Date: 10:49 AM 12/5/97 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: incontri al senato
Cari amici,
ieri abbiamo incontrato (Padre Mioli,
Margonari, Cottadellucci, Rambaldi ed
io) Salvi e Guerzoni, in relazione al ddl
immigrazione, e abbiamo esposto
le richieste contenute nel documento
Emendamenti Irrinunciabili, che vi ho
inviato pochi giorni fa. Questo incontro e
problemi di lavoro mi hanno
impedito, come avevo preannunciato a Bonetti,
di essere presente al
convegno dell'ASGI. Me ne scuso con gli
organizzatori.
In sintesi, il risultato dell'incontro con
Salvi mi sembra il seguente:
1) Il Governo non vuole che si emendi il ddl.
Il gruppo della Sinistra
Democratica si allinea, anche se con una certa
insofferenza (almeno
apparente).
2) Non vengono sollevate nel merito
sostanziali obiezioni ai nostri
emendamenti, eccezion fatta per quello sulla
regolarizzazione (Guerzoni la
ritiene improponibile a cosi' poca distanza
dal decreto Dini e pensa che
convenga aspettare che sia l'impraticabilita'
delle espulsioni a rendere
chiara al Governo e alla societa'
l'opportunita' di una sanatoria, sia pure
parziale).
3) A parere di Guerzoni e Salvi, molte cose si
possono ottenere per via
regolamentare e con i decreti delegati di cui
all'articolo 47 (o giu' di
li').
4) Chiedono cosi' collaborazione nella stesura
di ordini del giorno, da
presentare con la firma congiunta di tutti i
capigruppo, che diano
indirizzi per la stesura dei regolamenti e dei
decreti.
5) Se pero' le cose, nella dinamica del
dibattito, dovessero cambiare, la
chiusura pregiudiziale di fronte agli
emendamenti potrebbe cadere.
Fin qui il parere della Sinistra Democratica
(nella mia interpretazione).
Obiezioni e considerazioni corrispondenti:
1) Non mi sembra che siano stati ancora
costituzionalizzati ne' la
"ghigliottina" (il Governo impone un
provvedimento legislativo;
ventiquattro ore di tempo per presentare una
mozione di sfiducia, in
mancanza della quale il provvedimento si
considera approvato), ne' il "voto
bloccato" (si vota in blocco su un provvedimento
nella forma proposta o
accettata dal Governo). Mi sembra invece che
il potere legislativo sia
ancora pienamente in mano al Parlamento, e
che, se proprio vuole, il
Governo puo' porre, rischiando le penne, la
questione di fiducia. Come
possiamo aspettarci una buona riforma della
Costituzione da un Parlamento
che non sa rispettare quella vigente?
2) La sanatoria deve essere contestuale. Fare
esplodere il sistema
espulsioni significa dire alla destra:
"Avevate ragione, siamo dei buoni a
nulla; fatela voi la legge e, soprattutto,
prevedete la possibilita' di
deportazione; l'abbiamo gia' usata
proficuamente noi dell'Ulivo con gli
albanesi, anche se contra legem; e' l'unica
che funziona.". La sanatoria
deve essere generale: se continuiamo a dire
"chi dimostra di avere un
lavoro puo' restare", stabiliamo che chi
piu' trasgredisce, piu' ottiene;
chi invece, in qualche modo, ha esitato a
violare le norme, resta fuori. Da
un punto di vista dei lavori parlamentari, la
sanatoria e' compatibile con
una approvazione del ddl senza emendamenti: si
fa un decreto, lo si lascia
decadere, si sanano gli effetti con un ddl di
due righe su cui si pone la
fiducia (vedi vicenda decreto Dini).
3) Un regolamento ben indirizzato potrebbe
dare buona risposta al problema
"rinnovi" e, forse, al problema
"revoche dei permessi". Qualcosa potrebbe
essere ottenuta sull'accesso ai centri alla
frontiera (previsti
decentemente dal ddl asilo; da rendere
fruibili per ogni respinto, anche
non richiedente asilo). Niente si potrebbe
ottenere su diritto di ricorso
contro le espulsioni, valutazione delle
condizioni di inserimento di fatto
degli espulsi, accesso al gratuito patrocinio,
revoca della carta di
soggiorno. Non troppo diverso e' il discorso
sui decreti delegati (la
delega ha dei limiti precisi, e non puo', per
esempio, introdurre una nuova
categoria di inespellibili - quella degli
inseriti di fatto, per
intenderci). Per di piu', regolamenti e
decreti non verranno scritti dalla
Fata Turchina, ma da Cazzella (nomina sunt
consequentia rerum).
4) Un buon ordine del giorno, all'ultimo
momento, non si nega a nessuno, ma
deve essere chiaro che noi vogliamo
emendamenti.
5) Se basta Napolitano a spaventare un intero
Senato, volete che non siano
sufficienti gli interventi martellanti delle
associazioni e dei sindacati,
nelle prossime due settimane, a terrorizzarlo?
Facciamoci sentire, quindi.
Con comunicati, articoli, dichiarazioni
sdegnate, telefonate a Guelfi e a
Guerzoni, cartoline a Salvi e ad Elia, Baci
Perugina alla Fumagalli Carulli.
Cordiali saluti
Sergio Briguglio