Date: 12:01 AM 9/22/02 +0200
From: dino frisullo
Subject: RMSF - I: R: sui kurdi di Ararat...
Cara Federica, approfitto del tuo messaggio
per rivolgermi anch'io a tutti i tuoi interlocutori.
Anzitutto per dire che mi ci riconosco
profondamente: io lavoro con i kurdi e con Ararat per una mia maturazione
politica e umana, che per anche per me non partita dalle carte o dalle
ideologie ma da persone in carne, ossa, e piaghe del corpo e della memoria.
Quindi, grazie.
Alle "cose" che tu chiedi (che non
sono solo oggetti, perch dare darsi e viceversa) mi permetto di aggiungere
qualche altra richiesta.
Ararat ha bisogno urgente di un telefono/fax
per comunicare col mondo (il fax in particolare indispensabile per ricevere
le carte della persecuzione, per chi pu ottenerle, e farle valere ai fini
dell'asilo), ha bisogno di uno o due computer (per scrivere, in italiano e con
la tastiera turca che si sono fatti arrivare apposta, le pratiche d'asilo ma
anche i libri di memorie, le canzoni e le poesie che urgono dentro molti dei
profughi, e poi per "ritornare" almeno virtualmente via Internet...),
ha bisogno di una fotocopiatrice e di un cicolstile per lo "sportello
sociale" e per i materiali d'informazione...
Un'altra cosa concreta: i medicinali.
Stiamo attendendo l'avvio di un ambulatorio mobile dei Medici senza Frontiere,
e gi Ararat collabora, come sai, con il S. Gallicano e con "Medici contro
la tortura". Ma per le mille necessit quotidiane di una popolazione in
continuo transito di uomini, donne, anziani e bambini, servono vitamine,
farmaci generici, materiali di pronto soccorso... Una piccola
infermeria/farmacia, insomma.
Infine, se qualcuno ha a disposizione giochi
per bambini... Non intendo i peluche, ma le altalene, gli scivoli, le cose che
possono attrezzare un piccolo parco-giochi per i piccoli profughi kurdi, ma
anche per i bambini dell'adiacente campo nomadi, che gi giocano insieme.
Il resto, l'hai gi detto tu.
Solo ancora un'informazione e un invito:
venerd prossimo, in mattinata, i kurdi di Ararat collaboreranno con gli altri
frequentatori, italiani e stranieri, dell'ex Mattatoio di Testaccio e di
Villaggio globale nella pulizia dell'area, dal Tevere fino al Monte dei Cocci,
nel quadro della giornata nazionale della Lega Ambiente. Inviteremo anche il
Comune, nella persona dell'assessore Milano e dello stesso sindaco Veltroni (se
vorr venire), per pranzare insieme alla mensa di Ararat alla fine di questo
lavoro e per parlare con loro del futuro di quest'esperienza, cio della
necessit che lo stabile in cui essa si svolge da oltre tre anni sia assegnato
ai kurdi che l'autogestiscono. Tutti/e sono invitati/e: a pulire, se vogliono e
possono; a pranzare, senz'altro; a premere con noi, ciascuno dal suo specifico,
perch quest'obbiettivo si realizzi e Ararat esca dalla sua precariet
drammatica.
Arrivederci, a te e a tutti/e
Dino Frisullo
----- Original Message -----
From:
<mailto:federicamereu@tiscalinet.it>Federica Mereu
Sent: Saturday, September 21, 2002 9:19 PM
Subject: richiesta
ciao a tutti,
come sapete, lavoro all'Istituto San
Gallicano di Roma, ambulatorio medico e istituto di ricerca scientifica,
rivolto in particolar modo a migranti, senza fissa dimora, Rom.
In particolare, sono coinvolta in un progetto
volto alla riabilitazione delle vittime di tortura (richiedenti asilo e
rifugiati, per la maggioranza kurdi provenienti dalla Turchia).
Non e' questa la sede per dirvi che storia
hanno queste persone alle spalle, ma vorrei solo dirvi che a Testaccio,
all'interno dello spazio dell'ex-mattatoio, da 3 anni e' attivo il Centro
Socio-Culturale ARARAT, un centro di accoglienza autogestito dai Kurdi.
E' un posto indescrivibile, si entra e si fa
un autentico viaggio. a me questa esperienza sta insegnando a ridimensionare
cio' che mi circonda.
Ma per loro la vita continua ad essere molto
complicata anche qui a Roma, dove restano in attesa della risposta della
richiesta di asilo politico, e hanno bisogno di tante cose.
Ecco cos'ho pensato:
come me, immagino che ognuno di voi abbia
molti amici e conoscenti che lavorano. giusto?
molti di loro, magari, hanno pensato tante
volte che avrebbero voluto fare qualche attivita' di volontariato ma poi,
forse non sapendo a chi rivolgersi, non hanno mai messo in pratica questa
intenzione. altri magari non ci hanno mai pensato ma potrebbero pensarci ora.
altri, infine, non ci hanno mai pensato e non ci penseranno neanche dopo la mia
e-mail. io credo che queste cose debbano avvenire in modo spontaneo e naturale,
come un piacere e non come uno sforzo. Quindi mi rivolgo solo alle persone che
hanno voglia di fare qualcosa:
se ognuno di noi cercasse di offrire una
piccola parte della propria professionalita' a chi ne ha bisogno (kurdi ma
anche a chiunque altro che passi per il San Gallicano) impegnandosi a
seconda delle propria disponibilita' (anche per 1 sola volta nella vita, oppure
1 volta al mese, questo poi dipende da ognuno di noi) sarebbe gia' molto bello
e utile.
C'e' bisogno di:
medici, avvocati, psichiatri/psicoterapeuti,
massaggiatori, fisioterapisti, giornalisti, insegnanti di italiano, ecc.
ma alla fine tutti potrebbero essere
d'aiuto (anche semplicemente regalando: letti, materassi, sedie, generi
alimentari, quaderni per i bambini, coperte, cuscini, piatti,
bicchieri, posate e cosi' via). So, ad esempio, che l'associazione Stalker di
artisti e architetti ha fatto molte cose interessanti con i Kurdi presso il
centro ARARAT, tra cui dei bellissimi murales.
Altri potrebbero avere invece un lavoro
da offrire.
Se tutti coloro che ricevono questa e-mail la
diffondessero ad amici e conoscenti, si potrebbero raggiungere molte persone.
Se vi interessa conoscere il Centro Ararat e
la gente che ci vive, fatemelo sapere, ogni tanto vengono
organizzate delle feste folkrioristiche con teatro e poesia, canti, danze
e cibi tradizionali. Davvero belle.
Grazie e buon lavoro a tutti.
Federica Mereu
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