Date: 2:10 AM 2/24/02 +0100
From: dino frisullo
Subject: ORA BASTA! L'esposto-denuncia contro
la politica dei ra
A tutti/e, e in particolare
- agli avvocati e ai giuristi democratici
romani (e non solo)
- alle associazioni e alle organizzazioni
sindacali romane (e non solo)
Cari amici,
quello che segue il testo
dell'esposto-denuncia elaborato rielaborato da me su una bozza dell'avvocato
Simonetta Crisci (lo preciso perch la responsabilit delle modifiche, e degli
eventuali strafalcioni giuridici, mia), che sar depositato luned mattina in
tribunale insieme a un parziale elenco delle decine di perquisizioni senza
mandato, rastrellamenti, arresti e deportazioni che negli ultimi due mesi
stanno devastando l'esistenza di migliaia di lavoratori stranieri a Roma.
Trattandosi di un esposto, non individua
i possibili responsabili di abusi e discriminazioni, che per non difficile
identificare nel questore di Roma e nel comandante dei Cc, oltre ai
responsabili dei commissariati di Ps interessati, ma anche nel prefetto di
Roma, se vero (come vero) che l'indicazione di una campagna di irruzioni
"mirate" pressoch quotidiane nelle case degli immigrati venuta da
una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica,
presieduto dal prefetto. Dove siede anche, giova ricordarlo per un confronto
serio con il comune di Roma, l'assessore alla "Sicurezza" del
Campidoglio.
Nel corso di una vivace assemblea aperta nel
quartiere Esquilino, promossa oggi dal Migrants' Social Forum, l'esposto stato firmato per ora dai
rappresentanti di:
Migrants' Social Forum di Roma, Senzaconfine,
Associazione del Bangladesh in Italia, Csioa Villaggio globale, Commissione
naz.le immigrazione del Prc, associazione Dhuumcatu, United Asian Workers
Association (Uawa), associazione NoDi (Nostri diritti), Associazione donne
tigrine (Tda), Associazione donne brasiliane in Italia, Sos razzismo Italia,
Womens' International League for Peace and Freedom (Wilpf), Azad - per la
libert del popolo kurdo, Csoa Vittorio occupato, associazione Mediterranea,
Lunaria.
Opportunamente arricchito di riferimenti alle
convenzioni internazionali, e di casi analoghi in altre citt, l'esposto
potrebbe anche diventare una segnalazione contro il governo italiano alla
Commissione e alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, alla quale
gi pervenuto un esposto dei giuristi dell'Asgi contro le modalit del
(mancato, per fortuna) rimpatrio di oltre cento profughi kurdi in Turchia.
Il Migrants' Social Forum aveva gi diffuso un
appello contro i rastrellamenti, e in termini analoghi ha preso posizione nei
giorni scorsi anche la segreteria della Cgil di Roma centro.
- Chiedo anzitutto ai giuristi e agli avvocati
(a partire da quelli dello studio Salerni, che credo abbiano elaborato un testo
analogo, non arrivato in tempo per la nostra disorganizzazione) di aiutarci e
parfezionare e arricchire di riferimenti giuridici e legislativi questo testo,
entro domani sera (domenica), perch, ripeto, luned l'esposto va consegnato in
tribunale. Sarebbe utile anche che sia sottoscritto da parte di organizzazioni
di giuristi, e proporrei pure se ne discuta nel Forum "Giustizia e
diritti" di Roma.
- Chiedo inoltre alle associazioni romane,
formali e informali, di comunicare la loro eventuale adesione, e/o osservazioni
critiche, entro lo stesso termine (o anche dopo: potremo sempre inviare al
tribunale una lista di nuovi firmatari).
Invio questa mail anche all'indirizzario fuori
di Roma, perch credo che il testo possa essere utile per iniziative analoghe
in altre citt percorse, in queste settimane, da ronde xenofobe in divisa e
non.
Ciao a tutti/e - Dino Frisullo
N.B.:
Ricordo ai romani l'appuntamento davanti al
Senato marted dalle 17 alle 21, per il rush finale sul ddl della vergogna, con
eventuale coda (se il governo non ce la fa a chiudere marted) il giorno
successivo, mercoled, alla stessa ora. Per marted previsto anche l'arrivo a
Roma di una forte delegazione degli immigrati napoletani.
Inoltre per mercoled pomeriggio in
preparazione a Roma un incontro pubblico con una delegazione di operatori sui
diritti umani provenienti dalla Turchia, di evidente attualit nel momento in
cui si prospetta un'intesa fra Italia e Turchia sull'espulsione e il rimpatrio
dei profughi.
Per queste ragioni emergeva, nel corso della
manifestazione di oggi all'Esquilino, la proposta di spostare la riunione
settimanale del Migrants' Social Forum di Roma a gioved alle 18.30, sempre
presso il Villaggio globale. Ci sono obiezioni?
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL
TRIBUNALE DI ROMA
ESPOSTO DENUNCIA
I sottoscritti, tutti rappresentanti di
associazioni impegnate nella difesa dei diritti civili dei cittadini, italiani
e non, nel territorio della nostra Repubblica, nonch cittadini impegnati in
dette associazioni, espongono e denunciano quanto segue.
Fin dal mese di gennaio, nel territorio di
Roma, si susseguono decine di irruzioni negli appartamenti abitati da cittadini
stranieri, specialmente provenienti dai paesi asiatici e in particolare dal
Bangladesh.
Tali operazioni, giustificate dalla semplice
verifica dell'identit degli inquilini e/o dalla ricerca di cittadini non in
regola con il permesso di soggiorno (irregolari e clandestini), o ancora da
semplici "controlli" in base a presunte segnalazioni di coinquilini,
non appaiono coerenti, nelle finalit dichiarate e nelle risultanze, n con le
nuove disposizioni sul terrorismo, n con le norme del Testo unico di polizia
da sempre in vigore, che consentono di effettuare perquisizioni senza mandato
di un magistrato solo qualora si abbia fondato motivo di ritenere che ci si
trovi di fronte a organizzazioni terroristiche o alla detenzione di armi o
stupefacenti. Nessuna di queste operazioni, di fatto, risultata
nell'individuazione di terroristi o nel ritrovamento di armi o stupefacenti.
Le irruzioni delle forze di polizia avvengono
peraltro in ore notturne o prima dell'alba, spesso con ampio spiegamento di
forze e quindi creando grave e ingiustificato allarme sia fra gli interessati,
sia nei rispettivi quartieri.
Il susseguirsi delle operazioni ha prodotto
lestendersi di uno stato di panico e terrore nelle comunit interessate.
Infatti accanto alla ricerca di clandestini, e
in nome della stessa, vengono "accompagnate" in questura centrale
centinaia di persone, molte delle quali non sono affatto prive di documenti.
Dopo essere stati trascinati su un furgone che li conduce in questura, senza la
possibilit di portare con s gli effetti personali, vengono fotosegnalati
tutti senza distinzione, senza alcuna tutela della loro privacy n della
persona. Quindi dopo ore e ore di attesa, una volta verificata la loro
regolarit (cosa che poteva essere svolta con il semplice controllo dei
permessi di soggiorno in loro possesso), vengono rilasciati. In definitiva chi
capita nelle maglie di una simile operazione, reiterata da circa un mese
quasi quotidianamente, ne trae grave danno con la perdita di giornate di lavoro
e in molte occasioni dello stesso lavoro, giacch molte di queste persone
lavorano precariamente senza garanzie sindacali.
Si va estendendo peraltro l'abitudine di
affiancare all'intimazione di lasciare il territorio nazionale, nei confronti
degli stranieri in posizione irregolare, la misura dell'arresto e della
denuncia d'ufficio per "favoreggiamento dell'immigrazione
clandestina" nei confronti di coloro che, per essere titolari del
contratto di affitto o anche solo per il fatto di essere in possesso di
regolare permesso di soggiorno, sono considerati gli ospitanti dei loro parenti
o amici in posizione irregolare. Questo avviene in base a un'interpretazione
assai discutibile, a parere degli scriventi, della relativa norma contenuta
nella legge 40/'98, che intende sanzionare i responsabili del traffico
clandestino di esseri umani e non la semplice ospitalit. Ne deriva un aggravio
delle incombenze della magistratura, chiamata quotidianamente a confermare
(cosa che sinora non mai avvenuta) la misura dell'arresto, e un'estensione
del terrore anche agli stranieri "regolari", costretti, come i loro
coinquilini "irregolari", a passare spesso la notte fuori di casa per
timore di irruzioni notturne.
Nello stesso periodo peraltro si vanno
moltiplicando i controlli di polizia nelle strade e nei quartieri frequentati
da cittadini stranieri, con modalit tali (ampio spiegamento di uomini e mezzi,
fermo indiscriminato e trasporto in questura dei soli cittadini stranieri senza
alcuna distinzione circa lo status del soggiorno) da moltiplicare l'allarme
sociale e la paura e da violare, a parere degli scriventi, le norme che vietano
a chiunque, e in particolare ai pubblici ufficiali, comportamenti
discriminatori in base alla nazionalit o all'origine etnica.
Il perpetuarsi di questa situazione,
nonostante le numerose proteste di parlamentari e cittadini, quali i
sottoscritti, che hanno sempre difeso i diritti di cittadinanza per tutti
coloro che sono sul nostro territorio, integra sicuramente la lesione di
diritti inviolabili della persona, quale quello di poter decidere della propria
residenza e qualit di vita, il diritto alla libera circolazione e al
lavoro, il diritto di essere rispettati nella privacy e nella integrit
fisica, tutti disattesi da funzionari e agenti di polizia che operano nei modi
su descritti.
Molti dei cittadini che subiscono il
trattamento su indicato, quando non sono in regola con il permesso di
soggiorno, vengono accompagnati presso il Centro di protezione temporanea di
Ponte Galeria. Ci avviene senza la possibilit di recarsi a recuperare i
propri vestiti e/o eventuali documenti, n la possibilit di avvisare parenti e
amici sia in Italia, sia nel paese di origine. Alla luce della normativa che
regola la presenza dei cittadini stranieri in Italia si appalesa del tutto
illegittimo il comportamento della polizia di Stato che a priori, senza alcun
rispetto delle persone, le conduce, in vincoli o comunque con metodi
coercitivi, presso i propri uffici senza concedere il tempo di comunicare con
alcuno o addirittura, in alcuni casi, di vestirsi.
E cosa notoria che le persone che giungono
nel nostro paese, a fronte di grandi sacrifici economici sopportati dalle
famiglie di origine per garantire un futuro almeno ad uno dei familiari, in
considerazione delle situazioni di disagio dei paesi di provenienza sono
persone aduse alle umiliazioni e alle prepotenze; ma ci non pu indurre
alcuno, e tantomeno rappresentanti delle Istituzioni, a deprecabili
comportamenti che non tutelano i diritti fondamentali della persona.
Tutto quanto sopra esposto, che sar
ampiamente documentato in seguito, induce i sottoscritti a chiedere che la S.V.
Ill.ma voglia procedere nei confronti di quanti saranno ritenuti responsabili
di eventuali reati che Ella potr ravvisare, incluso labuso di ufficio e la
violazione di norme internazionali, recepite in Italia e nei paesi della
Comunit europea, sul diritto all'inviolabilit della persona e del domicilio,
allunit familiare e al lavoro, diritti che peraltro sono considerati cos
tutelabili e suscettibili di considerazione che il giudice competente per la
convalida dell'espulsione e del relativo trattenimento pu revocare tale
provvedimento quando ravvisabile un rapporto stabile di lavoro o di parentela
nel nostro paese.
Il presente atto vale anche come querela per i
reati che saranno ravvisati e perseguibili in tale forma.
Si chiede, pertanto, che Ella voglia esaminare
quanto narrato e giungere alle determinazioni di giustizia richieste.
Con riserva di presentare la documentazione
necessaria e richiesta di essere avvisati in caso di richiesta di
archiviazione, si nomina fin dora lavv. Simonetta Crisci del Foro di Roma e
si delega la stessa alla presentazione di questo esposto presso gli Uffici
competenti.