Date: 7:00 AM 4/14/02 +0200
From: azad
Subject: RMSF - NEWROZ 2002 News from
Kurdistan n.4/02
NEWROZ 2002 - NEWS FROM KURDISTAN n. 4/02
Notiziario a cura dell'associazione Azad - tel
06.57302933, fax 06.57305132 - E-mail
<mailto:ass.azad@libero.it>ass.azad@libero.it
TURCHIA E KURDISTAN TURCO (21/3 - 13/4)
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Note della redazione
Con questo numero riprende la diffusione di
Newroz 2002. Ci scusiamo della lunghezza, dovuta all'arco di tempo coperto (dal
Newroz ad oggi, quasi un mese), e per l'assenza di notizie sul Kurdistan
irakeno e sull'esodo e il diritto d'asilo dei kurdi in Italia, due questioni
alle quali dedicheremo altrettanti numeri speciali nei prossimi giorni.
Invitiamo tutti a comunicare iniziative e notizie via mail o fax, se possibile
entro la mattina di ogni sabato.
Infine un invito per la rete di Azad ed i
coordinamenti locali di solidarietà con il Kurdistan: l'ipotesi di incontro fra
la delegazione al Newroz e quella di "Action for Peace" in
Palestina (per dare vita ad un Osservatorio permanente sul Medio oriente), e
quella di incontro nazionale della nostra rete sul Kurdistan, slittano
rispettivamente a sabato 27 e domenica 28 aprile (a Roma), causa
l'organizzazione di una manifestazione per la Palestina il 20 aprile a Perugia.
Fateci sapere rapidamente della vostra disponibilità.
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20 marzo (Azad)
LE ARMI DELL'AGUSTA: IL 29 APRILE PROCESSO A
BENEVENTO
Da Benevento giunge notizia della data della
prima udienza del processo avviato dall'azienda bellica Agusta (Finmeccanica)
per il corteo interno e la simbolica occupazione dello stabilimento campano,
nell'estate del '99, contro la progettata vendita di elicotteri d'attacco
Mangusta alla Turchia. Sarà per il 29 aprile. Il centro sociale Depistaggio, il
Prc ed altre forze di Benevento propongono per quel giorno una manifestazione.
Fu una vertenza vincente: la Turchia alla fine escluse gli elicotteri italiani,
pur considerandoli più economici e maneggevoli, perché la commessa era
"politicamente non affidabile", cioè soggetta, nel tempo, alle
pressioni del movimento italiano. Imputati di "interruzione di ciclo
produttivo" (codice fascista Rocco), danneggiamenti e violazione di
domicilio, 22 imputati fra cui don Vitaliano Della Sala, il portavoce della
Rete no-global Francesco Caruso, Dino Frisullo, i dirigenti del Prc napoletano
e campano, esponenti dei centri sociali e di Azad di Campania, Puglia e
Lucania.
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20 marzo (Internationale Initiative)
IL CONSIGLIO D'EUROPA: BASTA CON L'ISOLAMENTO
CARCERARIO DI OCALAN
Pubblicata dal Consiglio d'Europa la relazione
della sua "Commissione per la prevenzione della tortura" sulla visita
in Turchia nel settembre 2001. La delegazione riuscì ad entrare nel carcere di
Imrali e ad incontrare Abdullah Ocalan. La relazione afferma che
"l'attuale condizione detentiva di carattere eccezionale non può durare
indefinitamente" e chiede che il presidente del Pkk sia trasferito in un
luogo "dove possa avere contatti con altri detenuti e svolgere una gamma
maggiore di attività". Le condizioni materiali di detenzione sono
"buone", ma "per limitare gli effetti negativi dell'attuale
situazione" (cioè del totale isolamento da oltre tre anni), nell'immediato
si chiede che Ocalan possa vedere la tv e ascoltare una gamma maggiore di
stazioni radio oltre a quelle concesse, abbia accesso periodico al telefono
almeno per comunicare con parenti ed avvocati, abbia diritto alla riservatezza
nel rapporto con i suoi avvocati e con la Corte di Strasburgo, possa godere
dell'aria durante tutta la giornata. Inoltre significativamente si chiede di
rivedere la diagnostica medica, smettere di cambiare continuamente i medici che
lo visitano e prevedere in ogni momento interventi sanitari d'emergenza. Il
rapporto completo della visita in Turchia si trova in
<http://www.cpt.coe.int/en/reports/inf2002-03en.htm>http://www.cpt.coe.int/en/reports/inf2002-03en.htm
. Inutile dire che nessuna di queste richieste, note in via riservata già in
settembre al governo turco, è stata esaudita: anzi ad Ocalan sono stati
sottratti radio e giornali e limitati ulteriormente sia i libri, sia i contatti
con gli avvocati, recentemente incriminati per aver diffuso la sua memoria
difensiva.
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20 marzo (InfoTurk)
RESPINTA PRIMA DEL CONFINE TURCO LA
"CAROVANA DEL RITORNO"
250 esuli kurdi in Europa avevano progettato
di giungere al confine turco, partendo dalla Germania, per consegnare una
petizione per il diritto al ritorno e alla democrazia, in occasione della festa
del Newroz. Molte le donne e gli anziani. Alla frontiera austriaca hanno
fermato tutti quelli che non avevano la cittadinanza europea. Gli altri sono
stati poi ricacciati indietro con violenza dalla polizia speciale rumena dopo
24 ore di attesa e l'avvio di uno sciopero della fame al confine
ungherese-rumeno. Il pretesto era il mancato permesso per il successivo
attraversamento della Bulgaria. In effetti le autorità bulgare hanno poi
fermato a Dimitrovgrad, a 70 km dal confine turco, un altro convoglio di esuli
kurdi in Bulgaria che intendevano raccogliere la "staffetta" dei loro
compagni respinti. Il ministro dell'Interno Passi dice che la Bulgaria "non
deve diventare terreno per azioni ostili ai paesi vicini". Due giorni dopo
il governo turco ringrazia ufficialmente i governi ungherese, rumeno e bulgaro
per la loro "collaborazione contro il terrorismo".
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21 marzo (Ozgur Politika, Uiki, InfoTurk)
NEWROZ: DUE MILIONI IN PIAZZA, SANGUE A MERSIN
Una moltitudine senza precedenti, due milioni
di persone sono scese in piazza in Turchia in oltre cento manifestazioni, per
quasi metà non autorizzate, in occasione della festa del Newroz, Capodanno di
primavera e di libertà. Al termine della più grande, quella di Diyarbakir,
davanti a 750.000 persone la famosa cantante turca Sezen Aksu ha detto "Non
ho mai provato in vita mia un'emozione così grande". Si registrano scontri
a Istanbul, dove la polizia ha caricato ogni manifestazione sparando proiettili
di gomma, ferendo gravemente venti persone ed arrestandone oltre cento, ed
ancora a Bitlis, Igdir, Aydin e soprattutto nella metropoli turca di Mersin,
dove i blindati hanno travolto e ucciso due uomini e un bambino è in coma.
Grandi manifestazioni anche a Van (250.000 persone), Urfa (40.000), Batman
(200.000), Izmir (50.000), Adana (40.000), Siirt (30.000), ed ancora ad Ankara,
Antalya, Dgubeyazit, Hakkari, Bingol… La diffusa presenza dei profughi interni
ha diffuso il Newroz in tutto il paese, ben oltre le province kurde. La polizia
ha interrotto, come ad Izmir tagliando la corrente, tutti i discorsi in lingua
kurda. Duecento osservatori europei, di cui la maggioranza (oltre sessanta)
italiani, hanno seguito le manifestazioni. Gli italiani in particolare sono
intervenuti a Diyarbakir, Urfa, Hakkari, Van, Batman, Bingol, ed a Dogubeyazit
dove la rappresentante del Comune di Verbania è stata fermata e interrogata per
quattro ore appena discesa dal palco. Due giorni dopo, il 23 marzo, 150.000
esuli hanno affollato lo stadio di Duesseldorf per un grande Newroz della
diaspora kurda.
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21 marzo (Yedinci Gundem)
AYSE NUR ZARAKOLU, PROCESSATA POST MORTEM
La nota attivista per i diritti umani Ayse Nur
Zarakolu, recentemente scomparsa, è incriminata dinanzi al Tribunale speciale
di Ankara perché editrice del volume "Canti di libertà" di Huseyin
Turhalli, ex presidente del disciolto partito Dep a Diyarbakir. E' il suo 34.mo
e (forse) ultimo processo. Il tribunale, preso atto del decesso, non ha chiuso
il processo ma ha rinviato l'udienza al 4 giugno. Il figlio di Ayse, Deniz
Zarakolu, era già stato incriminato a sua volta per la commemorazione
pronunciata durante il funerale della madre.
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21 marzo (Uiki)
NASCE IN ITALIA IL "MOVIMENTO DEGLI
STUDENTI KURDI" CONTRO LA REPRESSIONE IN TURCHIA
Il 2001 è l'"Anno delle lingue" per
l'Unione europea, ma in Turchia la repressione si abbatte sul grande movimento
di disubbidienza civile degli studenti kurdi, che reclamano di poter studiare
nella loro lingua madre. Solo fra dicembre e febbraio a 20.000 firme hanno
fatto riscontro 1496 fermi, 120 arresti, circa cento casi di tortura (di
ragazzi spesso giovanissimi), 422 procedimenti giudiziari di cui tre per
"sostegno al terrorismo", 40 radiazioni dall'università. Il primo
processo si tiene il 21 marzo, e nella stessa data gli studenti kurdi in Italia
annunciano l'avvio di una rete di solidarietà analoga a quelle già attive in
Irlanda, Gb e Germania. Per info:
<mailto:studentiinmovimento@libero.it>studentiinmovimento@libero.it .
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22 marzo (Turkish Daily News)
ACQUA AD ISRAELE DALLA TURCHIA
Ben 50-100 milioni di metri cubi di acqua
potabile fluiranno ogni anno dal bacino turco di Manavgat fino ad Israele,
secondo un accordo sottoscritto con procedura speciale e rapida fra i due paesi
e definito "storico" dalla stampa israeliana. Il trasporto avverrà
con la posa di una condotta sottomarina, oppure con navi cisterna: alla seconda
ipotesi concorrono una compagnia svedese ed una turco-greco-israeliana. Secondo
fonti israeliane, si tratta del prezzo richiesto da Israele per il vantaggioso
contratto di ammodernamento dei carri armati turchi presso l'impresa bellica
israeliana Imi. L'interscambio fra i due paesi ammonta ormai, nel 2001, ad
oltre un miliardo di dollari.
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22 marzo (InfoTurk)
LA SVEZIA CRITICA, INCIDENTE DIPLOMATICO
Dura presa di posizione del ministro turco per
i Diritti umani Arseven contro la collega svedese Anna Lindh, che in occasione
del vertice ministeriale presso l'Alto commissariato per i diritti umani
dell'Onu, a Ginevra, si è permessa di affermare che quello turco è "un
regime di tipo dittatoriale che opprime la minoranza kurda". Il governo
turco chiede spiegazioni all'ambasciatore e al governo svedese.
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23 marzo (Reuters)
JET TURCHI BOMBARDANO POSTAZIONI NEL KURDISTAN
IRAKENO
Quattro F-16 turchi hanno attaccato postazioni
dei guerriglieri del Pkk sul monte Kandil, nel Kurdistan irakeno, approfittando
dei fuochi del Newroz per localizzare le basi. Secondo fonti del Puk di
Talabani, riprese dalla Reuters, vi sarebbero quindici vittime. La Turchia
conferma "operazioni militari nell'area", il Pkk conferma gli
attacchi ma smentisce le vittime.
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24 marzo (Radikal)
CHIUSO L'ISTITUTO DI CULTURA KURDA A ISTANBUL
La polizia di Istanbul ha posto i sigilli
all'Istituto di cultura kurda nel quartiere Aksaray, già perquisito in gennaio.
L'accusa è di esercitare attività di istruzione non autorizzate, in base alla
legge n.25 sulle scuole private. Nel dicembre 2001 il suo presidente, lo
scrittore Hasan Kaya, era stato processato ed assolto, ma il tribunale ha
aperto un nuovo procedimento perché "nonostante l'assoluzione è tornato a
commettere il reato". L'udienza è fissata per il 3 maggio.
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24 marzo (Kurdish Media)
IL SINDACO DI DIYARBAKIR: QUI NULLA E'
CAMBIATO
In un'intervista rilasciata alla Junge Welt,
il sindaco della metropoli kurda di Diyarbakir, Feridun Celik, traccia un
bilancio amaro del "pacchetto per la democrazia" approvato dal
parlamento turco. Trenta emendamenti alla Costituzione, "ma qui nulla è
cambiato, tranne la riduzione dei giorni di fermo di polizia senza
avvocato". Quanto alla lingua kurda, "dicono di voler autorizzare
un'ora in kurdo in qualche canale statale, ma intanto chiudono radio e tv
private per la stessa ragione". Per i profughi interni, che sono ormai
metà della popolazione di Diyarbakir, per Celik la soluzione è lontana: lo
stato turco propone solo la concentrazione in inaccettabili villaggi
fortificati, i "koy-kent". Quanto alla guerra in Iraq, il sindaco
afferma: "Saddam è un dittatore, ma il cambiamento in Iraq non si ottiene
con una guerra di cui i kurdi, come nel '91, sarebbero le prime vittime".
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24 marzo (Afp-Anadolu)
INCRIMINATO FAMOSO CANTANTE TURCO PER SOSTEGNO
AL PKK
Aperto ad Ankara il processo contro uno dei
più celebri cantanti turchi, Ibrahim Tatlises, nativo della città kurda di
Urfa. Tatlises, che unisce la tradizione al pop ed ha venduto milioni di copie
dei suoi dischi in Turchia, Israele, Germania e nei paesi arabi, è stato
incriminato per "sostegno al terrorismo" in base alla denuncia di un
avvocato dei familiari dei soldati turchi morti sul fronte kurdo. Secondo
l'accusa, avrebbe favorito il ricovero in ospedale di guerriglieri feriti ed
avrebbe finanziato con i suoi concerti il Pkk.
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26 marzo (Uiki)
AMNESTY INTERNATIONAL CRITICA LA RIFORMA
COSTITUZIONALE TURCA
In un articolato documento (EUR 44/007/2002,
nel sito <http://www.amnesty.org/>www.amnesty.org) Amnesty International
esprime "forte preoccupazione" per le carenze della recente riforma
costituzionale finalizzata all'accesso in Europa. Le modifiche sulle libertà di
espressione ed organizzazione sono considerate solo formali, ma più grave è che
la pena di morte sia stata abrogata solo per i reati comuni, cioè per uno solo
dei 13 articoli del codice penale che la prevedono. E le condanne lla pena
capitale, pur non essendo eseguite, continuano in Turchia: 81 nel 2000, 24 nel
2001. L'altro punto dolente è la tortura: nessuna garanzia seria sulla sua
soppressione, a partire dalla mancata abolizione del fermo di polizia in
situazione di "incommunicado".
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27 marzo (Afp)
ARRESTI AD ANKARA PER LA VERTENZA SULLA LINGUA
KURDA
Mille dimostranti che volevano entrare in un
ufficio postale ad Ankara, per inviare messaggi al governo contro il divieto di
studiare in kurdo, sono stati caricati dalla polizia. Circa cento gli arresti,
fra cui il presidente dell'Hadep di Istanbul e numerosi dirigenti del partito.
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27 marzo (Afp)
CRISTIANI PERSEGUITATI IN TURCHIA: LA DENUNCIA
DI UN PASTORE EVANGELICO
Secondo il 39enne pastore evangelico Ihasn
Ozbek, ex attore di teatro convertitosi nell'81 e responsabile dei trecento
fedeli della chiesa di Ankara Kurtulus, "i cristiani sono isolati e spesso
perseguitati, e nel sud-est (le regioni kurde, Ndr) possono anche rischiare la
morte". Secondo il pastore sono false le stime ufficiali di un 99% di
musulmani in Turchia, perché la religione è attribuita d'ufficio alla nascita.
Per aprire una chiesa occorre l'autorizzazione del muftì, il capo religioso
musulmano. A Izmir la chiesa evangelica è stata chiusa due anni fa, e
recentemente è stato imposto il silenzio alla catena di radio Shema di ankara,
perché trasmettevano letture bibliche. "Un convertito è trattato dalle
autorità come un traditore, uno che si pone al servizio del nemico", dice
Ozbek.
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28 marzo (Bbc)
CHIUSA "LIBERA RADIO" A DIYARBAKIR
Le autorità chiudono Ozgur Radio (Ozgur
significa "libera") a Diyarbakir, non per aver trasmesso in kurdo (la
radio se ne guarda bene: dopo ripetute chiusure manda solo brani strumentali
kurdi), ma per aver messo in onda "una canzone di sinistra" in lingua
turca. Lo denuncia il direttore Fusun Erdogan: "ogni anno annunciano
l'abolizione della censura, ed ogni anno ci chiudono". Ora Ozgur Radio si
ascolta solo in Internet.
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28 marzo (Radikal)
SONO QUATTORDICI, E FORSE PIU', I GIORNALISTI
DETENUTI IN TURCHIA
Secondo Oktay Eksi, presidente del Consiglio
turco della Stampa, dal 1. gennaio di quest'anno sono quattordici i giornalisti
detenuti in Turchia a causa dei loro scritti. Uno solo di loro è stato poi
rilasciato, mentre quattro sono accusati anche di appartenenza ad
organizzazioni illegali. Altre undici persone sono forse detenute per attività
giornalistiche ritenute sovversive, ma sui loro casi, ha detto Eksi, non si
hanno notizie certe.
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29 marzo (Afp)
CHIUSA A DIYARBAKIR UN'EMITTENTE TV PER UNA
CANZONE IN KURDO
L'emittente televisiva Gun-Tv è stata chiusa a
tempo indeterminato per aver trasmesso una canzone in lingua kurda, antica di
due secoli e già trasmessa dalla tv nazionale. Il direttore, Nevzat Bingol,
parla di "cortina di ferro" e "tortura psicologica" per le
emittenti nel territorio kurdo, una dozzina delle quali rischiano la chiusura
per lo stesso motivo, mentre sono 29 le testate giornalistiche in lingua kurda
o di argomento kurdo vietate nella regione. Secondo Naci Sapan, presidente
dell'Associazione giornalisti del Sud-est turco, "neppure l'impero
ottomano applicava una censura così rigida".
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29 marzo (Washington Kurdish Inst.)
RAPPORTO SULLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE IN
TURCHIA
Il Wipc (Writers in Prison Committee), membro
dell'associazione di scrittori International Pen, pubblica un ampio rapporto
sulla libertà di espressione in Turchia, con un'analisi critica degli articoli
di legge più repressivi e notizie suglis crittori detenuti. Lanciata la
"Campagna FoX" (Freedom of Expression). Il rapporto è in Internet:
<http://www.oneworld.org/internatpen/>www.oneworld.org/internatpen/
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29 marzo (Ap)
CHIESTO IL DISSEQUESTRO DI "GRANDE UOMO,
PICCOLO AMORE"
La società produttrice Yeni Yapim ha chiesto
il dissequestro della pellicola "Buyuk adam, kucuk ask" (Il grande
uomo e il piccolo amore), vietata dall'inizio di marzo dopo un successo
travolgente che le ha fruttato anche la candidatura all'Oscar. Prodotto anche
con contributi statali, il film narra l'affetto travolgente fra una bambina
kurda e un anziano giudice turco, che giunge ad accettare la sua diversità. Per
la polizia era intollerabile non solo la lingua kurda della bambina, ma
soprattutto la scena in cui vengono uccisi dai reparti speciali i suoi
genitori.
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1 aprile (Cnn)
OSMAN OCALAN: UNA NUOVA FORZA POLITICA AL
POSTO DEL PKK
In un'intervista telefonica dei monti del
Kurdistan irakeno, il dirigente del Pkk Osman Ocalan, fratello di Abdullah,
annuncia l'intenzione del prossimo VIII congresso del Pkk di far nascere una
nuova forza politica che, articolata diversamente nelle quattro parti in cui è
suddiviso il Kurdistan, lavorerà per soluzioni pacifiche e democratiche. In
Iraq, in particolare, il nuovo partito opererà per una soluzione federativa. Si
conferma la scelta strategica della rinuncia alla lotta armata, "salvo il
caso di uccisione del presidente Ocalan, che scatenerebbe automaticamente la
guerra". La denominazione del nuovo partito non è stata ancora decisa, ha
detto Osman. Secondo l'emittente turca Ntv la scelta sarebbe fra "Partito
per la liberazione dei popoli" e "Partito dei popoli della
Mesopotamia", soluzione quest'ultima preferita dal presidente del Pkk.
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1 aprile (Afp-InfoTurk)
CINQUANTESIMA VITTIMA DELLO SCIOPERO DELLA
FAME NELLE CARCERI TURCHE
Dopo 301 giorni di digiuno è morta in ospedale
a Istanbul la 26enne Meryem Altun, già detenuta nel carcere di Kartal per la
sua militanza nel partito della sinistra turca Dhkp-c. E' la cinquantesima
vittima di un digiuno portato avanti ancora da circa duecento detenuti, molti
dei quali ormai prossimi alla morte. Altre 28 persone sono state uccise dalla
repressione statale dentro e fuori dalle carceri. Ma per il ministro della
Giustizia Sami Turk l'unica soluzione è "il silenzio della stampa internazionale,
così nel giro di sei mesi il digiuno si esaurirà da sé".
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1 aprile (Turkish Daily News)
ASSOLTI ARTISTI E INTELLETTUALI SOLIDALI CON I
DETENUTI
Il Tribunale speciale di Istanbul ha assolto
quindici membri del gruppo di "Prendif - Artists' Initiative", fra
cui il noto poeta Sukru Erbas, incriminati a causa della loro campagna di
solidarietà con i detenuti in sciopero della fame contro le celle d'isolamento
di "tipo F". Insieme a molti altri poeti, attori, musicisti,
fotografi, pittori e scrittori, gli artisti incriminati avevano attuato a
rotazione uno sciopero della fame di solidarietà e diffuso centinaia di
migliaia di volantini dal luglio 2000. Ritengono le prigioni di tipo F "contrarie
alla natura umana, ed espressione del fascismo globale postmoderno".
Rimane aperto il processo ad uno di loro, il poeta Mehmet Ozer, per aver letto
in pubblico un brano del massimo poeta turco Nazim Hikmet.
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1 aprile (Turkish Daily News)
DIBATTITO ROVENTE SULLA PENA DI MORTE
Secondo il quotidiano turco "il governo
rischia di collassare sulla questione della pena capitale". Ai due soli
partiti (entrambi al governo) favorevoli all'abrogazione anche se divisi al
loro interno, l'Anap di Yilmaz e la Dsp di Ecevit, si contrappone un'ampia
maggioranza parlamentare forcaiola, che comprende i due partiti islamisti, il
Dyp della signora Ciller e il Mhp (Lupi grigi), che nel '99 è diventato il
secondo partito turco ed è entrato nel governo proprio cavalcando la pena di
morte per i "sovversivi" e per Ocalan. L'abrogazione è imposta, entro
il marzo 2003, come condizione per l'ingresso in Europa, ma la proposta di
Yilmaz di abolirla con legge ordinaria ha infuocato il dibattito politico.
Quasi nessun partito, in vista di possibili elezioni anticipate, vuol passare
come "i salvatori di Ocalan" (l'esecuzione della pena capitale per il
leader kurdo è "sospesa" dall'inizio del 2001 in attesa del
pronunciamento della Corte di Strasburgo, comunque considerato non vincolante).
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1 aprile (Turkish Daily News)
APPELLO DEL PRESIDENTE DELL'HADEP: VOGLIAMO
GOVERNARE IL PAESE
Il presidente dell'Hadep, Murat Bozlak, ha
lanciato un appello alle forze democratiche ad "unirsi per candidarsi al
governo della Turchia", e ad impedire la minacciata chiusura del partito,
"una ferita per la democrazia, anche se questo non fermerà la marcia di
milioni di persone". Bozlak ha anche chiesto una soluzione onorevole che ponga
fine allo sciopero della fame dei detenuti, e l'abrogazione della pena di morte
in Turchia. Al suo fianco erano l'ex presidente dell'Associazione diritti
umani, Akin Birdal, e Fatos Guney, vedova del grande regista e attore Yilmaz
Guney.
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2 aprile (Washington Kurdish Inst.)
UN FILM SUL MASSACRO DI HALABJA
S'intitola "Jiyan" (Vita) il film di
Jano Rosebiani dedicato alle cinquemila vittime del bombardamento con gas
nell'88 della città kurda di Halabja da parte dell'aviazione di Saddam Hussein.
Sarà presentato in aprile al Festival di Filadelfia. Maggiori notizie su
<http://www.medyaarts.com/>www.medyaarts.com .
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2 aprile (Ihd - Associazione diritti umani)
17000 FIRME CONTRO L'ISOLAMENTO DEI DETENUTI:
"TRE PORTE TRE CHIAVI".
Una delegazione dell'Ihd guidata dal
presidente Husnu Ondul ha consegnato al presidente della Comissione
parlamentare diritti umani, Huseyin Akgul, una petizione firmata da 17.000
persone in favore della soluzione cosiddetta "Tre porte tre chiavi".
La proposta, avanzata dagli Ordini degli avvocati di Ankara, Istanbul ed altre
città, prevede di consentire, nelle carceri di "tipo F", la socialità
dei detenuti all'interno di ogni braccio composto da tre celle, invece del
totale isolamento in ogni cella. Nel frattempo si svolgeva un sit-in contro una
situazione che ha comportato finora, per fame o per repressione, la morte di 89
persone, mentre ben 450 detenuti o ex detenuti sottoposti all'alimentazione
forzata sono stati colpiti dalla permanente invalidità psicofisica.detta
"sindrome di Korsakoff". Il governo finora ha respinto la proposta.
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2 aprile (Azad)
APRE L'ACCADEMIA TEATRALE DEI RIFUGIATI A
VOLTERRA
Una ventina di profughi, provenienti da
Turchia, Iraq, Afghanistan, Togo, Sierra Leone ed Eritrea, parteciperanno per
due anni alle attività del "teatro-reportage dei rifugiati" avviato
dall'Hidden Theatre di Volterra, mettendo in scena ed a confronto le loro vite.
E' un'esperienza senza precedenti in Italia. Maggiori informazioni su
<http://www.teatrodinascosto.it/>www.teatrodinascosto.it .
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2 aprile (Turkish Daily News)
RAPPORTO: LE CONDIZIONI PER LA DEMOCRAZIA
La Fondazione per lo sviluppo economico (Ikv)
ha presentato il suo "Rapporto sul programma nazionale per l'adesione
della Turchia all'Ue". La Fondazione considera possibile un'accelerazione
dell'adesione entro il 2002, purché si abolisca la pena di morte, il divieto di
trasmissioni radiotelevisiva in lingua madre e le leggi di emergenza appena
rinnovate in quattro province kurde, e purché si riformi il Consiglio superiore
per la radiotelevisione, si istituisca un Consiglio superiore della
magistratura e si garantisca l'indipendenza dei giudici.
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2 aprile (Kathimerini)
SONDAGGIO: I NEMICI DELLA TURCHIA
Secondo un recente sondaggio il 34% dei
cittadini turchi considera ancora la Grecia un paese ostile e un potenziale
aggressore. Seguono, nella sindrome da accerchiamento, l'Armenia, la Siria,
l'Iran e l'Iraq, mentre il paese più amico sono gli Usa. Per un terzo degli
intervistati la Turchia comunque "non ha amici al mondo". Tuttavia il
74% è a favore dell'adesione turca all'Unione europea.
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3 aprile (Turkish Daily News)
UN NUOVO CASO CHOMSKI: INCRIMINATO IN TURCHIA
GIORNALISTA AMERICANO
Come già l'editore turco di Noam Chomski,
anche Abdullah Keskin, responsabile delle edizioni Avesta ed editore della
traduzione turca del volume "Chi sa, come può perdonare? - I miei incontri
con il Kurdistan" del giornalista Usa Jonathan C. Randal, sarà processato
per attentato alla "sacra indivisibilità della nazione". Randal,
giornalista del NYT, del Washington Post, dell'UP, del NY Herald Tribune e di
Time, ha pubblicato il libro, frutto di dieci anni di ricerche e incontri con
gli esponenti kurdi, nel '97 negli Usa e poi in Gb e in Italia, con traduzioni
anche in arabo, persiano e kurdo. Solo in Turchia il libro è stato sequestrato.
Proteste di Reporteurs Sans Frontières e delle organizzazioni internazionali
della stampa, che chiedono "come possono mille copie di un libro provocare
la secessione in un paese di oltre 50 milioni di abitanti?". Il processo,
aperto e rinviato al 9 giugno, viene collegato a quello riaperto una settimana
prima contro i quindici intellettuali cofirmatari della provocazione editoriale
"Libertà di espressione 2000", contenente sessanta articoli già
banditi. Invece una buona notizia viene dal tribunale di Istanbul che nello
scorso settembre ha assolto la giornalista Nadire Mater, autrice del
"Libro di Mehmet", antologia di memorie di coscritti dal fronte kurdo
tradotta e pubblicata in Italia dalla Emi.
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5 aprile (Radio Free Europe)
UN'ANALISI DEL TRAVAGLIO TURCO-ISRAELIANO DI
FRONTE ALL'INTIFADA
Radio Free Europe, ripresa da molte agenzie,
da Praga diffonde un'analisi della crisi dell'asse turco-israeliano dovuta alla
repressione dell'Intifada palestinese. Mentre migliaia di persone manifestano
in ogni città, il premier Ecevit ha avuto parole di dura critica per l'alleato
israeliano, parlando di "genocidio del popolo palestinese e di grave
violazione dei diritti umani di Arafat, presidente di uno stato che noi
riconosciamo". Il giorno dopo Ecevit minacciava di "rivedere le
relazioni turco-israeliane", ed i ministri della Difesa e degli Esteri
smentivano l'organizzazione di esercitazioni congiunte turco-israeliane
previste per il 22 aprile in Anatolia, simili a quelle che si tengono periodicamente,
spesso insieme agli Usa, dall'avvio dell'intesa militare turco-israeliana nel
'96. In febbraio infatti erano state annunciate per il 2002 tre manovre
congiunte turco-israelo-americane "Anatolian Eagle" nel poligono di
Konya, con trenta aerei per ciascun paese, anche per sperimentare il nuovo
sistema di trasmissione simultanea di immagini a terra Acme, appena venduto da
Israele alla Turchia. Già nel 2001 dieci jet israeliani avevano soggiornato a
lungo a Konya. Ecevit è stato poi costretto a smentire le sue dichiarazioni.
Secondo Dov Waxmann, analista della John Opkins University vicino al Pentagono,
"i politici turchi non sono in grado di contraddire i militari, e per i
militari la collaborazione con Israele, preziosa per influire sugli Usa e per
ottenere vantaggi strategici come la cattura di Ocalan, non si tocca: non ci
riuscì neppure l'ex premier islamico Erbakan". Infatti lo stesso Ecevit e
il capo di stato maggiore Cakmakoglu hanno respinto le pressioni per un
congelamento della ricca commessa da 668 mld di dollari per l'ammodernamento in
Israele di 170 tank M-60, anticipo di una commessa ancora più grossa per
ottocento carri armati: in cambio la Turchia, che ha già revisionato in Israele
la sua flotta aerea, si attende alta tecnologia e batterie antimissile. Secondo
Waxmann "la collaborazione proseguirà, ma sarà un po' meno esplicita per
non urtare la popolazione turca ed i paesi arabi".
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6 aprile (Uiki)
IL GOVERNO DANESE PROPONE: AL BANDO IL PKK IN
EUROPA
Il presidente del nuovo governo (di destra)
danese, Anders Fogh Rasmussen, durante una visita ad Ankara ha annunciato che
proporrà all'imminente vertice europeo di Bruxelles di inserire anche il Pkk
nella lista europea delle organizzazioni terroristiche, che "deve
rispecchiare quella del Dipartimento di stato Usa". Da luglio la Danimarca
avrà, fra l'altro, la presidenza della UE. Contraddittoriamente, Ramussen ha
anche invocato "il rispetto dei diritti umani e delle minoranze" in
Turchia. L'Ufficio kurdo in Italia invita a protestare al fax dell'ambasciata
danese, 06.3610290.
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7 aprile (Afp)
CEMIL BAYIK IN IRAN? LA TURCHIA CI PROVA…
L'ambasciatore turco a Teheran, Selahattin
Alpar, ha chiesto ufficialmente l'estradizione di uno dei massimi leader del
Pkk, Cemil Bayik, che secondo i servizi turchi sarebbe in Iran, ricoverato per
cure nella città di Oroumieh. La richiesta è estesa ad un altro dirigente del
Pkk, Halil Atac. Il ministro iraniano dell'Interno Khanjani smentisce la
notizia della loro presenza come "infondata e falsa". Un mese prima
Iran e Turchia avevano sottoscritto un accordo sull'arresto e l'estradizione,
reciprocamente, del Pkk turco e dei Moujaiddin del Popolo iraniani.
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8 aprile (Afp)
IL PRESIDENTE SEZER PROMULGA LA MINIRIFORMA
ISTITUZIONALE
Nella speranza di ottenere entro il 2002 la
candidatura ufficiale all'ingresso nell'Unione europea, il presidente della
Repubblica turca Sezer ha reso esecutiva la "riforma istituzionale"
varata dal parlamento nello scorso ottobre. Sarà più difficile disciogliere i
partiti, si riducono i vincoli alla libertà di espressione ed organizzazione,
si consentono in linea di massima pubblicazioni in lingua diversa dal turco, ed
i responsabili di torture accertati dalla Corte di Strasburgo dovranno
risarcire le vittime. Tuttavia mancano le due condizioni fondamentali poste
dall'Ue: l'abrogazione della pena di morte e l'esplicita tutela delle minoranze
culturali e linguistiche. E rimane lo strapotere del Consiglio di sicurezza
nazionale, l'organismo dominato dai militari.
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8 aprile (Los angeles Times)
IMPRENDITORE ARMENO? NIENTE AFFARI A VAN
La nonna di Victor Bedoian, americano di
seconda generazione, morì nel genocidio d'inizio secolo che la Turchia nega
tuttora. Con altri dieci imprenditori Usa, Bedoia, aveva deciso di investire
nella città kurdo-turca di Van, aprendo prima un negozio di tappeti e poi un
hotel. Forse perché l'albergo portava il nome di suo figlio Vartan (che in armeno
vuol dire Vittoria), forse semplicemente per il suo cognome armeno, Bedoian, si
è visto revocare la licenza e chiudere l'hotel dalla polizia, su mandato del
governatore locale, dopo una serie infinita di perquisizioni e minacce. Non è
servito a nulla nemmeno che Colin Powell sollevasse il suo caso durante la sua
visita di dicembre in Turchia: per il Mhp ("Lupi grigi") di Van
l'hotel Vartan era "il primo passo per rifondare la Grande Armenia",
dunque un rischio per lo stato turco.
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8 aprile (Yedinci Gundem - Kurdish Media)
PARLAMENTARI BELGI SULLE MONTAGNE DEL
KURDISTAN
Una missione insolita: il deputato belga Jan
Beghin, insieme ai colleghi Willems e Van Quickn, prima di partecipare al
Newroz a Diyarbakir si è recato in Kurdistan irakeno ed ha incontrato i leader
dei due maggiori partiti dell'area (Pdk e Puk), Barzani e Talabani, ma anche
Osman Ocalan, leader del Pkk. La visita ha suscitato una protesta diplomatica
turca, alla quale Beghin risponde che non si trattava di una missione ufficiale
e che personalmente può incontrare chiunque. Il Pdk e il Puk, dice, sonno
orientati a una soluzione federativa all'interno dell'Iraq, ma attraverso
un'evoluzione democratica del regime di Baghdad: in questo senso, hanno detto,
"interventi esterni non sono di aiuto". Quanto a Osman Ocalan, che
Beghin ha incontrato sulle montagne kurde, gli ha detto che "non saranno
mai i kurdi ad avviare una nuova guerra": la scelta del dialogo, dice, è
sincera e definitiva, e la Turchia dovrebbe tenerne conto. Secondo Beghin la
mancata inclusione del Pkk nella lista europea delle organizzazioni terroriste,
che ha suscitato le ire del governo turco, è una decisione su cui hanno
influito i governi belga e olandese ed è "una scelta saggia, perché nella
guerra fra Pkk ed esercito turco le colpe non stanno da una parte sola".
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9 aprile (Turkish Daily News)
ELICOTTERI DA GUERRA, PRONTO IL BUSINESS CON
GLI USA
Entro il mese di aprile sarà stesa l'offerta
definitiva da parte dell'americana Bell-Textron, prescelta dalla Turchia per
fornire 50 elicotteri d'attacco come prima tranche dell'acquisizione di ben 145
nuovi elicotteri. La consegna avverrà fra il 2005 e il 2009. La Turchia aveva
precedentemente escluso i concorrenti ucraini, francesi ed italiani, gli ultimi
due per ragioni politiche: la Francia per le sue critiche al genocidio armeno,
l'Italia per timore delle pressioni dei movimenti di solidarietà con la causa
kurda.
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9 aprile (Ozgur Politika)
MUSICA KURDA: IL TAXI FA TAPPA IN CASERMA
Il quotidiano kurdo Ozgur Politika mette in
prima pagina la storia di Sulhattin Onen, autista di minibus a Cinar
(Diyarbakir), che durante il lavoro ascoltava la famosa canzone "Soze
keleke" (Le parole del paradiso) dei cantautori kurdi Welat e Zozan. Una
cassetta liberamente venduta, che però ha urtato i nervi di un passeggero, un
ufficiale di polizia in borghese. Così il minibus è stato costretto a sostare
in caserma, dove Sulhattin dopo due giorni di custodia e interrogatori è stato
incriminato perchè la canzone, "ripetuta più volte (in un viaggio di venti
minuti!) e contenente la parola Kurdistan", metteva a rischio
"l'indivisibile unità della nazione". Da allora il minibus di
Selhattin è stato fermato e i suoi passeggeri perquisiti e minacciati così
sistematicamente, che è stato costretto a venderlo: nessuno ci saliva più.
Condannato a un anno di prigione, in appello l'incriminazione è stata
appesantita: sostegno ad organizzazione illegale (il Pkk). Così il povero Onen
è stato condannato a 45 mesi di carcere, con pena sospesa perché incensurato.
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9 aprile (Afp)
CONDANNATA A STRASBURGO LA TURCHIA PER LO
SCIOGLIMENTO DELL'HEP
La messa al bando del partito filokurdo Hep
(predecessore del Dep e dell'attuale Hadep), nel luglio del '93, "viola il
principio di libertà di riunione ed associazione sancito nell'art. 11 della
convenzione europea sui diritti umani, ed era ingiustificato perché l'Hep non
usava violenza né attentava all'integrità del paese". Con questa
motivazione la Corte di Strasburgo ha condannato la Turchia a pagare ai
ricorrenti una multa di 40.000 euro.
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9 aprile (Afp)
DIRIGENTE DELL'HADEP CONDANNATO PER
"SEPARATISMO"
Il vicepresidente dell'Hadep, Ahmet Turan
Demir, è stato condannato a dieci mesi di prigione per "istigazione al
separatismo" per il discorso con cui aprì il congresso del suo partito,
davanti a decine di migliaia di delegati e simpatizzanti, nel novembre del
2000. Attualmente il partito è minacciato di chiusura. Con Demir sono stati
condannati, per i discorsi pronunciati nello stesso congresso, anche i dirigenti
del Pc turco, Aydemir Guler, e del Partito socialista laburista turco, Turgut
Kocak.
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9 aprile (Turkish Daily News)
LE VITTIME DI UN GENOCIDIO AIUTANO A NEGARNE
UN ALTRO…
Secondo l'analista del NY Times Douglas
Frantz, le associazioni ebraiche americane "sono furiose con il governo
turco per le sue prese di posizione sulla causa palestinese, dopo che le loro
pressioni erano state decisive per ottenere alla Turchia un grosso e salvifico
prestito del Fmi e per indurre il presidente Bush a mettere la sordina alla
commemorazione del genocidio degli armeni in Turchia, prevista per il 24
aprile. Per non mettere in crisi l'alleanza turco-israeliana e il buon rapporto
con le associazioni ebraiche negli Usa, il premier Ecevit ha poi corretto le
sue dichiarazioni e l'ambasciatore d'Israele Sultan ha definito
"sufficienti" le sue scuse.
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9 aprile (Kurdish Media)
I MILITARI: LINGUA KURDA PER QUALCHE ORA IN
TV, MA NON NELLE SCUOLE
Per il Consiglio di sicurezza nazionale, le
trasmissioni televisive in lingua kurda "non sono necessarie, ma non ci
opponiamo, purché siano limitate e controllate". In pratica si parla di
un'ora al giorno in kurdo in uno dei canali di Stato fruibili nelle regioni
kurde, come Gap-Tv. Un rigido no, invece, all'ipotesi di inserimento di altre
lingue madri nelle scuole. Per Ali Birand, editorialista del Turkish Daily
News, si tratta di un'apertura puramente simbolica, perché già oggi i kurdi
ricorrono ai canali in kurdo via satellite come Media-Tv o l'emittente di Barzani.
Il giornale riporta la buffa storia dello scandalo nella caserma di polizia
nella città kurda di Bitlis, il cui comandante ha smentito ("era un
dialetto azero!") che i militari fuori servizio ascoltassero musica kurda.
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9 aprile (Ihd - Associazione diritti umani)
AVVOCATA SOTTO PROCESSO PER AVER DENUNCIATO
VIOLENZE SESSUALI
L'Associazione diritti umani comunica che la
sua presidente di Istanbul, l'avvocata Eren Keskin, è stata processata il 10
aprile per "istigazione al separatismo" per il discorso tenuto il 25
novembre 2001 aprendo un convegno dell'Ihd sui casi di violenze sessuali sulle
donne da parte dei corpi repressivi turchi. L'associazione fa appello alla
solidarietà internazionale delle donne per il processo, aperto e subito
rinviato. Eren Keskin, accusata fra l'altro di aver usato la parola Kurdistan,
ha dichiarato che "questo serve per favorire la convivenza fra kurdi e
turchi".
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10 aprile (Turkish Daily News)
IL PRESIDENTE DELLA CORTE DI STRASBURGO PER IL
PLURILINGUISMO
Durante un dibattito alla Cnn-Turk, il
presidente della Corte per i diritti umani Luzius Wildhaber ha affermato che
"il plurilinguismo non equivale a secessione, ma anzi rafforza il consenso
e la coesione di uno stato", facendo riferimento alle ben 37 lingue dei
ricorsi alla Corte. La Turchia, ha detto, farebbe bene a smettere di vietare
l'uso del kurdo.
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13 aprile (Turkish Daily News)
ANCHE UN POLIZIOTTO ASCOLTA MUSICA KURDA:
APERTA UN'INCHIESTA
Il vicecapo della polizia turca Feyzullah
Arslan ha annunctao l'avvio di un'inchiesta a carico di un ufficiale di polizia
di Hakkari che, presumibilmente di origine kurda, era stato sorpreso ad
ascoltare musica kurda nella macchina di servizio.
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13 aprile (Turkish Daily News)
MANIFESTAZIONI FILOPALESTINESI, ARRESTI A
KONYA
La polizia ha operato a Konya trenta arresti
al termine di scontri con la folla che, uscendo dalla moschea, manifestava a
favore della causa palestinese. Scontri anche a Van, mentre a Diyarbakir le
manifestazioni si sono concluse senza incidenti.
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