Date: 11:13 AM 12/12/97 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: ddl senato
Cari amici,
ecco la situazione (in sintesi):
1) in commissione sono arrivati all'articolo
6. Gli emendamenti vengono
bocciati sistematicamente. A detta di Russo
Spena, la posizione di
Napolitano e' del tipo: "Bocciamo tutti
gli emendamenti, cosi' evitiamo
anche gli emendamenti peggiorativi che vengono
da Rinnovamento e Popolari"
(a detta di Russo Spena, Elia avrebbe fatto un
discorso durissimo in
commissione riguardo al carattere troppo
permissivo del ddl; il tutto e'
naturalmente da verificare, ma se cosi' fosse,
mi dispiacerebbe fargliela
passare liscia...).
2) il ddl dovrebbe restare in commissione
almeno fino a giovedi' prossimo.
Sembra difficile che possa essere approvato in
aula prima di Natale, ma non
si sa mai.
3) Ferma restando la nostra indignazione
(ottimamente espressa, in una nota
per Avvenire, dalla Migrantes, e in un
comunicato dalla redazione di
Nigrizia; ulteriormente esprimibile - e'
un'esortazione! - su tutti i mezzi
di stampa raggiungibili nei prossimi giorni),
credo che dobbiamo
concentrare le forze sugli obiettivi che
possono sopravvivere a questa
chiusura del governo (la minuscola e'
doverosa): ordini del giorno
impegnativi su tutti i contenuti dei nostri
emendamenti (alcuni - c'e' da
dire - assolutamente inadatti a confluire in
un ordine del giorno);
sanatoria generalizzata.
Vi mandero' nei prossimi giorni il testo degli
ordini del giorno, con la
preghiera di farli pervenire ai vostri
senatori e governanti di
riferimento, contutta l'insistenza che
l'indignazione richiede.
Quanto alla sanatoria generalizzata (se ci
azzardiamo a chiedere qualcosa
di piu' ridotto, non ci danno niente e ci
perdiamo una marea di casi degni
comunque di considerazone e di rispetto!),
credo, avendone discusso anche
con Saleri (CGIL) e Cioffredi (Arci), che
valgano le seguenti
considerazioni:
a) la sanatoria e' indispensabile, tanto piu'
quanto meno si vogliono
recepire gli emendamenti di carattere
garantista;
b) non vale il discorso (alla Guerzoni)
"lasciamo che il Governo (la
maiuscola e' di Guerzoni, n.d.r.) scopra da
se' che non potra' mai
applicare le norme sulle espulsioni (leggi:
custodia) e si decida a
sanare"; prima che questo avvenga,
andranno di mezzo i poveri cristi (vedi
vicenda albanesi), dopo si sara' fatto un
regalo enorme a chi invoca norme
ancora piu' severe.
c) non vale il discorso (alla Mantovani)
"i gia' presenti non sono
espellibili, ergo sono sanabili". I gia'
presenti non sono accompagnabili
immediatamente in frontiera, ma possono essere
comunque espulsi per via
ordinaria (inclusa la custodia; vedi art.11,
co.15) e comunque, trascorsi i
quindici giorni, possono essere accompagnati
in frontiera (art.11, co.4,
lettera a).
d) se anche non si vuole emendare il ddl, il
governo puo' intervenire senza
difficolta': decreto-legge, sessanta giorni
per regolarizzarsi, si lascia
decadere il decreto (senza neanche discuterlo
in parlamento), se ne fanno
salvi gli effetti con un ddl di due righe sul
quale si pone la fiducia
(assicurandosi prima che i parlamentari della
maggioranza non siano in
settimana bianca).
e) si possono trovare altri strumenti per
rilasciare permessi di soggiorno,
anche in deroga alle norme su ingresso e
soggiorno (esistono vari
precedenti: albanesi della prima ondata, nel
'91; direttiva ultima sugli
albanesi, etc.);
f) esiste lo strumento del decreto di
programmazione dei flussi (ancora
valido, finche' non viene approvata la nuova
legge): potrebbe consentire,
anche congiuntamente con una disposizione
emergenziale prefettizia che
attribuisca permessi per motivi umanitari, il
rilascio di permessi per
lavoro (sia subordinato, sia autonomo). Quelli
per motivi familiari
potrebbero poi essere dati in nome del fatto
che il ricongiungimento e' un
diritto non condizionato al rispetto di una
procedura.
g) se non ci danno ascolto, scenderemo in
piazza. E il governo fara' un
figurone...
Inutile dirvi che, se a scendere in piazza
saremo solo io, Poppa,
Cioffredi, Saleri e Frisullo (ammesso che i
turchi ce lo restituiscano),
l'effetto non sara' devastante. Se invece ci
saranno al completo CGIL,
CISL, UIL, Arci, Acli, etc., la cosa sara'
diversa (non dubito che a quel
punto avremo anche D'Alema in piazza: non se
ne perde una...).
Cordiali saluti
Sergio Briguglio