Date: 9:59 AM 5/6/98 +0200

From: Sergio Briguglio

Subject: legge immigrazione

 

Cari amici,

vi mando, come preannunciato, una versione aggiornata (in base ai

suggerimenti di Padre Mioli, Fredo Olivero, Romana Sansa, Provincia di

Bologna, etc.) del documento sulla possibile regolarizzazione.

Prossimamente cerchero' di coordinarne i contenuti con le proposte di

dettaglio avanzate, in forma preliminare, dalla CGIL.

Cordiali saluti

sergio briguglio

 

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(30/4/1998)

 

SCHEMA DI PERCORSO PER FAVORIRE L'EMERSIONE

DEL BACINO DI IRREGOLARITA'

 

 

1) Motivazioni

 

- La nuova legge configura un piu' efficace meccanismo di programmazione e

di gestione dei flussi. La principale causa di accumulazione di presenze

irregolari in Italia e' data dall'inefficacia delle vecchie norme e,

soprattutto, della carente applicazione che ne e' stata data.

 

- L'impostazione di una piu' efficace politica dell'immigrazione troverebbe

un ostacolo insormontabile nella presenza di vaste sacche di irregolarita'.

Come si e' fatto per i tre interventi legislativi precedenti (1986, 1990,

1995), che pure non avevano la pretesa di essere completi e organici, e'

necessario procedere ad un azzeramento di questi impedimenti.

 

- Le uniche alternative alla regolarizzazione sono date da un ampio ricorso

allo strumento dell'espulsione (in situazioni evidentemente prive di

qualsivoglia pericolosita' sociale), o dal mantenimento della condizione di

irregolarita'. Entrambe appaiono inaccettabili, sia sul piano dei costi

economici, sia su quello dei costi umani e sociali.

 

- Una efficace attuazione delle nuove disposizioni sulla programmazione dei

flussi esige l'adozione di misure (per la definizione di liste di

prenotazione e di accordi bilaterali, e per un'educazione alla

sponsorizzazione) che richiedono tempo e sforzi. L'emersione di immigrati

irregolari, anche in condizioni di inserimento precario, puo' supplire, per

i primi anni di applicazione della legge (flussi per il '98 e per il '99),

alla mancanza degli strumenti necessari, in particolare per la

sperimentazione del nuovo canale di accesso per ricerca di lavoro non

assistita (art.21, co.4), che rappresenta la vera novita' introdotta dalla

legge 40/98.

 

 

2) Proposta di percorso (in tre fasi)

 

- Prima fase: adottare immediatamente misure per un rapido censimento, da

effettuarsi presso i commissariati di P.S. (anziche' presso le questure),

che consenta agli immigrati irregolarmente presenti di dichiarare la

propria presenza, ottenendo, piuttosto che l'immediata regolarizzazione, di

beneficiare di una moratoria, formalmente garantita, delle espulsioni

amministrative (anche in presenza di analoghi provvedimenti pendenti). Per

essere efficace, rapido (ad esempio: due settimane) e privo di

controindicazioni, il censimento dovrebbe prevedere una opportuna

pubblicizzazione (in collaborazione con le associazioni e i sindacati),

l'assenza di qualunque rilevamento rischioso per l'immigrato (domicilio,

impronte, fotografie e simili), il rilascio di una ricevuta che attesti

l'avvenuta dichiarazione, l'intensificazione dei controlli alle frontiere

per impedire ogni effetto richiamo. Dovrebbe inoltre essere reso evidente

che, mentre il sottoporsi al censimento non comporta alcun rischio per

l'immigrato, il sottrarsi ad esso lascia lo straniero nella piena

espellibilita' (sia pure nel rispetto del disposto del comma 15

dell'articolo 11 della legge 40) e gli preclude qualunque prospettiva di

regolarizzazione. Si noti che un censimento rapido consente di risolvere,

nei fatti, il problema della retroattivita' della successiva

regolarizzazione, evitando anche che si produca un commercio illegale di

dimostrazioni false di presenza in Italia ad una fissata data.

 

- Seconda fase: individuare tutte le categorie, tra i soli stranieri

censiti, che, presentando inserimento sufficientemente stabile, possano

essere oggetto di un provvedimento di regolarizzazione (es.: lavoratori per

i quali un datore di lavoro sia disposto all'assunzione, lavoratori

autonomi, familiari - anche adulti - di soggetti stabilmente soggiornanti,

studenti ricaduti nell'irregolarita' per l'impossibilita' di rinnovare il

permesso, soggetti capaci di produrre un reddito lecito sufficiente,

persone bisognose di tutela - minori, profughi, vittime di organizzazioni

criminali -, stranieri per i quali emerga uno sponsor, casi particolari,

etc.). Le procedure per la regolarizzazione possono essere portate a

termine senza affanno per commissariati e questure, dal momento che i

possibili fruitori sono gia' al sicuro dalle espulsioni. Gli stranieri

regolarizzati ottengono permessi sufficientemente stabili.

 

- Terza fase: trascorso il termine per la regolarizzazione, la quota di

stranieri censiti incapace di rientrare nelle categorie sopra individuate

e' avviata, su richiesta ad un permesso per inserimento nel mercato del

lavoro della durata di un anno (art.21, co. 4). Il permesso e' convertito

in un permesso relativamente stabile qualora il titolare possegga i

requisiti previsti dalla legge. Al fine della dimostrazione si considerano

valide, salvo verifiche, le dichiarazioni dell'interessato. Questo consente

di monitorare il tasso di inserimento nelle attivita' produttive degli

stranieri in cerca di lavoro, e di valutare l'efficacia del nuovo

meccanismo positivamente introdotto dalla legge, in attesa di una piena

applicazione che consenta di attingere dalle istituende liste di

prenotazione.

 

- Scaduti i termini per la presentazione delle domande del permesso per

inserimento nel mercato del lavoro, scade, per gli stranieri censiti che

risultino privi di qualunque permesso, anche la moratoria delle espulsioni

amministrative.