Date: 11:37 AM 7/29/98 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: immigrazione
Cari amici,
permettetemi di esprimere alcune
considerazioni personali sulle vicende
(tragiche) di questi giorni.
Il Presidente Scalfaro riprende un argomento
che gli e' caro: vanno
rispettati i diritti delle persone, ma non
possiamo accogliere tutti;
accoglienza non significa che chiunque possa
venire come gli pare e quando
gli pare.
Bene. Bravo. Puo' essere, tuttavia, cosi'
gentile, il Presidente, da
spiegare come e quando, invece, un immigrato
possa venire in Italia? Puo',
per un momento, chiedersi a quanto ammonti la
quota di immigrati che
l'Italia puo' e vuole accogliere? Puo' poi
verificare se il Governo abbia
mai adottato i provvedimenti necessari perche'
questa quota possa
effettivamente entrare nel nostro paese?
Se, per avventura, ragionando su questi
argomenti, il Presidente dovesse
accorgersi che
a) non esiste un posto dove l'aspirante
immigrato possa segnalare la
propria volonta' di migrare;
b) non e' mai stato consentito l'ingresso di
un immigrato perche' cerchi
lavoro sul posto (cosa indispensabile perche'
possa anche trovarlo);
c) sono pervenuti a un soggiorno regolare solo
quanti, avendo eluso il
divieto di ingresso o di permanenza, hanno
potuto fruire di una sanatoria
(benvenuta, sia chiaro!)
dovrebbe convenire con me - mi sembra - sul
fatto che l'unica cosa saggia
che puo' fare uno straniero che voglia essere
autorizzato a soggiornare
legalmente in Italia e' quella di venirci
clandestinamente.
Prima ancora di affrontare questioni tecniche,
comunque, il Presidente
dovrebbe riconoscere che, in tutti i casi in
cui lo straniero, piuttosto
che migrare per lavoro in Italia, voglia
mettere in salvo la propria vita o
la propria liberta', fa benissimo ad arrivare
come puo' in Italia, giacche'
e' la Costituzione (di cui il Presidente e'
uno dei Padri) a garantirgli un
diritto soggettivo all'asilo.
Viene da chiedersi: e' il caldo che fa
ritenere ai nostri politici e ai
giornalisti di regime (di destra e di
sinistra) che la priorita' assoluta
sia quella di stipulare accordi di
riammissione con Tunisia e Marocco? Non
sarebbe molto piu' semplice che il Ministro
degli esteri imponesse ai
propri recalcitranti funzionari, senza dover
raggiungere accordi con
alcuno, di istituire le liste di prenotazione
che la legge 40 rende
obbligatorie, e che il Governo decidesse
quanti degli iscritti in queste
liste potranno entrare in Italia il prossimo
anno? Non dovrebbe essere
priorita' assoluta per i difensori della Prima
Parte della Costituzione
garantire che nessuno straniero che abbia (o
che ritenga di avere) diritto
d'asilo sia espulso prima che sia stata
accuratamente esaminata la sua
posizione? Non dovrebbe tutta la sinistra
italiana provare una vergogna
infinita per quelle autentiche porcherie che
sono i campi di concentramento
istituiti dall'articolo 12 della legge 40?
Cordiali saluti
sergio briguglio