Date: 11:50 AM 8/3/98 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: profughi rumeni
Cari amici,
vi mando il testo che ho ricevuto da Torino
sulla questione dei profughi
rumeni.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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All'Attenzione di
Mario Moscatelli, Prefetto di Torino
Valentino Castellani, Sindaco di Torino e per
conoscenza ai membri della
Giunta Municipale
Giuseppe Catania, Sindaco di Venaria
Enzo Ghigo, Presidente della Regione Piemonte,
Mercedes Bresso, Presidente della Provincia di
Torino
Gruppi consiliari del Comune di Torino, del
Comune di Venaria,
Gruppi consiliari della Regione Piemonte,
Gruppi consiliari della Provincia di Torino
Il problema dei profughi Rom romeni non
accenna a diminuire, anzi in questi
ultimi giorni si e' notato un incremento delle
presenze in Corso Cuneo nel
piazzale dove sono attendati oramai un
centinaio di famiglie il che porta a
circa 500 le persone presenti. La maggior
parte dei nuovi arrivi e' il
risultato di sgomberi da altre aree (Corso
Ferrara a Torino, Settimo,) e
non si tratterebbe di nuovi arrivi. Comunque
le condizioni del "campo" sono
molto disagiate e a tutt'oggi non sono ancora
state assicurate la fornitura
di servizi igienici mentre sono state fornite
acqua e cassonetti per i
rifiuti.
La Rete d'Urgenza ha gia' documentato la condizione di
violazione dei
diritti umani in Romania ai danni della
minoranza Rom e per questo si e'
attivata per segnalare il problema alle
Autorita' competenti (Prefettura,
Questura, Governo, parlamentari, consiglieri
comunali, regionali). Fino ad
ora non ci sono segnali di risposta. Si
conoscono invece le operazioni di
identificazione, i provvedimenti di espulsione
per una trentina di
profughi, il rigetto dei ricorsi contro le
espulsioni - salvo per due donne
incinte - da parte del Pretore, il quale ha
incidentalmente riconosciuto
che l'esecuzione delle espulsioni potrebbe
comportare il forzato rientro
nel Paese nel quale subirebbero delle
persecuzioni (infatti non sembra che
esistano altri Paesi non appartenenti
all'Unione Europea in grado di
accoglierli).
In questo contesto il tempo passa e i profughi rimangono
attendati in
un'area del tutto inadatta a una presenza di
donne e di bambini. Qualcuno
insinua che la presenza di tanti bambini sia
la prova di un'organizzazione
che li avrebbe reclutati per fini di
accattonaggio. Nonostante che le
persone del gruppo siano oggetto di indagine
non risulta che fino ad ora
siano emersi indizi o prove che avvalorino
un'ipotesi del genere. Molto
banalmente si tratta di nuclei familiari
fuggiti dalle loro case in Romania
dove molti Rom svolgevano anche attivita'
lavorative. Chi ha visitato il
campo ha verificato che le persone, i bambini
vivono si' in condizioni
disagiate, ma con serenita' e dignita'.
L'elemosina e' l'unica forma di
sostentamento e purtroppo i bambini sono
coinvolti nell'accompagnare i
genitori che sostengono di aver paura a
lasciare da soli i loro figli per
tutto il giorno. L'AIZO e' impegnata per tre
volte alla settimana con i
suoi obiettori per svolgere attivita' di
animazione al campo cosi' da
trattenere i bambini.
Come si vede c'e' innanzitutto un problema umanitario da
affrontare nel
brevissimo e nel medio periodo. Affidarsi al
tempo pensando che le cose si
sistemino da se' non serve, anzi, molto
probabilmente, aggrava la soluzione
di un problema che resta difficile e
complesso. Ci si riferisce per esempio
alla Regione Piemonte che in questa fase non
si e' attivata pur avendo
competenze riguardo alla istituzione di Centri
di Accoglienza (art. 38
legge 40/98) e per la legge regionale anche
sui Campi Attrezzati per
Nomadi; e ancora viene da pensare alla Polizia
Municipale di Torino che
appena qualche nucleo di Rom si insedia in
aree di Torino, ( vedi il caso
di Corso Ferrara), sgombera i profughi e pensa
di aver risolto il problema.
Gli sgomberi verso il territorio di un comune
limitrofo non risolvono
nulla, mettono solamente in luce che l'Ente
locale non vuole affrontare una
situazione che riconosciamo come estremamente
difficile, ma che va
affrontato con ben altri mezzi coordinandosi
con le altre istituzioni e le
Associazioni del Volontariato.
1 Che cosa e' stato fatto e cosa resta da fare
1.1 Da parte delle istituzioni non molto e'
stato fatto se non a livello di
controllo dei documenti e di attuazione di
provvedimenti di espulsioni. Si
e' notato una tendenza a defilarsi e a
lasciare che le cose vadano per
proprio conto. E' il caso del Comune di Torino
che dopo successivi sgomberi
delle aree occupate dai Rom sul territorio
municipale non sente il bisogno
di occuparsi della vicenda essendo il
"campo" sito nel territorio di
Venaria.
1.2 Quel poco che stato fatto sul piano
dell'assistenza umanitaria e' il
risultato dell'intervento del Volontariato
Sociale. Cgil Cisl Uil hanno
distribuito indumenti , l'AIZO ha messo a
disposizione per tre giorni alla
settimana obiettori che intrattengono i
bambini con attivita' di
animazione. Ma ha anche organizzato delle
visite mediche al dispensario di
LungoDora Savona. Un medico volontario del
Sermig ha effettuato una visita
al campo riscontrando qualche caso di scabbia.
I legali dell'Asgi hanno
svolto assistenza legale per i ricorsi contro
le espulsioni, consulenze
anche a fini della comprensione di tutti i
provvedimenti adottati nei
confronti dei profughi e assistenza nella
presentazione di alcune domande
d'asilo. L'ISI sta sostenendo il peso
dell'assistenza sanitaria in quanto
molte donne ci vanno spontaneamente e inoltre
fornisce anche mediatori
culturali per i problemi di comunicazione.
1.3
Venerdi' 24 u.s. c'e' stata una riunione presso il Municipio di
Venaria
con il Sindaco Catania, la Vice Prefetto Bevilacqua, esponenti
degli industriali, dei sindacati, consiglieri
comunali, una delegazione dei
Rom , operatori sanitari, funzionari del
Comune di Torino, una funzionaria
della Provincia in rappresentanza
dell'Assessore Brunato, una
rappresentanza della Rete d'Urgenza che ha
seguito il caso fin dagli inizi.
Sono stati evidenziati i problemi piu' urgenti
da affrontare a livello
locale: un intervento tempestivo per garantire
condizioni di sopravvivenza
nel luogo dove per ora i Rom sono attendati e
cioe': fornitura d'acqua ,
servizi igienici da campo, smaltimento
rifiuti. Ma la riunione si e'
conclusa senza che si mettesse in piedi un
gruppo di lavoro per affrontare
l'emergenza dei profughi romeni dando cosi' la
sensazione al Sindaco
Catania che il Comune di Venaria sia
stato lasciato solo. Da lunedi' 27
e'
stata erogata l'acqua con due rubinetti, e
sono anche aumentati i
cassonetti dei rifiuti. Resta ancora il
problema dei servizi igienici da
campo.
Mercoledi' 29 si e' svolta una riunione tecnica
al Comune di Venaria
coordinata dall'Assessore Gazzani con
funzionari del Comune di Torino, e
della Provincia e presenti funzionari dell'Usl
e dell'ISI. Il problema piu'
grosso resta di come dare una sistemazione
dignitosa ad una popolazione che
, anche se appartiene all'etnia Rom, non e' piu' nomade e in Romania
viveva in case proprie e la gente svolgeva
attivita' lavorative. Sul piano
normativo sono stati fatti passi direttamente
e indirettamente sul Governo
perche' emani un decreto che preveda la
concessione di un permesso di
soggiorno per motivi umanitari ai sensi
dell'art.18.della legge 40/98 Nella
riunione di venerdi' si diceva che una
soluzione, che ha gia' il consenso
degli interessati, potrebbe essere quella di inserire piccoli nuclei
familiari, tutelando cosi' il diritto
all'unita'della famiglia, nei
diversi comuni in modo da rendere meno
problematica l'accettazione della
popolazione italiana. In tal modo si
favorirebbe anche l'inserimento
scolastico dei bambini che resta un altro
problema da risolvere. Tutto
cio'presuppone un grosso sforzo di coordinamento
tra le istituzioni
responsabili ( Prefettura, Regione, Provincia,
Enti locali) e Volontariato
sociale.
Crediamo che sia venuto il momento che ognuno si prenda la propria
responsabilita' nel senso che il Comune di
Venaria non puo' essere lasciato
solo ad affrontare l'emergenza: voler
risolvere i problemi insoluti tenendo
conto che il tempo a disposizione non e'
molto, e' interesse della societa'
civile ma anche di quanti premono che i
profughi vengano allontanati.
Torino, 30 luglio, 1998
Rete d'Urgenza: coordinamento di Associazioni,
Enti, cui hanno aderito:
AIZO (Associazione Italiana Zingari Oggi),
Associazione Ercole Premoli,
A.Me.Cu Associazione per la Mediazione
Culturale), Alma Terra, ASAI
(Associazione Salesiani Interculturale), ASGI
(Associazione Studi Giuridici
sull'Immigrazione), Associazione Gente della
Citta' Nuova, Associazione
Ires Lucia Morosini, Associazione Chris Hani,
Centro Franz Fanon, Centro
Studi Sereno Regis, Cerchiamo la Pace,
Comitato Oltre il Razzismo, Comitato
per la Laicit della Scuola, Comunit Madian
dei Padri Camilliani,
Cooperativa Crescere Insieme, Cooperativa Sanabil, Coordinamento
Immigrati
CGIL, Dipartimento politiche Sociali CGIL,
Gruppo Abele, Gruppo Insegnanti
Elementari, Informa Gay, LOC (Lega Obiettori
di Coscienza), MIR (Movimento
Internazionale di Riconciliazione), Rete
Antirazzista di Torino, Servizio
Migranti della Chiesa Evangelica Valdese.
Inoltre hanno aderito: Cooperativa Senza
Frontiere, ISI, Opera Nomadi, CGIL
CISL UIL di Torino.
Per informazioni :
Massimo Pastore (Asgi), 011 4310287 ,fax 011
4369158, e-mail: asgi@etabeta.it
Francesco Ciafaloni (Comitato Oltre il Razzismo), 011 835939, fax 011
8125001, e-mail: irescgil@arpnet.it
Carlo
Tagliacozzo, (Rete Antirazzista, Torino) 011 8178473, fax 011
8178473, e-mail: ctagliacozzo@hotmail.com