Date: 5:22 AM 9/26/02 +0200
From: dino frisullo
Subject: discussione sull'esposto a maroni
Cari sergio e Anna,
potete avere la pazienza di leggere questo
dibattito, e dirmi che ne
pensate?
Ciao - Dino
----- Original Message -----
From: dino frisullo
<dinofrisullo@libero.it>
To: <ril2653@iperbole.bologna.it>; giur
massimo pastore to
<avv_pastore@libero.it>;
<marcpagg@tin.it>; > <ltrucco@tin.it>; im ics
gf.schiavone <gianschi@tin.it>; giur
b.nascimbene mi <info@nascimbene.com>;
im/giur asgi silvia <ledaz@tin.it>; giur
fulvio vassallo pa
<fulvassa@tin.it>; im/giur p.bonetti mi
2 <pabonett@tin.it>
Sent: Thursday, September 26, 2002 4:51 AM
Subject: esposto contro maroni:
controbiezioni...
> Cari Massimo e Fulvio,
> ho il massimo rispetto per le vostre
obiezioni, ma non mi pare di
> condividerle.
>
> Quando ho pensato a questo tipo di
esposto, stato certo per un impulso
di
> rabbia di fronte alla reiterazione delle
morti. Chi non l'ha provato? Ma
era
> ed rabbia lucida, credo.
>
> Mi pare che nel momento in cui la
responsabilit viene universalmente
> attribuita agli scafisti (giustamente) e
ai governi che non li controllano
> (un po' meno giustamente, ci ritorno
dopo), per noi tutti sia necessario
> mettere in rilievo l'altra
responsabilit, quella pi pesante, e che mi
pare
> pi doveroso denunciare per noi che siamo
all'interno della fortezza:
quella
> di chi ne sbarra le porte lasciando
aperte solo le finestre,
arrampicandosi
> sulle quali la gente muore, che le funi
siano tirate da mafie o da governi
o
> da scafisti o che siano semplici lenzuola
intrecciate...
>
> Questo esposto, che ovviamente non
m'illudo abbia sguito in sede
> giudiziaria, serve solo a lanciare un
segnale forte in questo senso:
> additare le responsabilit, e gli esiti
tragici, di quello che abbiamo
> definito in tante sedi
"proibizionismo", e la sua obbiettiva valenza di
> apertura di spazi ulteriori
all'immigrazione clandestina e quindi alle
mafie
> che spesso la gestiscono.
>
> L'idea mi venuta non da altri che dallo
stesso Maroni, che prima e dopo
le
> stragi in mare ha ribadito pi volte alla
stampa che non avrebbe emesso
> (proposto) alcun decreto flussi per il
2002, e che per il 2003 si sarebbe
> visto, alla luce dell'entit della
regolarizzazione in corso. Checch ne
> dica il Sole-24 ore, il cui mestiere
dev'essere per forza di addolcire la
> pillola per le imprese, questa la linea
esplicitata nei recentissimi
> emendamenti governativi a quello che
ormai mi pare giusto chiamare
"decreto
> Maroni": quando si dice che i
prossimi decreti flussi saranno decurtati
> delle regolarizzazioni, si afferma dunque
che per il 2002 di decreti
flussi
> non se ne faranno pi (perch l'entit
delle regolarizzazioni, con il
> contenzioso prefettizio che si annuncia,
non sar certo chiara entro la
fine
> dell'anno), e che nel migliore dei casi
quello del 2003 sar largamente
> svuotato. Dunque ai diciotto mesi di
"frontiere chiuse" ne andranno
aggiunti
> quasi altrettanti. Spero di sbagliarmi,
ma questi sono i fatti, al
momento.
> Il resto sono chiacchiere e auspici.
>
> Del resto non so se vi sfuggita una
presa di posizione assai chiara,
> ancora del Maroni, che anticipava
l'orientamento "del governo" di
ripensare
> l'insieme del meccanismo delle quote
numeriche in favore di una "politica
> flessibile" che a me pare proprio il
prolungamento di ci che avvenuto
> quest'anno: ingressi prevalentemente
stagionali, comunque mediati da una
> sorta di caporalato internazionale e fortemente
condizionati alle
politiche
> di contenimento e rimpatrio da parte dei
paesi d'origine. Dunque una
> politica tutt'altro che flessibile, che,
non tenendo in alcun conto il
> "fattore di spinta" e non
lasciando alcuno spazio all'incontro spontaneo
fra
> domanda e offerta di lavoro, non potr
che abbandonare centinaia di
migliaia
> di disperati ai trafficanti.
>
> Ricordo un'intervista ad un trafficante
pakistano implicato nel criminale
> "naufragio fantasma" del '96,
che dimostrava una perfetta ed aggiornata
> conoscenza delle normative europee in
materia, financo delle circolari, e
> diceva esplicitamente e cinicamente:
"Pi i governi europei chiudono, pi
si
> aprono spazi per noi. In fondo svolgiamo
un lavoro di alto valore sociale:
> senza di noi chi potrebbe sperare in un
futuro migliore?"
>
> Questo ragionamento cos evidente, che
da quando ho messo in rete la
> proposta (tre giorni fa) ho ricevuto
oltre un centinaio di adesioni. Anche
> di qualche parlamentare e di qualche nome
di prestigio. Certo, pochi: il
> grosso sono persone qualsiasi, che non ne
possono pi di vedere additate
> solo le responsabilit delle ruote e del
conducente, quando il carro
> deraglia, e non di chi manovra gli scambi
verso un binario morto.
>
> E qui vengo a un'obiezione di Bonetti che
proprio non condivido. Che la
> Tunisia o la Libia non siano democrazie
vero. Ma proprio per questo, che
> il controllo delle coste da parte loro
possa arginare pi che tanto gli
> esodi, mi pare un'illusione sbagliata.
Non abbiamo argomentato cento volte
> che nessun pattugliamento pu fermare
uomini e donne in fuga dalla miseria
> e/o dallaguerra e dalla illibert? Regimi
come quello tunisino o egiziano
> hanno apparati di polizia ampiamente
conniventi con le mafie turco-greche
> che stanno ampliando il loro raggio
d'azione al Nordafrica, e non da oggi:
> la triangolazione si sta solo spostando
verso ovest. Invocare da parte
> nostra accordi con loro e con altri (un
esempio fra tutti: la Turchia...)
> alle condizioni odierne, ossia non
accordi che prevedano (anche) flussi
per
> ricerca di lavoro, facilitazioni nei
ricongiungimenti dei familiari di
> migranti e rifugiati, e perch no,
clausole sulla tutela dei "refouls" da
> persecuzioni e sul miglioramento degli
standard sui diritti umani - ma
> invocare invece accordi che all'oggi non
possono che essere puramente o
> prevalentemente di controllo e rimpatrio,
mi pare che equivalga ad
imboccare
> una china pericolosa. Perch se la
Tunisia non controlla bene, allora via
> con la flotta europea... Non voglio
mettere in bocca a Paolo cose che non
ha
> scritto e non credo che pensi, voglio
solo segnalare un rischio di
possibile
> deriva.
>
> Un'altra obiezione certo calzante:
secondo il T.U. non spettava a Maroni
> fare i decreti flussi, ma all'intero
governo e in particolare al suo
> presidente. E' vero per che divenuta
prassi consolidata negli anni (non
> so se sancita in qualche forma) che i decreti
li istruisse e li
> predisponesse l'apposito servizio presso
il ministero del Lavoro - come
del
> resto logico. Sta di fatto che sui
flussi chi si assunta la
> responsabilit di negarli, a nome del
governo e in polemica con una sua
> parte, stato Maroni. Ma non un
problema specificare, nel testo
> dell'esposto, la diretta responsabilit
di Berlusconi. Mi pare che per
> tatticamente (per le contraddizioni
esplicitate da An, ad esempio, proprio
> in polemica con Maroni), alla luce delle
stesse preoccupazioni di Fulvio,
> sia meglio additare le responsabilit di
Maroni e, solo in controluce,
> quelle dell'insieme del governo e della
Presidenza del consiglio.
>
> Quanto all'infondatezza giuridica, mi permetto da profano di
contraddire
> Paolo Bonetti. L'art.3 c.4 del TU era
chiarissimo: "Con uno o pi
decreti...
> sono definite annualmente... le
quote...". Uno o pi: in nessun caso
"nessun
> decreto", tant' che lo stesso comma
si preoccupa, come ricorda
giustamente
> Bonetti, di sancire che se mai il governo
s'incagli o ritardi nella
> procedura di consultazione e istruzione
del/dei decreti annuali, tenuto
ad
> assumere le quote dell'anno precedente. A
me pare proprio un obbligo di
> legge. Il fatto che quest'obbligo, come
mi ha ricordato credo Nazzarena,
sia
> stato omesso anche da un governo di
centrosinistra nell'anno in cui c'era
> una "sanatoria", non fa venir
meno l'obbligo stesso: se ricordo bene, si
> trattava del governo D'Alema e lo
criticammo fortemente per questo, sulla
> base del ragionamento evidente che la
legalizzazione del lavoro gi
presente
> non affatto sostitutiva del fabbisogno
aggiuntivo di manodopera. Un
> fabbisogno che, anche rispetto ai tempi
di D'Alema, oggi viene esplicitato
> con cos grande forza dal sistema delle
imprese da essere entrato anche
nel
> senso comune: e qui sta una differenza
sostanziale dagli anni scorsi, che
> rende ancora pi grave, e in una certa
misura impopolare, l'evasione da
> quell'obbligo di legge da parte dell'attuale
governo.
>
> Bonetti dice che l'abrogazione di norma
penale rende di fatto non punibili
> coloro che in precedenza l'avessero
violata. E' il principio di non
> retroattivit. Vero. Ma qui non stiamo
parlando di una norma penale, bens
> di un obbligo di legge civile. Scusatemi
l'impropriet di linguaggio, ma
> come se dicessimo: fino a ieri per
costruire una casa si dovevano
rispettare
> per legge certi parametri, oggi i
parametri vengono modificati, allora chi
> ha costruito ieri violandoli non pi
responsabile di nulla. Non mi pare
> sostenibile. Se uno omette un obbligo
punibile, e lo resta,
> retroattivamente, anche una volta che
quell'obbligo venga abrogato: non
sar
> punibile solo chi lo viola all'indomani
dell'abrogazione. E comunque non
> sono affatto sicuro che, anche se la
Bossi-Fini in vigore, in assenza
del
> regolamento di applicazione (per la parte
specifica relativa agli
ingressi)
> non si debba ritenere ancora valida la
norma della Turco-Napolitano per
> l'anno in corso. In ogni caso, se non
ricordo male fu lo stesso Bonetti a
> criticare fortemente, nelle sue note
all'allora ddl Boss-Fini, la
> facoltativit della programmazione degli
ingressi.
>
> Infine: l'obiezione di opportunit
politica di Fulvio. Purtroppo la nostra
> solitudine un dato di fatto, quantomeno
nei palazzi e nelle chiese. Me
ne
> sto rendendo conto con angoscia in questi
giorni, con migliaia di
immigrati
> che manifestano a Roma perch sanno sulla
loro pelle che le modifiche
> introdotte dal governo renderanno
impervia, dolorosa, umiliante e per
molti
> impraticabile la "sanatoria",
mentre il grande associazionismo latita, i
> sindacati e le Chiese tacciono o quasi, e
il centrosinistra s'accontenta
di
> borbottare, per non parlare dei frondisti
dell'Udc. E un po' tutti
> s'acconciano e s'accontentano di gestire
al meglio le attivit di
sportello,
> sacrosante, ci mancherebbe altro, ma
insufficienti. E se la solitudine,
> Fulvio, potesse rompersi da un altro
lato: gridando che il re nudo, e
> incontrando la sensibilit di tanta gente
che ragiona, a partire da quei
> siciliani qualunque che non hanno perso
il senso di umanit, dai pescatori
> di Portopalo al sindaco di Vittoria?
passando per quel mezzo milione di
> persone che in piazza San Giovanni si
sono spellate le mani interrompendo
> dieci volte ciascuno con gli applausi gli
interventi di Pap e di Hevi,
> nonch quello di don Ciotti?
>
> Non mi offendo, ma non mi pare di essere
in genere uno schiacciasassi. In
> questo caso specifico, i primi ai quali
ho chiesto lumi siete stati voi,
ed
> era ovvio. L'esposto non stato ancora
presentato ma solo annunciato, e
> l'ho annunciato dopo che per diversi
giorni non mi erano giunte obiezioni
di
> merito da parte vostra ma solo di
opportunit (Fulvio e Lorenzo) e di
> presenza di precedenti da parte di altri
governi (Nazzarena), dunque
> obiezioni non sostanziali. Quelle di
Bonetti sono sostanziali e assai
> recise, ma non mi pare di condividerle,
ed ho cercato di spiegare perch.
> Resto in attesa di altre risposte: il
testo si pu cambiare, e si pu
anche
> decidere di non farne nulla, non sono
affezionato alle mie idee. Per,
Paolo
> mi perdoni, qualche idea pur non essendo
giurista posso averla anch'io.
>
>
(A proposito: che ne pensate del mio commento al "decreto
Maroni"? vi
pare
> una forzatura considerarlo la definitiva
assunzione della "presunzione di
> colpevolezza" a carico degli
immigrati, dunque qualcosa di assai
pericoloso,
> anche al di l della sorte dei
regolarizzandi?)
>
> Un abbraccio a tutti, e scusate la
prolissit.
> Dino
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> ----- Original Message -----
> From: Paolo Bonetti
<pabonett@tin.it>
> To: <fulvassa@tin.it>; ledaz
<ledaz@tin.it>; Bruno Nascimbene
> <info@nascimbene.com>; gianfranco
Schiavone <gianschi@tin.it>; Lorenzo
> Trucco <ltrucco@tin.it>; Marco
Paggi <marcpagg@tin.it>; Massimo Pastore
> <avv_pastore@libero.it>; Nazarena
Zorzella <ri12653@iperbole.bologna.it>;
> dino frisullo
<dinofrisullo@libero.it>
> Sent: Tuesday, September 24, 2002 12:06
AM
> Subject: Re: Fw: SICILIA: BASTA STRAGI!
Un esposto contro Maroni: chi
vuole
> firmarlo risponda...
>
>
> > Concordo con Gianfranco e Fulvio
sulla totale infondatezza giuridica
> > dell'esposto preparato da Frisullo.
> > perch il reato di omissione di atti
d'ufficio presuppone l'esistenza di
> un
> > obbligo giuridico all'adozione del
d.p.c.m. sulle quote.
>
> > Questo obbligo non c'era nel testo
dell'art. 3 T.U. previgente, che
> > consentiva di riferirsi alle quote
dell'anno precedente in caso di
mancata
> > emanazione del decreto e oggi
stato addirittura trasformato in una
mera
> > facolt, il che comporterebbe una
completa eliminazione di risvolti
> penali,
> > fermo restando il principio nel
nostro sistema giuridico che
l'abrogazione
> > di norma penale rende non punibili
coloro che in precedenza avevano
> compiuto
> > fatti oggi non pi previsti come reato.
>
> > Inoltre il d.p.c.m. sulle quote
emanato dal Presidente del Consiglio
dei
> > Ministri e dunque a questo solo
andrebbe imputata qualche
responsabilit.
>
> > Quanto alle morti nel canale di
Sicilia occorrerebbe per essere un po'
> meno
> > "unilaterali": oltre alle
carenze delle politiche pubbliche italiane in
> > materia di immigrazione non c'
forse da qualche settimana (come avvenne
> > nell'estate del 1998) un'improvvisa
rilassatezza nei controlli delle
coste
> > tunisine e dunque qualche omissione
anche da parte dei membri del
Governo
> > della Tunisia (il Paese che da anni
ha il pi alto tasso di sviluppo
> > economico di tutto il Nordafrica)
nell'osservanza degli obblighi di
> > pattugliamento delle proprie coste
derivanti anche dall'accordo di
> > riammissione stipulato con l'Italia
e tuttora in vigore?
> > Non mi riferisco ovviamente a
richiedenti asilo, come i liberiani o i
> > palestinesi, ma ai tunisini.
> > Francamente una qualche complicit
in stragi compiute da scafisti
tunisini
> > che non esitano a scaraventare in
mare donne e bambini ce l'ha anche (ma
> non
> > esclusivamente) chi non ha vigilato
sulle proprie coste e sui propri
> > cittadini malfattori.
> > E ricordo a tutti che sia il governo
tunisino, sia quello libico sono
> regimi
> > non pluralisti e pi volte
sottoposto a critiche per la ripetuta e
diffusa
> > violazione dei diritti umani
fondamentali.
> > Perch non ci battiamo anche per
evitare che costoro continuino a
lucrare
> e
> > a torturare?
>
> > Infine vorrei far presente a tutti,
ma soprattutto a Frisullo, che i
suoi
> > intenti sono svuotati dall'interno,
se vero che, come riferiscono
> ripetute
> > notizie di stampa (l'ultima sul
Corriere di oggi), sembrerebbe che il
> > Presidente del Consiglio dei
Ministri abbia ricevuto una bozza di
> > decreto-quote (non si comprende se
per il 2002 o per il 2003) che
> > prevederebbe quote riservate per
cittadini di Albania e Tunisia, per
> > argentini oriundi italiani, per
lavoratori stagionali e una forma di
> > liberalizzazione delle quote per
tutti gli altri ingressi.
>
> > Se cos proprio meglio per tutti
soprassedere da un'iniziativa che
non
> > servir a nessuno, ma soprattutto che
nuocer ai presentatori
dell'esposto
> e
> > all'immagine di seriet di tutti
coloro che da anni si occupano di un
> > governo razionale dell'immigrazione.
> >
> >
> > Paolo Bonetti
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: <fulvassa@tin.it>
> > To: "ledaz"
<ledaz@tin.it>; "Bruno Nascimbene" <info@nascimbene.com>;
> > "gianfranco Schiavone"
<gianschi@tin.it>; "Lorenzo Trucco"
> <ltrucco@tin.it>;
> > "Marco Paggi"
<marcpagg@tin.it>; "Massimo Pastore"
> <avv_pastore@libero.it>;
> > "Nazarena Zorzella"
<ri12653@iperbole.bologna.it>; "Paolo Bonetti"
> > <pabonett@tin.it>
> > Sent: Monday, September 23, 2002
10:04 PM
> > Subject: RE: Fw: SICILIA: BASTA
STRAGI! Un esposto contro Maroni: chi
> vuole
> > firmarlo risponda...
> >
> >
> >
> >
> > Carissimi,
> > avevo gi tentato nei giorni scorsi
di spiegare a Dino che la iniziativa
> > opportuna nei contenuti e nella
forma, ma non mi sembra altrettanto
nel
> > metodo e nei tempi. Occorre trovare
una ampia base di persone che
> > sottoscrivono
> > un esposto del genere, magari
parlamentari europei e italiani, uomini di
> > diverse parti politiche, anche di
chiesa.
> > E invece Dino, come il solito rullo
compressore, marcia spedito verso un
> > altra iniziativa quasi solitaria,
convinto che tanto alla fine, siccome
> > la partit giusta, gli altri lo
seguiranno.
> > Dico ,con molta amarezza, che in
questo modo si resta sempre di meno, e
> > che la prospettiva della sconfitta,
gi immanente, diventa certezza.
> > Con il solito contorno di denunce
per diffamazione e quant' altro.
> > E proprio Dino non mi pare che ne
abbia bisogno.
>
> > Ci sar qualcuno in grado di
fermarlo per qualche giorno, in attesa di
un
> > maggior numero di
adesioni"qualificate". Forse sono troppo stanco, ma
> questa
> > sera, con le navi da guerra
schierate davanti alle coste di Agrigento, e
> > con un decreto di Berlusconi che, in
nome dello stato di emergenza,
> > autorizza
> > l'uso delle maniere forti per
"bloccare" la barche dei clandestini, non
> > me la sento proprio di tentare un
altro "attacco al cielo". Cerco
soltanto
> > di restare con i piedi per terra e
non posso fare a meno di notare il
> senso
> > di cautela che mi suggerivano i
parlamentari ( Di Lello, Forgione, Russo
> > Spena) con i quali ho parlato oggi a
proposito dei fatti siciliani.
> Comunque
> > tentiamo l'impossibile per non fare
partire ancora una volta Dino in
> > perfetta
> > ( o quasi) solitudine. Ogni sforzo
potrebbe riuscire utile.
> > Con un abbraccio per tutti/e
> > Fulvio Vassallo Paleologo
> >
> >
> >
> >
>