Date: 9:45 PM 9/22/02 +0200
From: dino frisullo
Subject: SICILIA: BASTA STRAGI! Un esposto
contro Maroni: chi vu
RICHIESTA URGENTE
Trovate qui sotto il comunicato stampa in cui
si preannuncia l'esposto-denuncia (allegato anch'esso in questo messaggio) che
sar depositato MARTEDI' MATTINA alla Procura della Repubblica di Roma contro
il ministro Maroni e il governo Berlusconi, per avere di fatto aperto la strada
ai trafficanti e alle stragi in mare chiudendo da diciotto mesi ogni
possibilit d'ingresso legale in Italia, ed omettendo quindi un obbligo di
legge.
Chiedo a tutti/e (esponenti
dell'associazionismo e dei Forum sociali, parlamentari, operatori del
diritto...) di sottoscrivere l'esposto, se lo vorranno, inviando ENTRO
LUNEDI' SERA una mail all'indirizzo
<mailto:bastastragi@libero.it>bastastragi@libero.it .
Ovviamente le adesioni, ai fini giuridici,
possono solo essere individuali.
Questa iniziativa non intende certo
sostituirsi alle necessarie mobilitazioni, gi in atto in Sicilia e da
estendere a livello nazionale, contro questa inaccettabile e infame catena di
stragi del proibizionismo. Vuole solo additare con il massimo di forza il nesso
fra politiche di chiusura e incentivazione/sfruttamento dell'immigrazione
clandestina. Gi marted prossimo lo grideremo davanti al Senato, nella
manifestazione degli immigrati (e non solo di loro, spero) che dalle 15 alle 21
accompagner la votazione sul "decreto Maroni" sulla
regolarizzazione.
Un abbraccio a tutti/e
Dino Frisullo (rif. tel. 339.6504639)
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(Comunicato stampa inviato oggi, subito dopo
l'ennesimo naufragio in Sicilia)
IMMIGRAZIONE: NUOVI MORTI IN SICILIA:
"CHI CHIUDE GLI INGRESSI LEGALI E'
CORRESPONSABILE DELLE STRAGI"
GIA' PRONTO UN ESPOSTO CONTRO IL MINISTRO
MARONI
L'emissione dei decreti per consentire almeno
un minimo di ingressi legali nel 2002 un obbligo di legge per il governo e in
particolare per il ministro Maroni, che ha annunciato pi volte la sua
intenzione di disattenderlo. Per questo Dino Frisullo, segretario di
Senzaconfine, e Sergio Zulian, per il comitato M-16 promotore della recente
manifestazione di Treviso, raccoglieranno domani altre firme di esponenti
dell'associazionismo in calce a un esposto-denuncia che sar depositato marted
alla Procura di Roma a carico del ministro Maroni e del presidente Berlusconi
per omissione in atti d'ufficio, con la possibile aggravante della
corresponsabilit nell'incentivo dell'immigrazione clandestina e nelle stragi
che ne derivano.
Le vittime dell'ultimo massacro di migranti
vengono difatti dalla Tunisia, paese al quale nel 2001 furono riservate quote
d'ingresso per lavoro: il blocco di questo canale ha gettato nelle braccia dei
trafficanti migliaia di giovani tunisini, molti dei quali peraltro fuggono in
realt per motivi politici ma non hanno speranza di ottenere asilo da un paese,
come l'Italia, storicamente legato al regime tunisino. Il blocco degli ingressi
legali, che dura ormai da diciotto mesi, ha consentito alla grande mafia che
gestisce il flusso di profughi e migranti dall'Anatolia e dal Mediterraneo
orientale di estendere il suo raggio d'azione al Nordafrica e all'Africa nera,
da dove venivano i liberiani morti nell'agrigentino.
L'immediata apertura di canali d'ingresso
legale, insieme (e non in alternativa) alla legalizzazione di tutto il lavoro
nero gi presente in Italia, sar anche al centro della manifestazione in
programma marted pomeriggio davanti al Senato, durante la votazione del
"decreto Maroni".
Roma, 22.9.02
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ESPOSTO DENUNCIA
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA
I sottoscritti, nella loro qualit di
rappresentanti di associazioni ed organizzazioni di tutela dei legittimi
diritti e interessi dei cittadini e dei lavoratori stranieri in Italia,
espongono quanto segue.
La legge n.286/1998, recante il "Testo
unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme
sulla condizione dello straniero", all'art. 3 comma 4 prescrive
l'emanazione annuale da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti
i Ministri interessati e le competenti commissioni parlamentari, di "uno o
pi decreti" per definire "le quote massime di stranieri da ammettere
nel territorio dello Stato per lavoro subordinato ()".Tale normativa da
considerarsi in vigore per l'anno in corso, dal momento che la nuova
legislazione sull'immigrazione, che rende facoltativa e non pi obbligatoria
l'emissione di decreti annuali sulle quote e le modalit d'ingresso, non
entrata in vigore se non in settembre e manca tuttora dei regolamenti destinati
a renderla operativa.
In ogni caso anche la nuova normativa prevede
che l'opportunit di emettere i decreti in questione, e la loro misura, siano
oggetto di consultazione con le commissioni parlamentari e gli enti locali.
Non solo il governo non ha provveduto ad
emettere tali decreti nell'anno in corso, ma il ministro del Lavoro, che nella
prassi corrente designato a proporli, ha dichiarato pi volte alle agenzie di
stampa il suo rifiuto di ottemperare all'obbligo di legge. Cos il 29 agosto
2002 (Ansa) dichiarava che "Nel 2002 non faremo nessun nuovo decreto sui
flussi, e nel 2003 valuteremo sulla base dell'esito della
regolarizzazione", e il 17 settembre ribadiva (Ansa) che il Governo
sarebbe impegnato a "superare il decreto annuale sui flussi con una
programmazione come quella gi prevista per gli stagionali".
Infatti nel corso del 2002 con decreti ad-hoc
dello stesso Ministero del Lavoro stato consentito l'ingresso legale in
Italia esclusivamente a quote di lavoratori stagionali destinati in larga
prevalenza all'agricoltura, e destinati all'espatrio a fine lavoro.
Nel frattempo tutte le organizzazioni
imprenditoriali dell'industria e dell'agricoltura, nonch gli apparati statali
di gestione di taluni servizi (es. sanit), denunciavano ripetutamente la
vitale necessit di forza lavoro aggiuntiva non stagionale ma stabile, in
misura calcolata da diverse fonti (es. Banca d'Italia) nell'ordine delle
centinaia di migliaia di unit ogni anno, e queste prese di posizione venivano
amplificate anche dalla stampa internazionale.
Questa richiesta di lavoro stabile non pu
confondersi, come fa il Governo e in particolare il ministro Maroni, con
l'emersione di quote di lavoro straniero gi esistente, trattandosi con tutta
evidenza della richiesta di forza-lavoro aggiuntiva e non sostitutiva di quella
gi impiegata irregolarmente.Nella totale assenza, per tutto l'anno in corso,
di canali d'ingresso legale per lavoro non stagionale in Italia, e
nell'evidenza di un'ampia domanda di lavoro insoddisfatta in Italia, si
amplificato a dismisura il canale irregolare, come attesta la stima diffusa dal
Ministero dell'Interno (vedi ad es. Il Manifesto del 17 settembre 2002),
presumibilmente inferiore alla realt, di 14.042 ingressi illegali in Italia
nei primi sette mesi dell'anno, a fronte di 10.565 ingressi illegali nel
periodo corrispondente del 2001.
L'ingresso illegale, gestito spesso da
organizzazioni criminali senza scrupoli, ha comportato nell'anno in corso un
incremento spaventoso di tragedie dell'immigrazione (morti per annegamento,
asfissia ed altro), anche a causa dell'irrigidimento delle misure di controllo
delle coste e delle frontiere che ha indotto i vettori non a rinunciare al loro
traffico, ma a mettere pi facilmente a repentaglio la merce umana abbandonandola
in mare o rinchiudendola ermeticamente nei cassoni dei Tir.
Tutto ci premesso, i sottoscritti chiedono a
codesto Tribunale di verificare se nei comportamenti descritti del Ministro del
Lavoro, nonch dell'intero governo, non sia da identificarsi una grave
omissione in atti d'ufficio, nonch una correlata responsabilit nell'oggettiva
incentivazione dei canali illegali d'ingresso e nel favoreggiamento rispetto a
coloro che li gestiscono e ne lucrano, e dunque una corresponsabilit anche
negli esiti spesso tragici della situazione descritta.
I sottoscritti chiedono di essere informati
degli esiti del presente esposto anche in caso di archiviazione, e designano
come proprio domicilio legale .
Roma, ..
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