Date: 10:58 AM 10/22/98 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: regolarizzazione
Cari amici,
vi mando una nota, inviata al Ministro
dell'interno, a nome delle
associazioni del Gruppo di Riflessione, sulle
questioni piu' urgenti
relative alla regolarizzazione.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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NOTA SUL DECRETO-FLUSSI
Al di la' delle intenzioni certamente positive
da cui trae origine,
l'attuale formulazione delle disposizioni
contenute nel decreto di
programmazione dei flussi - almeno con
riferimento alla versione trasmessa
alle Commissioni parlamentari - non sembra
rispondere all'esigenza di
procedere ad una rapida ed efficace opera di
regolarizzazione del bacino di
immigrazione irregolare presente in Italia.
Non ci riferiamo qui alla
preoccupazione - pure legittima - per la
fissazione di un limite superiore
al numero di permessi di soggiorno stabili che
possono essere rilasciati
entro il corrente anno, giacche' niente
impedisce che con successivi
decreti per l'anno seguente sia ammesso il
rilascio dei permessi mancanti;
ne' alla preoccupazione per l'individuazione
di un termine piuttosto
ravvicinato per la presentazione delle
domande, dal momento che l'adozione
di opportuni provvedimenti puo' favorire uno
snellimento delle procedure
richieste per tale presentazione.
L'insufficienza del provvedimento deriva
piuttosto dalla definizione di criteri
inutilmente restrittivi per
l'accesso alla regolarizzazione. Pensiamo, in
particolare, alla limitazione
della possibilita' di emersione
a) ai soli stranieri che siano entrati prima
del 27 Marzo scorso (con
l'esclusione, quindi, di quanti non riescano a
dimostrare il possesso di
tale requisito, o siano entrati
successivamente a quella data, in una
situazione - si badi - di incompleta
applicazione della nuova legge);
b) ai soli stranieri che possano dimostrare di
disporre di un alloggio
(cosa spesso difficile persino per i cittadini
italiani, data l'alta
percentuale di contratti d'affitto non
denunciati);
c) ai soli stranieri che dimostrino la
possibilita' di avviare attivita' di
lavoro autonomo in piena regola o di lavoro
subordinato alle dipendenze di
un datore di lavoro (con l'esclusione, quindi,
di coloro che abbiano
vissuto e continuerebbero a vivere di lavori
leciti, ma saltuari o precari,
che costituiscono una via di mezzo,
difficilmente classificabile, tra il
lavoro subordinato e il lavoro autonomo);
d) ai soli stranieri (regolarizzazione per
motivi familiari) che rientrino
nelle previsioni di legge per il
ricongiungimento familiare (con
l'esclusione, quindi, di tutti gli altri
familiari conviventi, quali figli
maggiorenni, fratelli, cugini, etc.);
e) ai soli stranieri le cui condizioni non
ostino all'ingresso in Italia
(con l'esclusione, quindi, di tutti coloro che
siano stati oggetto, in
passato, di provvedimenti di espulsione
amministrativa).
Tali restrizioni - se mantenute nella versione
definitiva del decreto -,
unitamente al breve tempo disponibile e alla
assenza di certezza per coloro
la cui domanda risulti in esubero rispetto
alla quota fissata per il 1998,
rischiano di determinare il fallimento del
provvedimento. Il fondato timore
di non riuscire a dimostrare il pieno possesso
dei requisiti e di
incorrere, in definitiva, in una intimazione di
espulsione, indurra'
infatti una larga parte della popolazione
irregolare ad astenersi dalla
presentazione della domanda di
regolarizzazione.
Ci sembra necessario, pertanto, provvedere a
consolidare l'efficacia del
provvedimento con l'adozione - anche per
circolare - e l'adeguata
pubblicizzazione delle seguenti modifiche
essenziali:
1) sia previsto esplicitamente il rilascio di
un permesso di soggiorno
provvisorio, utilizzabile per lavoro e per
studio e rinnovabile fino a
regolarizzazione completata, a quanti
presentino domanda, anche in mancanza
di documentazione completa o in pendenza di
semplice espulsione
amministrativa, e non rientrino nella quota
fissata per il 1998;
2) sia ampliato il novero dei requisiti sufficienti
per la regolarizzazione
per lavoro, con l'inclusione dei lavori
saltuari o precari, e di quella per
motivi familiari, con l'inclusione di figli
maggiorenni, fratelli, etc., e
sia presa in considerazione la possibilita' di
regolarizzazione per studio;
3) sia considerata positivamente, sia pure in
subordine rispetto alla
posizione di quanti siano da tempo inseriti in
Italia, la condizione di chi
e' entrato dopo il 27 Marzo.
Roma, 22/10/1998