Date: 10:33 AM 7/2/97 +0001

From: Sergio Briguglio

Subject: iter del ddl immigrazione

 

Cari amici,

avendo letto il resoconto quasi completo delle sedute della Commissione

affari costituzionali concernenti il ddl 3240 sull'immigrazione, non

posso trattenermi dal manifestare la mia grande preoccupazione per la

piega assunta dal dibattito. Mi sembra infatti che il Governo si sia

arroccato nella difesa di un testo che noi tutti sappiamo estremamente

carente. Tale difesa peraltro non appare come risposta ad un attacco,

visto che ne' l'opposizione ha scatenato la temuta battaglia, ne' i

parlamentari tradizionalmente sensibili al problema hanno mostrato di

saper condurre una critica serrata ai contenuti del ddl, ne' il relatore

ha saputo discostarsi da un generico plauso a quanto proposto dal

Governo.

In questo clima di generale consonanza tra le diverse parti politiche,

la "battaglia" condotta dal Governo appare cosi' finalizzata ad una

approvazione del testo nella forma attuale e alla demonizzazione di

qualunque tentativo di apportare miglioramenti. Il fantasma che viene

agitato e' quello del "rischio" che nessuna riforma sia varata, se non

questa. E che quindi si resti col quadro normativo definito dalle leggi

943/86 e 39/90.

Desidero sottolineare come non si tratterebbe affatto di un rischio, ma,

considerata la forma attuale del ddl 3240, di una autentica benedizione.

Ritengo infatti (e l'abbiamo detto e scritto in tutti i modi possibili)

che il quadro vigente permette, se applicato, una adeguata gestione del

fenomeno migratorio. Il ddl, cosi' come e', porterebbe ad un

arretramento riguardo alla gestione degli ingressi e al rispetto dei

diritti in fase di espulsione, a fronte di un miglioramento sul fronte

dell'assistenza sanitaria (del resto analogo a quello gia' introdotto

dal decreto Dini) e a qualche modesto miglioramento sul fronte dei

ricongiungimenti. Ritengo - e lo ripetero' in tutte le occasioni - che

la questione del voto amministrativo sia invece del tutto irrilevante

(per l'effettiva inaccessibilita' e per il modestissimo peso rivestito

da questo diritto rispetto ad altri, molto piu' fondamentali).

Fino ad oggi si e' scelto di mantenere una linea di critica serena e

moderata, come si addice all'esame di un provvedimento complesso. Temo

ora che questa linea possa essere confusa con una sostanziale

approvazione della proposta governativa. Vi invito quindi ad individuare

tutte le strade possibili per far comprendere alle forze politiche in

generale, e ai membri della Commissione e del Governo in particolare la

portata del nostro dissenso.

Ricordo che, sul piano tecnico, questo si e' concretizzato in due

documenti principali: le proposte di emendamento firmate da tutte le

principali associazioni e il documento Caritas-Migrantes, che quelle

stesse proposte presenta in forma discorsiva.

Osservo anche che in Commissione giacciono, pressocche' dimenticati dal

relatore, altre due proposte organiche: quella firmata da Jervolino ed

altri e quella firmata da Masi. Entrambe sovrastano, per sostanza e

forma, il ddl del Governo. Ampie sono pure le mutue convergenze che esse

presentano. Inutile dire come ciascuna di queste due proposte

figurerebbe molto piu' degnamente come testo base di quanto non faccia

il ddl (c'e' dietro infatti tutta l'esperienza di stesura, di critica e

di revisione del Testo Contri, piuttosto che l'insipienza degli uffici

legislativi dei Ministeri "competenti").

Il testo Jervolino et al. e' da voi tutti ben conosciuto. Allo scopo di

rendervi piu' agevole l'analisi del testo Masi ho provato a produrne un

sommario, evidenziando, con le consuete convenzioni, le principali

differenze rispetto al ddl del Governo.

Vi invito ad esaminare questo documento (o direttamente il testo Masi)

con cura. Ritengo infatti che, rispetto al quadro di emendamenti

"irrinunciabili" da noi proposto, il testo in questione recepisca

adeguatamente i punti relativi alla necessita' di maggiori garanzie in

fase di allontanamento dal territorio dello Stato (con qualche

rettificabile divergenza). Anche le proposte relative alla possibilita'

di ricerca di lavoro sul posto sembrano abbastanza avanzate; un passo

ulteriore le renderebbe perfette. E' gia' ottima, invece, la parte

sull'integrazione, nella quale brilla una perfetta equiparazione tra

italiani e stranieri (sotto opportune ed accettabili condizioni) per

l'accesso allo svolgimento di lavoro autonomo (professioni incluse),

alle forme di assistenza e ai corsi di studio. Perfetta, poi, anche la

parte relativa al rinnovo dei permessi e alla tutela della loro

stabilita' (rispetto a revoche, annullamenti, etc.).

Penso, in definitiva, sia opportuno cercare convergenze piu' ampie delle

solite in vista della presentazione degli emendamenti.

 

Confido di sentirvi al piu' presto per concordare azioni comuni in

merito.

 

Saluti

Sergio

 

P.S.: Prego Padre Bruno Mioli di fare avere questo documento anche a

Paolo Bonetti, segnalandogli che ho inserito dei punti interrogativi in

corrispondenza ad elementi di non immediata (per me) interpretazione.

 

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