Date: 2:06 PM 5/1/02 +0200
From: azad
Subject: PKK "TERRORISTA" ?! - UN
PRIMO MAGGIO TESISSIMO IN TURC
AGGIORNAMENTO AL 1. MAGGIO
(Vedi anche Il Manifesto di oggi, pag. 10)
Il Comitato dei rappresentanti permanenti
dell'Ue, riunito a Bruxelles, ha annunciato ieri l'inclusione del Pkk
nell'elenco delle organizzazioni considerate "terroristiche"
dall'UE.
Questa decisione diverr definitiva il 2
maggio, se non perverr nessuna obiezione da uno dei quindici governi.
Per questo oggi i kurdi sono mobilitati in
decine di citt europee dopo le manifestazioni del 1. maggio.
A Roma sono presenti in piazza San Giovanni,
dove dal palco sindacale prevista una forte denuncia della decisione europea
da parte del gruppo "Modena City Ramblers" prima della prevista esecuzione
del loro recente brano "Newroz". Poi i kurdi dalle 17 alle 21 di
oggi, e ancora dalle 8 alle 20 di domani 2 maggio, presidieranno palazzo Chigi.
Stanno giungendo molte adesioni all'appello
che riproduciamo qui sotto, lanciato inizialmente da Azad, Assopace,
Donne in nero e Giuristi democratici.
Nel frattempo il Turkish Daily News di oggi
cita una fonte ufficiale Usa, che ammette che la decisione stata indotta da
un pressante "lobbying" anglo-americano. Un diplomatico spagnolo (che
rappresenta quindi il paese presidente di turcno della Ue) assicura al giornale
che anche il Dhkp-c (partito della sinistra turca al quale appartiene la
maggioranza dei detenuti suicidi per fame) sar incluso gioved nella versione
definitiva della lista, cos come l'organizzazione basta Askatasuna e il FPLP
palestinese. Sono riportate le dichiarazioni di Osman Ocalan, fratello di
Abdullah e membro della leadership del Pkk e poi del nuovo partito Kadek:
"Questa decisione europea punta a scoraggiare il dialogo ed a costringerci
a riprendere le armi. Noi vogliamo la pace, ma se ci tolgono ogni libert
abbiamo il diritto e la legittimazioen alla resistenza, e siamo pronti a
riprenderla. L'Europa, e dietro di essa gli Stati Uniti, sono responsabili per
ci che potr accadere".
In Turchia le manifestazioni del 1. maggio (che
in quel paese non festivit, ma giorno di sciopero e di lotta) sono
fortemente caratterizzate dalla presenza kurda e del partito Hadep, pari alla
met dei ben 200.000 manifestanti che stanno sfilando a Istanbul. Forti
manifestazioni anche ad Adana, Ankara e in tutte le metropoli turche, mentre
ogni manifestazione vietata a Mersin (citt turca con forte presenza kurda,
teatro di una cruenta repressione del Newroz il 21 marzo) e in tutte le citt
kurde con l'eccezione di Antep, dove stanno manifestando in 20.000. Si
regisrano scontri e arresti a Dersim (in turco Tunceli) e nella metropoli kurda
di Diyarbakir, dove gruppi di giovani stanno presidiando il palazzo del
governatore per protesta contro il divieto.
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L'UE INCLUDE IL PKK FRA LE ORGANIZZAZIONI
TERRORISTICHE:
UNA DECISIONE IRRESPONSABILE E PERICOLOSA
La decisione assunta oggi a Bruxelles dai
rappresentanti permanenti dell'Unione europea di includere nella lista delle
organizzazioni terroristiche il Pkk, cio il primo movimento di liberazione che
abbia rinunciato unilateralmente da anni alla lotta armata, un atto
irresponsabile di realpolitik che rischia di estendere l'incendio
mediorientale.
L'Europa si piegata alle pressioni e al
ricatto delle forze che premono per una dinamica di guerra e devastazione che
investir proprio l'area kurda, e che vede nella Turchia uno dei suoi capisaldi
e nella volont di dignit e di pace del popolo kurdo un potente ostacolo.
Considerare terrorista il partito di Abdullah
Ocalan, gi dichiarato perseguitato e rifugiato politico dalla magistratura
italiana, equivale a condannare al rimpatrio e alla tortura decine di migliaia
di profughi, a mettere fuori legge l'impegno civile degli esuli, a suggellare
con un sigillo europeo le prigioni in cui sono sepolti vivi migliaia di
prigionieri politici, a condannare in blocco il percorso di liberazione in cui,
come attestano le recenti corali manifestazioni del Newroz, si riconosce un
intero popolo.
La messa al bando del Pkk, che ha chiuso la
sua esperienza politica il 4 aprile, e non del Congresso per la libert e la
democrazia del Kurdistan (Kadek) che ne ha assunto l'eredit, solo un
ipocrita artificio. Oltre al rischio di una successiva, automatica
criminalizzazione del nuovo partito, che eredita lo stesso gruppo dirigente e
corpo militante dell'antico, nessuno pu pensare che il popolo kurdo accetti
una cesura nella sua storia.
Questa decisione, che non passata per
nessuna istituzione rappresentativa italiana o europea, diverr definitiva il 2
maggio se nessuno dei quindici governi porr il veto, o almeno avanzer un
dubbio e chieder un ripensamento. Il governo italiano deve quindi uscire dal
silenzio e comportarsi in coerenza con le ripetute e unanimi deliberazioni
parlamentari in favore di un dialogo e di una soluzione politica, impensabili
se si criminalizza una delle parti in causa.
Per questo necessario che tutti i movimenti
della societ civile, le organizzazioni che si battono per la pace, il diritto
di asilo e i diritti umani, i parlamentari e i giuristi democratici, uniscano
la loro voce alla protesta della diaspora kurda che gi nel pomeriggio del 1.
Maggio si diffonder in tutta Europa.
Primi firmatari:
Associazione Azad, Associazione per la pace,
Donne in nero, Coordinamento giuristi democratici, Servizio civile
internazionale, Associazione Rosa Luxemburg, Convenzione permanente donne
contro le guerre
Studenti di sinistra e Comitato Kurdistan (Fi)
Ciac e Coordinamento Pace e solidariet (Pr)
Per ulteriori adesioni: tel 06.42013576, fax
06.42013799, E-mail <mailto:uiki.onlus@tin.iter>uiki.onlus@tin.it
La comunit kurda di Roma d appuntamento per
il concerto sindacale del 1. maggio sotto la statua di S. Francesco in piazza
San Giovanni, dove la denuncia della decisione europea verr dalla voce dei
"Modena City Ramblers" prima dell'esecuzione del brano "Newroz",
e poi, dalle 17 alle 21, davanti a palazzo Chigi, dove il presidio continua per
l'intera giornata del 2 maggio dalle 8 alle 20.