Date: 3:41 PM 3/3/98 +0100

From: Sergio Briguglio

Subject: legge immigrazione

 

Cari amici,

 

dopo qualche giorno passato a riflettere sui casi - absit iniuria verbis -

della vita e a sciacquarmi il cervello da ddl su immigrazione e asilo,

riprendo i contatti sull'argomento, anche su cortesissima sollecitazione di

alcuni di voi. Riguardo alla legge sull'immigrazione (che, per quanto ne

so, deve essere ancora pubblicata sulla gazzetta ufficiale), le urgenze

sembrano essere le seguenti: vigilare sulla stesura del regolamento

attuativo; vigilare sulla emanazione del testo unico; fare pressioni per

una regolarizzazione ampia e non rinviata alle calende greche; vigilare

sulla definizione dei primi decreti sui flussi e del documento di

programmazione triennale emanati ai sensi della nuova legge.

 

Ho parlato con il Prof. Guelfi (consigliere di Napolitano) la scorsa

settimana. Mi diceva di essere dell'idea che, riguardo al primo e al quarto

dei punti citati, fosse effettivamente necessario un contatto stretto tra

governo da una parte e associazioni e sindacati dall'altra. La cosa piu'

significativa sembrava essere, piuttosto che la costituzione di un "tavolo

passerella", pletorico ed inutile, il coinvolgimento di un paio di esperti

di area sindacale e di un paio di esperti del settore associazioni che

partecipassero effettivamente alla stesura del regolamento (fin dalle fasi

iniziali). Inutile dire che, se non ci muoviamo per tenere viva questa

possibilita', al piu' otterremo una ridicola consultazione a regolamento

gia' scritto. Ho parlato oggi con Saleri (CGIL) che mi assicura che i

sindacati, emergendo dal torpore che ha impedito loro di affrancare e

imbucare una lettera gia' scritta all'indirizzo del Governo, in merito al

famoso ordine del giorno sulla regolarizzazione, si stanno muovendo su

questa stessa linea.

 

Lunedi' avra' luogo un attivo del PDS sul dopo-legge, presenti Napolitano e

Turco. Gli stessi punti di rilievo verranno sollevati dai rappresentanti

dell'Arci e, mi auguro, da Giulio Calvisi.

 

Riguardo alla regolarizzazione, qualche segnale dovrebbe arrivare dalle

manifestazioni dei sindacati del Primo Maggio. Penso pero' che non possiamo

accontentarci di questo. La mia personale opinione e' che sbloccheremo la

cosa solo scendendo appositamente in piazza. Sfortunatamente (o

fortunatamente) non disponiamo di otto milioni di baionette. Disponiamo

pero' di questo ottimo mezzo di comunicazione che e' l'e-mail. Vi inviterei

allora a far pervenire adesioni all'idea (per il momento appena abbozzata)

di una siffatta manifestazione (maggio potrebbe essere un buon periodo). La

piattaforma potrebbe essere relativa all'emersione dall'irregolarita' delle

categorie che avevamo enumerato nel nostro ordine del giorno (lavoratori

subordinati, lavoratori autonomi, lavoratori precari, familiari, studenti,

stranieri per cui emerga un garante italiano o straniero). Attendo

suggerimenti in merito.

 

La novita' consisterebbe nel fatto che una manifestazione di questo genere

nascerebbe come esigenza della periferia, piuttosto che come adesione ad

una parola d'ordine dal centro. In questo senso, considerate questa

proposta e la proposta di piattaforma come il semplice contributo di una

delle tante periferie.

 

Un modo efficace per far circolare l'informazione potrebbe essere, per

ciascuno di voi, di copiare l'elenco degli indirizzi cui e' destinato

questo messaggio, e di spedire le vostre adesioni e i vostri suggerimenti a

tutta la lista di distribuzione. Mi premurero', comunque, di girare a tutti

i messaggi che ricevero' in proposito, qualora questi risultino indirizzati

solo a me (sempre che siano di interesse e divulgabilita' generale).

 

In generale, tenete presente che, a termini di legge, non esiste alcuna

clausola di inespellibilita' degli stranieri che siano presenti alla data

di entrata in vigore della legge. E' solo stabilito che non possano essere

accompagnati immediatamente alla frontiera. Possono pero' essere espulsi

per via ordinaria ed essere messi sotto custodia. Allo scadere dei quindici

giorni, se nuovamente intercettati, possono essere anche accompagnati

immediatamente alla frontiera.

 

C'e' pero' una sorta di gentlemen agreement con il Governo sul fatto che,

se non prima si definisce, con la famosa relazione al Parlamento, la

questione della regolarizzazione, non si dovrebbe procedere ad espulsioni

per semplice irregolarita'. Vi invito quindi a segnalare (a me o ad altri)

qualunque violazione di questo patto tacito, perche' si possa con celerita'

chiedere conto a chi ha fatto queste promesse (ovviamente solo verbali).

 

Riguardo alla definizione del Testo Unico (che dovrebbe costituire la summa

delle disposizioni sullo straniero), mi sembra che i protagonisti della

vigilanza debbano essere i giuristi dell'ASGI. Li invito quindi a

raccordarsi tra loro, se gia' non lo stanno facendo, per assumere idonee

iniziative.

 

Quanto alla definizione dei flussi e del documento programmatico, vale cio'

che si e' detto sul regolamento. Dobbiamo essere pronti a formulare

proposte non "prudentine e conservative" come e' nello stile dei nostri

ministeri. Attenzione: il succo di tutta la legge e' la possibilita' di

ingresso per ricerca di lavoro (art.21, comma 4). Perche' funzioni e'

necessario che:

a) siano istituite le liste nei consolati;

b) sia programmata una quota di non meno di cinquantamila ingressi annui

per inserimento nel mercato del lavoro (posso tollerare che per il primo

anno si facciano degli esperimenti di dieci-ventimila ingressi);

c) non siano introdotti dal regolamento ulteriori requisiti-capestro.

 

Anche su questo dobbiamo avere voce in capitolo e persone che seguano la

faccenda come loro punto prioritario.

 

Infine, ricordo che sul lungo periodo c'e' da vigilare sui decreti delegati

(correzioni e integrazioni del testo attuale). Ma non voglio mettere troppa

carne al fuoco.

 

Cordiali saluti,

 

sergio briguglio