Date: 2:03 PM 9/13/02 +0200

From: dinofrisullo@libero.it

Subject: immigrazione: due testi utili Re: RMSF - supplemento di

 

> SENZACONFINE

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Att.ne Cronaca (Immigrazione)

 

PAKISTANI “TERRORISTI”: FRISULLO: ATTENZIONE ALLE MONTATURE

E SE FOSSERO POVERI CRISTI?

 

Secondo Dino Frisullo, segretario di Senzaconfine, “desta molte

perplessit il contesto della vicenda dei pakistani di Gela: non

vorremmo trovarci di fronte a un altro episodio di quella caccia alle

streghe che ha gi condotto in prigione da sei mesi il pakistano Naseer

Ahmad e altri assai improbabile “membri di Qaeda”, o ha fatto gridare

al terrorismo per i visitatori di San Petronio a Bologna”.

 

Ecco gli elementi che, secondo Frisullo, fanno pensare pi a migranti

clandestini che a terroristi.

1. I terroristi, e tanto pi quelli della ricca Al Qaeda, viaggiano in

aereo in business class, come dimostra la vicenda delle Twin Towers, e

non su un mercantile di ferrovecchio.

2. Le modalit del viaggio (biglietto di andata e ritorno, che costa

meno di un “sola andata”, da Karachi a un porto mediterraneo; imbarco

su navi greche con false carte d’ingaggio come marinai; trasbordo in

altro natante in acque internazionali; sbarco in Europa) sono quelle

tipiche del traffico di clandestini per lavoro: ad esempio, viaggiarono

esattamente cos molti dei morti pakistani nel “naufragio fantasma” di

Natale ’96 nel Canale di Sicilia, come risulta dalla ricostruzione

dello stesso Frisullo sul mensile Narcomafie;

3. La parola-chiave in lingua urdu (pakistana) che designerebbe,

secondo i servizi Usa, i terroristi da contattare in Europa, indicata

dalle agenzie come “colui che unisce in matrimonio”, potrebbe essere la

parola “Dallal”, che effettivamente in urdu significa “sensale,

mediatore” in ogni senso, non solo per i matrimoni ma per le case, gli

animali ed ogni affare – e quindi significa anche “agente” nella tratta

dei clandestini. Se fosse cos, i servizi Usa avrebbero preso un

granchio: tutti i clandestini portano con s, purtroppo, i riferimenti

degli agenti ai quali riferirsi per il prosieguo del viaggio in Europa

e per il saldo del prezzo del viaggio.

4. Non affatto vero che i quindici vengano tutti “dalla montagna

pakistana”, cio dalle aree pi vicine all’Afghanistan e ai suoi

conflitti, come affermano gli inquirenti. Da un esame superficiale dei

loro cognomi (in genere legati ai clan familiari), chiunque conosca

minimamente il Pakistan e la sua emigrazione capisce che in maggioranza

vengono dal Punjab, regione povera ed a forte emigrazione.

5. I servizi Usa dicono che alcuni dei nomi erano segnalati

come “terroristi”: del tutto possibile, si tratta di nomi assai comuni

in Pakistan. Ci sono pi Muhammad Altaf e Khan Nasir in Pakistan di

quanti Mario Rossi ci siano in Italia. E’ anche strano che

il “dirottamento” della nave e dei suoi passeggeri su Gela sia ascritto

a una “segnalazione dei servizi” e contemporaneamente ad un’iniziativa

dell’equipaggio rumeno: o l’uno o l’altro.

6. Da una prima verifica presso l’Ambasciata del Pakistan, effettuata

dall’Associazione lavoratori pakistani in Italia, risulta che

l’ambasciata sia stata interessata dagli inquirenti solo per la

verifica delle carte d’imbarco, ovviamente risultate falsificate come

per tutti i clandestini. Com’ possibile che di un’indagine di questo

livello, condotta per settimane, non sia stata informata l’ambasciata e

quindi il governo di un paese peraltro alleato degli Usa nella “guerra

al terrorismo”?

 

“Potremmo sbagliare – conclude Frisullo – ma tutta questa vicenda

appare assai sospetta. E se qualcuno, in Italia o negli Usa, avesse

deciso di spacciare per terroristi dei poveri cristi nell’anniversario

di New York?”

 

Roma, 12.9.02 – Rif. 339.6504639

 

 

IMMIGRAZIONE: FRISULLO, QUERELATO CON LIBERAZIONE

PER DIFFAMAZIONE, REPLICA AL MINISTRO MARONI

 

(Vedi Ansa 12:26 e 15:46)

 

Dino Frisullo, segretario di Senzaconfine ed autore dell’articolo di

oggi su Liberazione sul quale il Roberto Maroni annuncia querele, cos

replica al ministro:

 

“Chi dice la verit abituato alle querele per diffamazione. Ne ho

rimediate tre dall’avvocato della Turchia Sinagra per aver scritto che

era un piduista, una da Maurizio Gasparri per aver scritto che

razzista, ed una per aver denunciato un omicidio di mafia nel Salento.

 

Nel caso di Maroni, ho scritto e ribadisco che la sua politica

della “mano dura” contro gli immigrati produce disperazione e persino

morte, come ho documentato nell’articolo di oggi.

Certo che Maroni assai cambiato da quando, nel ’94, accolse in

Viminale come ministro dell’Interno, con me, una delegazione

dei “clandestini” di Villa Literno. Effetti del potere.

 

A questo punto per, come giornalista “free lance” e come ex

prigioniero per motivi di opinione in Turchia, mi associo all’appello

del direttore di Liberazione alla Federazione della stampa perch la

libert di stampa in Italia non faccia la fine della Turchia. E ricordo

a Maroni che l’abrogazione dei reati di opinione, diffamazione a mezzo

stampa inclusa, era nel programma della Lega Nord – prima che accedesse

alle poltrone ministeriali, appunto”.

 

Roma, 12.9.02

 

> http://www.fiei.it

>  federazione italiana emigrazione immigrazione

> http://www.filef.info/ 

> IL SUPERSITO PER L'EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO

> http://www.istitutosanti.org/

> IL WEB DELL'EMIGRAZIONE AL LAVORO

>

> supplemento al n.32 di EMIGRAZIONE NOTIZIE - 18 SETTEMBRE 2002

> S P E C I A L E       E U R O P A

> (a cura di Gaetano Volpe)

>

> IL CONSIGLIO EUROPEO

> Siviglia, 21-22 giugno 2002

> 1.      - IL CONSIGLIO DECIDE RISORSE ORGANICHE DI SVILUPPO

>

> -         Il patto di stabilit

>

> -         Gli orientamenti di politica economica

>

> -         Il programma di Lisbona

>

> 2.      -  IL PROBLEMA DEI CLANDESTINI

>

> -         Lo spazio di Schengen

>

> 3.      -  LA CONVENZIONE EUROPEA

>

> DOCUMENTI

>

> Le risoluzioni del Consiglio

> 

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> EMIGRAZIONE NOTIZIE

> a cura di Rita Riccio

> Via XX Settembre 49

> 00187 ROMA

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