Date: 2:02 AM 5/3/02 +0200
From: azad
Subject: LA REUTERS CONFERMA: PKK AL BANDO IN
EUROPA
RITENIAMO UTILE TRADURRE E DIFFONDERE IL
LANCIO D'AGENZIA CHE GIA' ALLE 12.30 DI IERI, MENTRE LA DIPLOMAZIA UFFICIALE
EUROPEA E ITALIANA NICCHIAVA E I PROFUGHI KURDI PRESIDIAVANO DA 24 ORE PALAZZO
CHIGI, DAVA NOTIZIA DELLA DECISIONE DI METTERE AL BANDO IL PKK ED ALTRE
ORGANIZZAZIONI.
RICORDIAMO I NUMERI DI FAX ADATTI A FAR
GRANDINARE MESSAGGI DI PROTESTA: 06.6791658 e 02.4818543 (PRESIDENTE ROMANO
PRODI, C/O RAPPRESENTANZA DI ROMA E DI MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA, CON
INDIRIZZI, PER EVENTUALI TELEGRAMMI, RISPETTIVAMENTE IN VIA IV NOVEMBRE 149,
00187 ROMA, E IN VIA MAGENTA 59, 20133 MILANO); 06.6784657 (PRESIDENTE SILVIO
BERLUSCONI, C/O PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, UFFICIO DEL CONSIGLIERE DIPLOMATICO).
POSSIBILMENTE I TESTI VANNO INVIATI VIA FAX O VIA MAIL, PER CONOSCENZA, ALLA
UIKI, 06.42013799, E-MAIL <mailto:uiki.onlus@tin.it>uiki.onlus@tin.it , O
AD AZAD, 06.57305132, E-MAIL <mailto:ass.azad@libero.it>ass.azad@libero.it
.
RICORDIAMO ANCHE LE SCADENZE DI MOBILITAZIONE
IMMEDIATA PROPOSTE DALLA COMUNITA' KURDA A ROMA: VENERDI' 3 ALLE 13 CONFERENZA
STAMPA APERTA E DI MASSA PRESSO IL CENTRO AUTOGESTITO ARARAT (EX MATTATOIO, VIA
DI MONTE TESTACCIO); DOMENICA 5 ALLE 11 CORTEO DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA A
CAMPO DEI FIORI; LUNEDI' 6 ALLE 11 PRESIDIO DAVANTI ALLA SEDE ROMANA DELLA
COMMISSIONE EUROPEA, IN VIA IV NOVEMBRE (FRA VIA NAZIONALE E P.ZA VENEZIA).
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L'UE inserisce il PKK kurdo e i ribelli
iraniani nella "lista del terrore"
2 maggio 2002 - 12:39
Di Marie-Louise Moller
(trad. di DF, segue orig. inglese - Gli
epiteti come "separatisti", "ribelli", "leader della
guerriglia" etc. sono ovviamente reponsabilità della Reuters, Ndt)
Bruxelles (Reuters) - I ribelli separatisti
kurdi in Turchia e i guerriglieri con base in Iran che combattono il governo
iraniano sono stati aggiunti alla lista europea dei gruppi
"terroristi" messi al bando, secondo un diplomatico dell'UE sentito
giovedì 2 maggio.
Un comunicato dell'UE ha confermato l'avvenuta
estensione della lista di "persone, gruppi ed entità coinvolte in atti
terroristici", i cui beni devono essere congelati in base alle regole
delle Nazioni Unite, ma non ha specificato quali siano i movimenti aggiunti
alla lista.
Le fonti diplomatiche precisano invece che
sono stati inserite nella lista altre undici organizzazioni e sette individui,
fra cui in particolare il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e
l'Organizzazione dei Mujahideen del Popolo Iraniano.
La decisione dell'UE rappresenta un gesto
significativo nei confronti della Turchia, paese alleato nella NATO e candidato
all'adesione all'Unione Europea, e dell'Iran, con cui Bruxelles sta sviluppando
contatti più stretti nonostante il disappunto degli Usa.
Altri gruppi aggiunti alla lista sono
un'organizzazione di guerriglia urbana della sinistra turca, il Partito
rivoluzionario per la Liberazione del Popolo (DHKP/C), Aska Tasuna, un gruppo
separatista basco operante in Spagna e meno noto dell'ETA, e il gruppo della
sinistra peruviana Sendero Luminoso.
Sono stati inclusi anche tre gruppi operanti
in India, fra cui il gruppo militante kashmiro Lashkar-e-Taiba, come contributo
agli sforzi dell'UE di combattere il terrorismo dopo gli attacchi agli Usa
dell'11 settembre.
E' anche questo il caso della setta giapponese
Aum Shinrikyo, della milizia della destra colombiana "Forze Unite di
Autodifesa" (AUC) e del più importante gruppo militante islamico in
Egitto, al-Gama'a al-Islamia.
I sette individui inseriti nella lista sono
invece, secondo le fonti diplomatiche, persone tutte legate all'ETA, il
principale gruppo separatista basco in Spagna.
La lista completa sarà pubblicata venerdì 3
maggio sul bollettino ufficiale dell'Unione Europea. Il ritardo nell'annuncio
dei nomi delle organizzazioni era dovuto alla volontà di impedire che le
organizzazioni aggiunte alla lista nera potessero prevenire il congelamento dei
propri beni.
AMMONIMENTO DEL PKK
I diplomatici europei hanno escluso che possa
trovarsi nella lista il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, braccio
politico dei Mujahideen del Popolo guidato dalla moglie del leader guerrigliero
Masoud Rajavi, con sede nei pressi di Parigi.
La lista non include neanche il radicale FPLP
(Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina), un'organizzazione
marxista con base a Damasco i cui membri sono attivamente impegnati
nell'insurrezione armata contro l'occupazione israeliana. Secondo i diplomatici,
l'UE ha preso in considerazione la sua inclusione ma non ha raggiunto il
necessario consenso.
I leader del PKK, che era stato escluso dalla
bozza di lista stilata nello scorso dicembre, hanno ammonito gli europei sul
fatto che la sua messa al bando susciterà grande indignazione fra i tanti
immigrati kurdi che vivono nei quindici paesi dell'Unione.
Il PKK ha combattuto l'esercito nella Turchia
sudorientale a partire dal 1984, in un conflitto che ha fatto oltre trentamila
vittime, ma ha rinunciato alla lotta armata dopo l'arresto, nel 1999, del suo
leader Abdullah Ocalan, ora imprigionato in Turchia in attesa dell'esito del
ricorso contro la sua condanna a morte.
Il PKK, secondo l'agenzia d'informazione
Mezopotamya, vicina al movimento, ha deciso all'inizio di aprile di cambiare il
suo nome in "Congresso per la Libertà e la Democrazia in Kurdistan".
La Turchia afferma di continuare a considerare "terrorista" anche la
nuova organizzazione.
"Noi siamo per la pace, ma se ci privano
della libertà siamo disposti alla più strenua resistenza. Ognuno di noi
dev'essere pronto a questa evenienza", ha dichiarato a un'emittente
televisiva satellitare con base in Europa un prominente leader della guerriglia
del PKK, secondo l'agenzia Mezopotamya.
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EU Puts Kurdish PKK, Iran Rebels on 'Terror'
List
May 02, 2002 12:39 PM ET
By Marie-Louise Moller
BRUSSELS (Reuters) - Kurdish separatist rebels
in Turkey and Iraq-based guerrillas fighting the Iranian government have been
added to the European Union's list of banned "terrorist" groups, EU
diplomats said on Thursday.
An EU statement confirmed that the list of
"persons, groups and entities involved in terrorist acts" whose
assets are to be frozen under United Nations rules had been extended, but it
did not specifically identify the movements added.
The diplomats said 11 groups and seven
individuals had been added to the list, notably the Kurdistan Workers' Party
(PKK) and the Iranian People's Mujahideen Organization.
The EU move was a significant gesture toward
NATO ally Turkey, a candidate for EU membership, and Iran, with which Brussels
is developing closer ties despite U.S. misgivings.
Other groups added were a Turkish leftist
urban guerrilla group, the Revolutionary People's Liberation Party (DHKP/C),
Aska Tasuna, a Spanish Basque separatist group less well-known than ETA, and
Shining Path, the Peruvian leftist group.
Three groups operating in India, including
Kashmiri militant group Lashkar-e-Taiba, were also included in the list, part
of the EU's efforts to combat terrorism after the September 11 attacks on the
United States.
So were the Japanese doomsday sect Aum
Shinrikyo, Colombian rightist militia United Self-Defense Forces of Colombia
(AUC) and al-Gama'a al-Islamia (Islamic Group), Egypt's largest Islamic
militant group.
The seven individuals added were all linked to
ETA, the main Spanish Basque separatist group, diplomats said.
The full list will be published in the EU's
official journal on Friday. The delay in announcing the names was meant to
prevent organizations added to the blacklist from moving their assets before
they could be frozen.
WARNING FROM PKK
Diplomats said the "terrorist"
designation would not cover the National Council of Resistance of Iran, the
political arm of the People's Mujahideen headed by the wife of guerrilla leader
Masoud Rajavi. The NCR has its headquarters near Paris.
The list omitted the radical Popular Front for
the Liberation of Palestine (PFLP), a Damascus-based Marxist organization whose
members are actively engaged in the armed uprising against Israeli occupation.
Diplomats said the EU had considered including the PFLP, but there was no consensus.
Leaders of the PKK, left off the first EU list
drafted last December, have warned the Europeans against the ban, saying it
could spark outrage among the many Kurdish immigrants living in the 15-nation
bloc.
The PKK has battled the army in southeast
Turkey since 1984 in a conflict in which more than 30,000 people have died.
But it called off the armed campaign after the
1999 arrest of its leader Abdullah Ocalan, who is in prison in Turkey awaiting
the outcome of an appeal against the death sentence.
The PKK decided this month to change its name
to the Kurdistan Freedom and Democracy Congress, according to the Mezopotamya
News Agency, close to the movement. Turkey says it continues to regard the
group as "terrorist."
Kurdish rebels said the move would drive the
guerrillas back to the battlefield and discourage dialogue.
"We are here for peace, but if our
freedom is taken from us we are here for the most horrendous resistance.
Everyone should be ready for this," Mezopotamya quoted a senior PKK guerrilla
leader as telling a Europe-based Kurdish satellite channel.