Date: 6:52 PM 5/3/02 +0200
From: azad
Subject: I KURDI CHIAMANO ALLA MOBILITAZIONE A
ROMA (corretto) (
COMUNICATO STAMPA
PKK "TERRORISTA" PER L'UNIONE
EUROPEA:
I KURDI CHIAMANO ALLA MOBILITAZIONE A ROMA
Un sit-in nel pomeriggio di domenica 5 maggio,
dalle 15 alle 20, con interventi e testimonianze intorno alla statua di
Giordano Bruno in Campo dei Fiori; un presidio luned alle 11 davanti alla sede
della Commissione europea in via IV novembre; una manifestazione a Roma sabato
11 maggio, alla vigilia della Marcia Perugia-Assisi in cui gli esuli kurdi
affiancheranno le loro bandiere a quelle palestinesi per la pace nel Medio
oriente.
Sono queste le decisioni della comunit kurda
di Roma, che in una conferenza stampa tenuta oggi nel centro Ararat al
Testaccio ha espresso la sua indignazione per la decisione europea "di
tacciare di terrorismo, insieme al PKK, l'intero percorso di liberazione di un
popolo". Anche a Milano indetta una manifestazione per domenica 5 maggio
alle 12 da piazza Fontana.
I kurdi chiedono ora a tutti i democratici di
impedire che si restringano anche in Italia i loro diritti di asilo e di libera
espressione. Le assicurazioni venute ieri dai portavoce del presidente
Berlusconi, in un incontro ufficiale a palazzo Chigi, secondo cui "i
governi europei vigileranno affinch la Turchia non accentui la repressione, e
per l'Italia i kurdi resteranno ospiti graditi e liberi", dovranno trovare
conferma in un dibattito in sede parlamentare italiana ed europea, sollecitato
dalle decine di associazioni e partiti che hanno gi firmato un documento di
solidariet e di protesta.
E' stata anche annunciata la disponibilit di
una casa editrice di pubblicare rapidamente una serie di libri sul movimento kurdo,
fra cui la memoria difensiva di Ocalan vietata in Turchia, per impedire che un
grande percorso di liberazione sia archiviato come terrorismo. E' emersa
infine la proposta che una delegazione del Kadek, il nuovo partito che ha preso
il posto del disciolto Pkk, sia invitata in Italia per una serie di
incontri con le forze democratiche italiane.
Roma, 3 maggio 2002
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RICORDIAMO I NUMERI DI FAX ADATTI A FAR
GRANDINARE MESSAGGI DI PROTESTA:
06.6791658 e 02.4818543 (PRESIDENTE ROMANO
PRODI, C/O RAPPRESENTANZA DI ROMA E DI MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA, CON
INDIRIZZI, PER EVENTUALI TELEGRAMMI, RISPETTIVAMENTE IN VIA IV NOVEMBRE 149,
00187 ROMA, E IN VIA MAGENTA 59, 20133 MILANO);
06.6784657 (PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI, C/O
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, UFFICIO DEL CONSIGLIERE DIPLOMATICO).
POSSIBILMENTE I TESTI VANNO INVIATI VIA FAX O
VIA MAIL, PER CONOSCENZA, ALLA UIKI, 06.42013799, E-MAIL
<mailto:uiki.onlus@tin.it>uiki.onlus@tin.it , O AD AZAD, 06.57305132,
E-MAIL <mailto:ass.azad@libero.it>ass.azad@libero.it .
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APPELLO
L'UE INCLUDE IL PKK FRA LE ORGANIZZAZIONI
TERRORISTICHE:
UNA DECISIONE IRRESPONSABILE E PERICOLOSA
La decisione assunta a Bruxelles dai
rappresentanti permanenti dell'Unione europea di includere nella lista delle
organizzazioni terroristiche il Pkk, cio il primo movimento di liberazione che
abbia rinunciato unilateralmente da anni alla lotta armata, un atto
irresponsabile di realpolitik che rischia di estendere l'incendio mediorientale.
L'Europa si piegata alle pressioni e al
ricatto delle forze che premono per una dinamica di guerra e devastazione che
investir proprio l'area kurda, e che vede nella Turchia uno dei suoi capisaldi
e nella volont di dignit e di pace del popolo kurdo un potente ostacolo.
Considerare terrorista il partito di Abdullah
Ocalan, gi dichiarato perseguitato e rifugiato politico dalla magistratura
italiana, equivale a condannare al rimpatrio e alla tortura decine di migliaia
di profughi, a mettere fuori legge l'impegno civile degli esuli, a suggellare
con un sigillo europeo le prigioni in cui sono sepolti vivi migliaia di
prigionieri politici, a condannare in blocco il percorso di liberazione in cui,
come attestano le recenti corali manifestazioni del Newroz, si riconosce un
intero popolo.
La messa al bando del Pkk, che ha chiuso la
sua esperienza politica il 4 aprile, e non del Congresso per la libert e la
democrazia del Kurdistan (Kadek) che ne ha assunto l'eredit, solo un
ipocrita artificio. Oltre al rischio di una successiva, automatica
criminalizzazione del nuovo partito, che eredita lo stesso gruppo dirigente e
corpo militante dell'antico, nessuno pu pensare che il popolo kurdo accetti
una cesura nella sua storia.
Questa decisione, che non passata per
nessuna istituzione rappresentativa italiana o europea, divenuta definitiva
perch nessuno dei quindici governi ha posto il veto, avanzato un dubbio o
chiesto un ripensamento. Il governo italiano deve quindi uscire dal silenzio e
comportarsi in coerenza con le ripetute e unanimi deliberazioni parlamentari in
favore di un dialogo e di una soluzione politica, impensabili se si
criminalizza una delle parti in causa.
Per questo necessario che tutti i movimenti
della societ civile, le organizzazioni che si battono per la pace, il diritto
di asilo e i diritti umani, i parlamentari e i giuristi democratici, uniscano
la loro voce alla protesta della diaspora kurda.
Primi firmatari:
Associazione Azad, Associazione per la pace,
Donne in nero, Coordinamento giuristi democratici, Servizio civile
internazionale, Associazione Rosa Luxemburg, Convenzione permanente donne
contro le guerre, Medici contro la tortura, Partito della Rifondazione
comunista, Giovani Comunisti, Partito dei Comunisti Italiani, Associazione Ya
Basta!, Roma Social Forum, Guerra e Pace, Sincobas, CIAC (Centro immig. asilo e
coop.) e Coord. pace e solidariet (Parma), Comitato Kurdistan e Studenti di
sinistra- (FI), Torino Social Forum, LOC Torino, Ass. Nicaraguita (TO), Comitato
Verso il Kurdistan (AL), Comitato sardo di solidariet con il Kurdistan, Campo
antimperialista, Centro di solidarieta' internazionalista Alta Maremma, ),
Snur-Cgil Univ. Firenze, Faenza Social Forum, CISS Coop. internazionale
Sud-Sud, Cepir (Centro promozione integrazione rifugiati) di Palermo, ATTAC
Catania, On. Lucio Manisco, Gianni Min, On. Giuliano Pisapia, On. Luisa
Morgantini, Lidia Menapace, Hisao Fujita Yashima (Univ. To), John Gilbert (RSU
Univ. Fi)
Per ulteriori adesioni: tel 06.42013576, fax 06.42013799,
E-mail uiki.onlus@tin.it