Date: 10:35 AM 4/7/98 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: legge immigrazione
Cari amici,
vi mando il testo di un documento preliminare,
preparato da Ugo Melchionda
e Franco Pittau, che potrebbe fare da base per
una proposta unitaria da
presentare al Governo in relazione al
documento programmatico triennale (e,
in particolare, ai successivi decreti sui
flussi). Non prendetelo come un
documento vicino alla sua forma finale. Vuole
solo essere uno stimolo per
il raggiungimento in tempi brevi (non piu' di
un paio di settimane) di una
forma finale. Qualche correzione l'ho gia'
apportata io.
Dando seguito ad una proposta di Enrico
Pugliese e di Adriana Buffardi,
suggerisco di lavorare anche alla stesura di
un documento
sull'irregolarita' in Italia e sui provvedimenti
necessari per uscirne (in
vista della relazione alle Camere, prevista
per fine Giugno). A questo
scopo, dovremmo
a) individuare i parametri da misurare per
ottenere una stima affidabile
del bacino di irregolarita' e della sua
composizione (lavoratori
subordinati, autonomi e precari, familiari,
studenti, irregolari "di
ritorno", etc.);
b) definire un questionario da sottoporre ad
alcuni punti di osservazione
sul territorio (es.: centri Caritas, Comunita'
di S. Egidio, sindacati,
enti locali);
c) analizzare i dati ed effettuare le stime;
d) approntare le proposte.
Il tutto dovrebbe trovare compimento nel giro
di un mese, un mese e mezzo.
Resto, infine, in attesa di suggerimenti in
relazione alla nota inviata
ieri sulle urgenze per il regolamento.
Cordiali saluti,
sergio briguglio
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Legge n. 40/1998
Programmazione dei flussi e utilizzo delle
quote annuali
(F.P. - U. M. 6/4/1998)
Programmazione dei flussi
La programmazione dei flussi triennali e delle quote annuali
trova nella
legge 40/1998 una trattazione eccessivamente
segmentata e dispersiva, non
priva di talune incongruenze testuali e
temporali alle quali occorre porre
rimedio in fase di attuazione.
1. Il
documento programmatico (art. 3) da emanare entro 90 gg, per
quanto riguarda la politica di immigrazione
chiamato a individuare ogni
tre anni i criteri generali dei flussi di
ingresso nel territorio dello
Stato.
2. Sulla
base di detti criteri uno o pi decreti annuali (il termine
per la loro emanazione viene indicato, ma non
stabilita la data:
posteriore al documento programmatico) definiranno le quote massime degli
stranieri da ammettere e entro queste quote
dovranno essere rilasciati i
visti
per
lavoro subordinato (a tempo indeterminato o stagionale)
per lavoro autonomo
per
inserimento nel mercato del lavoro (artt. 21, cc. 3 e 4).
Il decreto deve tener conto (art. 3, c. 4):
a) dei
ricongiungimenti familiari e delle persone ammesse per misure
di protezione temporanee.
Il richiamo a queste due categorie stato fatto
perch ciascuna di esse ha diritto a svolgere
un'attivit lavorativa.
b)
Il decreto annuale deve altres tener conto dell'andamento
dell'occupazione e della disoccupazione per qualifiche e mansioni come
anche del numero dei cittadini non
appartenenti all'UE iscritti alle liste
di collocamento.
Le quote previste nel decreto annuale sono determinate anche
per quanto
riguarda il lavoro autonomo o professionale.
L'ingresso per lavoro autonomo rientra nei
limiti numerici del decreto
annuale (art. 24, c. 5) ed e' condizionato
anche alla previa autorizzazione
dell'autorit competente in relazione all'attivit da svolgere
(art. 24
cc. 1 e 5). Il visto d'ingresso deve essere
utilizzato entro 180 giorni dal
rilascio.
Gli stranieri soggiornanti e in possesso di laurea conseguita o
legalmente
riconosciuta in Italia e degli specifici
titoli abilitanti possono
iscriversi entro un anno agli ordini o collegi professionali secondo le
modalit previste dal Regolamento d'attuazione;
successivamente, possono
farlo nell'ambito delle quote previste dal
decreto annuale (art. 35)
Invece altri ingressi lavorativi, ma di
carattere particolare, non
rientrano nelle quote del decreto annuale
(art. 25).
Utilizzo delle quote fissate
La grande innovazione della legge consiste nel
registrare all'estero le
richieste dei lavoratori disposti a lavorare in Italia e nel far
riferimento a questi lavoratori fino ad esaurimento delle quote annuali
(art.19., c.4, e art.21, c.4).
prevista l'istituzione di una "anagrafe
annuale" informatizzata delle
offerte e delle richieste di lavoro
subordinato dei lavoratori
stranieri
destinata a raccogliere tute le liste
nazionali (art.21, c.4), oggetto del
regolamento di attuazione (art. 19, c. 4) da
emanare antro 180 giorni.
L'utilizzo delle quote, fissate nei decreti
annuali, pu avvenire
attraverso una molteplicit di vie, tenendo
conto delle liste di
prenotazione.
a) Stati
legati all'Italia da accordi
Il decreto annuale, nell'ambito
delle quote di ingresso stabilite pu disporre
di assegnare quote in via
preferenziale a Stati di emigrazione con i
quali siano stati conclusi
accordi per la regolamentazione dei flussi e
le procedure di riammissione
(art. 19, c. 1) e l'istituzione e la gestione
di apposite liste di
prenotazione nazionali dei lavoratori
interessati (art. 19, c. 3).
b) Richieste
nominative da parte di residenti in Italia
Le richieste
nominative possono riguardare uno straniero
conosciuto direttamente o le
persone iscritte nelle liste, secondo
criteri da definite nel
regolamento
(art. 20, c.1) e, da parte degli uffici
periferici del Ministero del Lavoro
vanno accolte nei rispetto dei limiti
numerici, qualitativi e quantitativi
(art. 20, c. 3) con l'obbligo di
utilizzare l'autorizzazione al lavoro
entro sei mesi.
c) Prestazioni
di garanzia da parte di residenti in Italia
Le
prestazioni di garanzia per l'accesso al
lavoro devono essere presentate
alla questura entro 60 giorni dal decreto annuale e, ricorrendo le
condizioni derivanti dalla garanzia, le
autorizzazioni (da utilizzare entro
un anno) vengono concesse nell'ambito delle
quote stabilite, secondo le
modalit indicate nel decreto annuale (art.
21, c. 1)
prevista
l'emanazione di un decreto (a cura dei Ministeri
della Solidariet sociale,
dell'Interno e del Lavoro) per individuare chi
pu prestare garanzie,
nell'ambito di Regioni, Enti locali,
associazioni professionali e
sindacali, enti e
associazioni di volontariato operanti nel settore
dell'immigrazione da almeno tre anni: per enti
e associazioni prevista la
possibilit di realizzare un elenco (art. 21,
c. 2).
Le modalit della
prestazione di garanzia e il numero massimo di
garanzie che uno stesso
soggetto pu prestare in un anno sono indicate
nel Regolamento di
attuazione (art. 21, c. 3) e, di conseguenza,
anche nel decreto annuale.
d) Ingresso per ricerca di lavoro
Trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione
dei decreti annuali, al posto delle
prestazioni di garanzie, si terr conto
delle richieste dei lavoratori all'estero
inserite nelle liste di
prenotazione, tenute dalle rappresentanze
diplomatiche e consolari italiane
con graduatoria basata sull'anzianit di
iscrizione (art. 21, c. 4). Questa
previsione fa concludere che le liste di
prenotazione sono il punto di
forza del nuovo sistema.
e)
Chiamata per lavoro stagionale
La richiesta di lavoratori
stagionali, in mancanza di conoscenza diretta dei lavoratori stranieri,
pu attingere nelle liste di prenotazione
(art. 22, c. 1).
Aspetti operativi
I problemi operativi pi urgenti sono quelli temporali che rischiano di
condannare ad un lungo periodo di inattivit:
Bisogna
innanzitutto aspettare l'emanazione del documento programmatico
Bisogna
aspettare l'emanazione del decreto annuale (sarebbe
opportuno preparare le due normative in
contemporanea, anche se questo
secondo decreto viene emanato successivamente)
L'utilizzo
del quote stabilite
in
parte fa riferimento a Paesi legati da accordi (e questi accordi
devono essere ancora stipulati: si pu solo
auspicare che si tratti di
accordi flessibili e tempestivi pena la loro
inutilit).
in
parte fa riferimento alla disponibilit di lavoratori accertata
nelle liste di prenotazione, che confluiscono
in un'anagrafe annuale le cui
caratteristiche costituiranno oggetto del
regolamenti di attuazione (met
settembre)
in
parte fa riferimento alle prestazioni di garanzia o, comunque,
agli ingressi per inserimento nel mercato del
lavoro (art.21, c.4), la cui
operativit subordinata al regolamento
di attuazione (met settembre) e,
per il primo caso, all'emanazione di un
decreto che individui i soggetti
ammessi a prestare la garanzia (decreto di cui
non fissato il termine)
in
parte fa riferimento alle richieste nominative , una meccanismo
di portata parziale, sperimentato in passato
che tra l'altro, a meno che
transitoriamente, non continui a trovare
applicazione la precedente
normativa, deve ritenersi inoperante in quanto
l'autorizzazione
subordinata alle quote stabilite dal decreto
annuale
in
parte fa riferimento alla richiesta di lavoratori stagionali,
un meccanismo che, gi sperimentato in passato, ma non secondo le
disposizioni innovative introdotte dalla legge
40/98, pu subire anch'esso
dei contraccolpi operativi. Per giunta in
quest'ipotesi, come in quella di
richiesta nominativa, ancora non si pu
attingere alle liste di
prenotazione.
di tutta evidenza che la
portata innovativa della legge
rischia di
essere vanificata in questo primo anno di applicazione,
con la conseguenza
che, a fronte di flussi inesistenti o
esigui, aumenti l'area
dell'immigrazione sommersa che si voleva
drasticamente
ridimensionare.
Inoltre come risaputo il primo anno di applicazione della
legge, oltre all'importanza concreta, assume
una fortissima dimensione
simbolica che, in assenza di risultati
concreti, ingenerer un
atteggiamento di sfiducia.
Pertanto bisogner reclamizzare al massimo
quanto si sta facendo, secondo quali criteri e
con quale strategia di
coinvolgimento, per portare a termine gli
adempimenti previsti. Ci
tuttavia potr esercitare un'efficacia
psicologica ma non oggettiva.
Il
governo del mercato del lavoro ha bisogno di
interventi concreti per i
quali non si pu attendare fino alla fine
dell'anno: ci significherebbe
che per il 1998 non verrebbero programmati i
flussi.
vero che delle
esigenze operative si doveva tener meglio contro nella fase legislativa,
ma comunque siano andate le cose,
indispensabile accertare se, senza
aspettare nella migliore delle ipotesi, due
trimestri, sia possibile fin da
ora introdurre a livello operativo qualche
elemento di dinamismo.
Aspetti statistici
Una premessa statistica pu tornare utile
alfine di determinare le quote
annuali.
Dal 1986 al 1998 la popolazione straniera si
quasi triplicata, passando
da 450.000 a 1.240.000 presenze. Mediamente l'aumento annuale stato
di
72.000 unit cos ripartite: 83.000 nella
seconda met degli anni '80 e
68.000 negli anni '90. L'aumento stato notevolmente
pi alto negli anni
delle tre regolarizzazioni, che hanno
totalizzato ben 600.00 unit,
rispetto ad un aumento complessivo della
popolazione immigrata di 790.00
unit.
Per quanto riguarda la programmazione dei
flussi dei cittadini non
appartenenti all'Unione Europea
indispensabile riferire solo ad essi
l'aumento statistico intervenuto nel periodo
1986-1997. Erano 293.000 nel
1986 e sono divenuti 1.073.000 nel 1997 con un
aumento complessivo di
780.00 unit (mentre i cittadini dell'Unione
Europea sono aumentati solo di
10.000 unit) e una crescita media annua di
71.000 unit.
Tale cifra pu essere per un verso
ridimensionata di circa il 20% tenendo
conto della presenza di stranieri venuti nel
nostro paese per brevi periodi
(salute, studio, turismo) o anche in maniera
stabile, ma non finalizzata
all'inserimento nel mercato del lavoro
(residenza elettiva, motivi
religiosi etc.), per l'altro verso aumentata
della porzione che, per varie
ragioni, si trova oggi relegata in condizioni
di irregolarita' (per un
ammontare complessivo di circa 200.000
unita').
Si giunge cos, sulla base dell'esperienza di
questi anni ad ipotizzare una
quota annua di ingressi tra le 70.000 e le
80.000 persone. Nel 1996,
l'ultimo anno per il quale si dispongono i dati, la programmazione dei
flussi ha coperto meno della met del livello
indicato: 14.000
ricongiungimenti familiari e 17.000 autorizzazioni dall'estero (in
buona
parte per lavori stagionali) e neppure 1.000
richiedenti asilo. Sempre con
riferimento a tale anno sarebbe stato
opportuno, per non alimentare le vie
illegali, prevedere l'ingresso di oltre 40.000
persone per la ricerca del
posto di lavoro. Non sembrano dimensioni
quantitative abnormi non solo alla
luce di una serena riflessione statistica, ma
anche per una opinione
pubblica debitamente informata.
Questo ordine di considerazioni potrebbe
essere curato in maniera pi
dettagliata qualora qualche esperto del
settore venisse incaricato di
acquisire e studiare:
ulteriori
dati del Ministero sui permessi di soggiorno concessi ex
novo nel 1997 per tipo di permesso e durata
i
dati aggiornati degli archivi INPS
dati
pi particolareggiati delle ispezioni aziendali del Ministero
del Lavoro per poterli poi confrontare con il
mercato del lavoro
complessivo ripartito per settori e attuare
cos delle proiezioni.
i
dati desumibili dalle osservazioni (centri ascolto, mense, etc.)
delle presenze irregolari sul territorio.
Con la circostanza anche opportuno
sottolineare la necessit di
un'armonizzazione tra Ministero del Lavoro e
Ministero dell'Interno per
quanto riguarda i permessi di soggiorno per
motivi familiari. Per inciso va
aggiunto che nel determinare le quote bisogna
tener conto che poco meno
della met dei permessi riguardano minori che
non accedono al mercato del
lavoro.
Aspetti politici
Anagrafe informatizzata
Uno degli aspetti pi meritevoli di
considerazione la creazione e la
gestione di un'anagrafe informatizzata per la
gestione delle liste di
prenotazione fatte pervenire dalle
rappresentanze diplomatiche e consolari.
Tale archivio dovr essere gestito a livello
centrale, ma dovr anche
essere collegato con le diramazioni
periferiche del Ministero del Lavoro.
Il compito gi dal solo punto informativo -
organizzativo si presenta di
una certa complessit: basti pensare come i
criterio dell'anzianit di
iscrizione possa essere vanificato dai ritardi
nel far affluire
all'archivio centrale le liste di prenotazione.
La complessit aumenta se si tiene conto dei
diversi fattori che possono
incidere sull'incontro tra domanda e offerta
di lavoro: sesso, et
professione, paese di provenienza. trattandosi
di programmazione triennale
dei flussi probabilmente diventa opportuno far
valere per il triennio
l'anzianit di iscrizione con un aumento della complessit di gestione
dell'anagrafe. Si dovr poi pensare alle
posizioni da tenere in sospeso
(non sempre l'incontro tra domanda e offerta
avviene immediatamente), alle
posizioni da cancellare (quando l'incontro si
risolve positivamente), agli
aspetti statistici e cos via.
Per questi motivi indispensabile ipotizzare
subito una somma per
finanziare il progetto, attingendo ai fondi
messi a disposizione dalla
legge 40/98, coinvolgere una societ di informatica seria ma non
esosa, o,
preferibilmente, gli enti pubblici competenti,
costituire all'interno del
Ministero un'quipe di sostegno e, poich
questo ancora non sufficiente,
coinvolgere un esperto esterno che, assommando
diverse competenze
(giuridica, informatica, statistica)
indispensabile in questa fase di
programmazione iniziale.
Questo impegno, ben impostato, permetterebbe
una gestione innovativa e
dinamica delle previsioni della legge,
sarebbe, intanto, auspicabile
acquisire delle relazioni sui Paesi che hanno
basato la loro politica
migratoria sulle quote, per poterne prendere
gli spunti pi interessanti.
Accordi con Paesi esteri
Bisogna che le quote da assegnare in via
preferenziale ai Paesi da
coinvolgere tramite accordi rientrino in una vera e propria
strategia
triennale e non siano una somma di decisioni
separate.
Quanto ai Paesi esteri da individuare tornano
d'aiuto due criteri (che
spesso si sommano): la vicinanza geografica e
la pressione migratoria.
In questi aspetti, qualora vengano messi a
disposizione, i dati sui
respingimenti alla frontiera relativi al 1997, potra' essere
approntata
una relazione che offra indicazioni utili ai
fini delle decisioni.
Prestazioni di garanzia
La previsione della legge un ibrido tra
l'ipotesi iniziale di Governo (il
garante) e quanto richiesto dal mondo sociale
(ingresso per la ricerca di
un posto di lavoro).
Non pare che enti locali, associazioni
professionali e sindacali, enti e
associazioni di volontariato faranno a gara per prestare garanzia
per il
maggior numero possibile di persone. Salvo
progetti particolari, il loro
compito riguarda in prevalenza la tutela di
chi gi presente. la
previsione va comunque approfondita, sentite
le organizzazioni interessate.
Invece senz'altro possono essere fatte
confluire nel sistema della
"garanzia" le catene familiari che
hanno influito sui flussi determinatisi
in questi anni forse ancora di pi dei
trafficanti di manodopera (questi
aspetti meriterebbero di essere approfonditi
in apposite indagini, come
peraltro la legge stessa prevede). Si pu
ipotizzare che un immigrato
residente in Italia abbia interesse a far
venire un parente (non
"ricongiungibile", ad es.: il
fratello) rimasto in patria, accogliendolo a
casa (abbattendo cos i costi per vitto e
alloggio) e facendo fronte (con
il denaro suo e del parente) ai costi
dell'assicurazione sanitaria. Le
catene familiari, se non trovano uno sbocco,
continueranno attraverso la
via "formale" del turismo o attraverso
gli ingressi illegali. Se invece le
catene familiari vengono regolamentate (senza
che siano imposti requisiti
troppo stringenti riguardo al reddito
richiesto per la prestazione di
garanzia), possono diventare un fattore di
crescita ordinata.
Si richiede comunque la definizione di criteri
non solo per l'accettazione
delle offerte di garanzia (come gi prevede la
legge), ma anche per la
ripartizione delle quote ipotizzate tra le
varie comunit nazionali sulla
base della loro consistenza e della pressione
migratoria degli ultimi anni.
Senza questo sforzo di estremo realismo sussiste il pericolo che i flussi
continueranno per loro conto.
Ingresso per ricerca di lavoro
L'ingresso per inserimento nel mercato del
lavoro, anche senza presenza di
un garante, a valle dei sessanta giorni
riservati al diritto di prelazione
dei garanti, deve essere considerato comunque
il meccanismo piu' realistico
di accesso regolare al mercato del lavoro. E'
necessario che i requisiti
ulteriori per questo tipo di ingresso, che
saranno fissati dal regolamento,
non restringano dannosamente questo canale
(con l'introduzione, ad esempio,
di irrealistiche condizioni relative alla
disponibilita' di mezzi di
sostentamento). Si deve tener presente che, in
mancanza di tale meccanismo,
la quota esclusa tendera' a fluire per canali
irregolari, dando luogo a
condizioni di inserimento illegali e comunque
viziate da un maggior grado
di precarieta'.
Richieste nominative e lavoro stagionale
indispensabile che questi due meccanismi non vengano bloccati nelle
more
della messa a punto del nuovo sistema
Emersione dei lavoratori irregolari
Il mancato varo di una ulteriore
regolarizzazione e la necessit di far
comunque emergere i lavoratori a tale data
inseriti nel mondo del lavoro
hanno spinto il Governo al momento
dell'approvazione definitiva al Senato
della legge 40/1998 a far proprio un ordine
del giorno che lo impegna in
tal senso. Pertanto, nel fissare le norme per
l'utilizzo elle quote annuali
auspicabile che se ne tenga conto. In
particolare, sarebbe estremamente
opportuno, nelle more della definizione di
tutti gli strumenti per il
funzionamento "a regime" di una
politica dei flussi, sperimentare i vari
meccanismi previsti dalla legge (richiesta di
autorizzazione nominativa,
sponsorizzazione, ricerca di lavoro) a partire
dalla popolazione
irregolarmente o precariamente presente.
Consultazioni
Non appena a livello governativo sar disposto
uno schema operativo,
diventa indispensabile attuare una
consultazione delle strutture e degli
organismi interessati.