco del libro di Chomski, e l'articolo e l'intervista
dell'intellettuale americano pubblicati ieri dal quotidiano Il Manifesto.
Inoltre, una notizia e un caldo invito dalla
Uiki e dalle associazioni kurde in Italia.
IN OCCASIONE DEL TERZO ANNIVERSARIO DEL
SEQUESTRO IN KENYA E DELLA CONSEGNA ALLO STATO TURCO DEL PRESIDENTE ABDULLAH
OCALAN, OGGI DETENUTO NELLA CELLA DELLA MORTE A IMRALI, I KURDI MANIFESTANO
INSIEME AI LORO AMICI ITALIANI:
- a ROMA venerd 15 febbraio dalle 10 alle 14
in piazzetta San Marco (piazza Venezia) davanti alla sede Onu, dove alle 11 una
delegazione incontrer la rappresentante delle Nazioni Unite in Italia e le
consegner una memoria sugli obblighi giuridici dell'Onu in conseguenza del
riconoscimento a Ocalan dell'asilo politico in Italia;
- a VENEZIA sabato 16 febbraio in piazza Roma
dalle ore 16.30, e lo stesso giorno a BADOLATO (Calabria);
- a MILANO domenica 17 febbraio dalle ore 15
in piazza Duomo.
Victory for Freedom of Expression
in Chomsky Censorship Case
The Istanbul-based publisher of an anthology
of Noam Chomskys essays, Mr Fatih Tas, was today acquitted of allegations of
publishing propaganda against the indivisible unity of country, nation and the
State Republic of Turkey. The proprietor and editor of the Aram
Publishing Company faced a possible one-year prison sentence under Article 8 of
Turkeys Anti-Terrorism Law in respect of the book, American Interventionism
published in September 2001.
The renowned academic and political theorist
said he was appalled by the indictment and described it as, a very severe
attack on the most elementary human and civil rights. He flew to Istanbul
yesterday to attend the trial in person. Trial observers from the Kurdish
Human Rights Project also attended the trial, which took place in Istanbul
State Security Court today.
The indictment referred to the editors
preface to the book and to the following two passages from Professor Chomskys
essay Prospects for Peace in the Middle East which was taken from a lecture
given at the University of Toledo in March 2001:
Third is Turkey and the Kurds. Thats
one of the most severe human rights atrocities of the 1990s, continuing in
fact. And there are plenty of other issues
Turkey and the Kurds. The Kurds have
been miserably oppressed throughout the whole history of the modern Turkish
state but things changed in 1984. In 1984, the Turkish government
launched a major war in the Southeast against the Kurdish population. And
that continued. In fact its still continuing. () This had
nothing to do with Cold war, transparently. It was because of the
counterinsurgency war. () The end result was pretty awesome: tens
of thousands of people killed, two to three million refugees, massive ethnic
cleansing with some 3500 villagers destroyed.
(...)
La Turchia "processa" Chomsky
"Istigazione al separatismo", Noam
Chomsky a Istanbul a fianco del suo editore Fatih Tas sotto processo
ORSOLA CASAGRANDE - LONDRA
Noam Chomsky sar in Turchia, a fianco del suo
editore Fatih Tas da oggi sotto processo. Tas rischia anni di carcere per aver
pubblicato una raccolta di saggi di Chomsky definita, si legge nell'atto di
accusa, "propaganda contro l'indivisibile unit del paese, della nazione e
dello stato della Repubblica di Turchia".
Quello all'editore di Chomsky soltanto
l'ultimo di una serie infinita di processi, denunce, sequestri di libri,
riviste, dischi, cassette di materiale definito "separatista". Il
processo che si apre oggi godr di qualche copertura internazionale 'grazie' al
fatto che coinvolge uno scrittore conosciuto e famoso. Ma il 2001 stato un
altro anno di lotta alla cultura. E il 2002 si aperto all'insegna di processi
contro editori e scrittori. Oltre a Chomsky e Tas, infatti, a finire sotto
accusa (per l'ennesima volta) uno dei pi importanti scrittori kurdi, Memhed
Uzun.
Questa volta Uzun accusato dal tribunale per
la sicurezza dello stato di Diyarbakir di istigazione al separatismo: rischia tra
i cinque e gli otto anni di galera. Il processo fissato per l'otto marzo e il
tribunale ha anche emesso un mandato di cattura per Uzun, che vive da anni in
Svezia. L'accusa si riferisce ad una conferenza sul suo lavoro letterario che
lo scrittore ha tenuto a Diyarbakir il 15 gennaio 2000 di fronte a seimila
persone. L'editore di Uzun in Turchia, Hasan Oztoprak stato pi volte
chiamato in tribunale. L'ultima volta, il 29 gennaio, gli stato contestato il
contenuto del volume "Creare una lingua" (Bir dil yaratmak) nel quale
Mehmed Uzun parla di una cultura e di una letteratura kurde distinte e della
necessit di riscoprire e riappropriarsi della propria lingua.
Sotto la scure della censura finita anche
l'ex presidente della commissione parlamentare sui diritti umani, Sema
Piskinsut. Subito rimossa dall'incarico dopo aver dichiarato che la tortura in
Turchia pratica sistematica, Piskinsut ha scritto un libro sulla tortura. La
polemica esplosa e i tribunali si stanno gi muovendo per incriminare la
scomoda deputata (che ha creato un suo partito) e ordinare il sequestro del
libro.
La band di sinistra pi famosa, Grup Yorum, ha
una storia lunga quanto la sua esistenza con tribunali, galera, tortura,
sequestro di dischi e censura. L'ultimo lavoro del gruppo "Feda" (si
potrebbe tradurre con sacrificio) dedicato ai detenuti politici in sciopero
della fame da oltre un anno, stato ritirato dai negozi di dischi per ordine
dei magistrati. Le autorit non hanno risparmiato neanche una agenda in kurdo
distribuita in un'assemblea del partito Hadep a Bursa. Lo stesso Hadep
nuovamente sotto processo da qualche settimana: il pubblico ministero ha
chiesto la chiusura del partito per attivit di sostegno al Pkk, il partito dei
lavoratori del Kurdistan.
E' in questo contesto di repressione che si
svolgono in tutto il paese manifestazioni di studenti universitari e delle
superiori che chiedono di poter studiare il kurdo a scuola e all'universit.
Con centinaia di arresti e decine di denunce: basta firmare la petizione che
chiede l'introduzione del kurdo nel curriculum per essere arrestato e accusato
di separatismo.
L'Europa, che pure aveva chiesto alla Turchia
di mettere in moto riforme in direzione di un maggior rispetto dei diritti
umani e della libert di pensiero e opinione, dopo qualche timida protesta
verso il governo di Bulent Ecevit per gli studenti arrestati, ha scelto il
silenzio. Anche di fronte alle centinaia di detenuti politici ancora in
sciopero della fame. Anche di fronte alla importante decisione del Pkk di
cambiare nome e modificare la sua strategia e le sue strutture in Turchia e in
Europa. Puntuale invece il commento sulla scelta del partito di Ocalan
arrivato dai maggiori quotidiani turchi che "subodorano l'inganno".
In un editoriale il moderato Cumhuryet scrive infatti che il Pkk ha cambiato
nome d'accordo con l'Unione europea che proprio per questo non l'avrebbe
inserito tra le organizzazioni terroristiche.
Il linguista: "E' mio diritto"
"Sono qui per i diritti umani e per le
responsabilit degli Stati uniti"
* * *
Noam Chomsky si trova da ieri in Turchia. Oggi
risponde al tribunale di Istanbul sull'accusa di "istigazione al
separatismo" rivolta all'editore turco di un suo saggio su
"Prospettive di pace in Medio oriente", al bando in Turchia insieme
al pamphlet "Libert di pensiero 2001", ripubblicato in segno di
sfida. Il linguista statunitense proseguir domani fino a Diyarbakir, ospite
della "Piattaforma per la democrazia".
Alla vigilia del viaggio l'agenzia kurda Meha
lo ha intervistato
Secondo il diffuso quotidiano turco
"Hurriyet" la sua decisione di recarsi in Turchia ed a Diyarbakir
parte di una campagna antiturca connessa alla petizione sulla lingua kurda, che
ha condotto finora all'arresto di duemila dei quindicimila studenti firmatari e
che sarebbe organizzata dal Pkk...
Nulla di pi lontano dalla verit. Non ho
avuto alcun contatto con il Pkk n con gli studenti kurdi, la cui
rivendicazione... considero peraltro assolutamente legittima anche ai sensi
della Costituzione turca e da sostenere con forza. Del resto mi stupisco dello
stupore. E' mio diritto e dovere assistere ad un processo basato su
un'operazione infame. E' sotto accusa una comunicazione universitaria in cui mi
riferivo alle relazioni turco-americane e in particolare al sostegno Usa alla
repressione dei kurdi, negli stessi termini usati dalle organizzazioni
internazionali di tutela dei diritti umani e dai pi attendibili osservatori -
ad esempio quel Jonathan Randal, corrispondente del Washington Post, il cui
lavoro al bando in Turchia al pari del mio. Una volta in Turchia, terr
conferenze ed incontri n pi ne meno di quanto faccio negli Usa, in India e in
Pakistan o nella mia prossima visita in Brasile.
Lei ha viaggiato molto. Si sentito accusare
altrove di fare propaganda antinazionale?
Certo che capitato: nell'Unione sovietica le
mie ricerche anche in campo linguistico erano vietate, cos come in Argentina
ai tempi dei generali neonazisti. Spesso mi si attacca sulla stampa di paesi
retti da governi autoritari o su fogli dell'estrema destra. Ma persino nei
paesi retti dalle dittature pi brutali resta inteso che il visitatore
straniero ha diritto di dire ci che pensa e scrive. Solo chi non ha alcuna
nozione della democrazia pu parlare di "propaganda sovversiva".
Si scritto che il suo viaggio vuol essere un
test del grado di libert in Turchia...
Chi l'ha scritto ha un triste concetto della
Turchia e della libert, e offende i suoi cittadini... I soli criteri di
giudizio che conosco sono quelli fondati nell'epoca dei Lumi e affinati nelle
societ democratiche. Non vado a Diyarbakir per giudicare la Turchia, ma perch
questa citt riveste per me lo stesso interesse che dovrebbe avere per qualunque
cittadino americano preoccupato per le politiche di cui siamo corresponsabili,
e per qualsiasi persona che abbia a cuore i diritti umani.
* Dall'agenzia "Meha"
Traduzione Dino Frisullo