Date: 4:43 PM 10/17/97 +0001

From: Sergio Briguglio

Subject: riprende l'iter del ddl immigrazione

 

Cari amici,

 

con la ritrovata coesione della maggioranza riprende l'iter del ddl

immigrazione.

 

C'e' da augurarsi che, trascorsa la fatidica data del 7 Ottobre

(Comitato esecutivo Schengen), sia venuto a cadere ogni motivo di

fretta. Questo consentirebbe alle camere di procedere all'analisi del

testo e degli emendamenti con l'attenzione che essi meritano. C'e' gia'

da rammaricarsi per il fatto che, con scelta miope e punita

successivamente dai fatti, si sia deciso di portare il provvedimento in

Aula prima che la Commissione ne avesse ultimato l'esame (solo dodici

articoli su quarantasette sono stati considerati, e di uno di questi -

il trentottesimo, sul diritto di voto - non si puo' dire che l'esame sia

stato molto accurato...).

 

Ad ogni modo, quale che sia la valutazione che ciascuno di noi puo' fare

sulla gestione di questi problemi, i fatti (tristi) di questi giorni ci

invitano a guardare in avanti e a compattare le nostre scarse forze

intorno a posizioni comuni e chiare.

 

Durante i funerali di Don Luigi abbiamo fatto avere ai politici presenti

(o almeno a quelli che siamo riusciti a raggiungere aggirando un

servizio d'ordine che avrebbe indotto lo stesso Don Luigi al

turpiloquio) il testo di quelli che, fra tutti gli emendamenti

presentati in Aula, sembrano (e sembravano anche a Don Luigi) quelli

minimali per far passare il ddl dalla condizione di monumento

all'ingiustizia e alla stupidita' a quella di decente strumento

normativo.

 

Come abbiamo avuto modo di dire infinite volte, non bastano diciassette

emendamenti (tanti sono) per fare una buona legge, e soffriamo nel veder

trattati da emendamenti minori gli altri ottantatre, proposti ai

parlamentari e da alcuni di essi sottoscritti. Sappiamo pero' che, con

rare e lodevolissime eccezioni - l'attuale classe politica non ha ne' la

maturita', ne' le risorse intellettuali per comprendere l'importanza che

ognuno di quegli emendamenti "minori" avrebbe per far vivere da persone

quelli che chiamiamo "gli stranieri". E temo che aiutare questa classe a

individuare, nel mare di modifiche necessarie, cio' che non puo' per

alcun motivo essere sacrificato ai capricci di un ministro convinto -

chissa' da chi? - di essere onnipotente sia un servizio al quale non

possiamo sottrarci.

 

Il criterio con il quale si e' cercato di selezionare questi emendamenti

puo' essere rintracciato nel bellissimo manifesto preparato dagli

immigrati per Don Luigi; in quella frase in cui si dice, piu' o meno: se

vogliamo sconfiggere la piaga dell'immigrazione clandestina, decidiamo

una volta per tutte di dare permessi per ricerca di lavoro e smettiamola

di trattare con atteggiamento da gendarmi chi cerca solo di lavorare.

 

Per un verso, quindi, rendere percorribili le vie dell'ingresso

regolare; per l'altro, definire standard minimi nelle garanzie rispetto

ai provvedimenti di respingimento ed espulsione al di sotto dei quali

non si vada per nessuna - dico nessuna - ragione; per l'altro ancora,

difendere il processo di integrazione progressiva dello straniero,

garantendo prima di ogni altra cosa una ragionevole stabilizzazione del

soggiorno e criteri certi per il rinnovo dei permessi (non ha alcun

significato che allo straniero regolare riconosca il diritto di

diventare accademico dei Lincei, se posso allo stesso tempo revocargli

il permesso di soggiorno, o non rinnovarglielo, ed espellerlo per il

solo fatto che non mi piace il maglione che indossa ...).

 

Ci piacerebbe - e spero che ci capiate - che a questi diciassette

emendamenti, che vi mando e che sono stati presentati in Aula con firme

di tutte le componenti della maggioranza, ci si riferisse, da oggi in

poi, come agli "emendamenti di Don Luigi". Questo costituirebbe

certamente un richiamo alla coerenza per i signori delle prime file (si

puo' - mi chiedo - andare a rendere omaggio alla memoria di qualcuno e

una settimana dopo bocciare un emendamento da lui voluto, senza sentirsi

vermi?). Piu' ancora, pero', sarebbe un riconoscimento al ruolo che

hanno avuto e che avranno sempre, nella conduzione delle nostre

battaglie politiche, il sostegno e l'esempio di Don Luigi.

 

Cordiali saluti

 

Sergio Briguglio

 

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