Date: 10:07 AM 11/3/98 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: regolarizzazione
Cari amici,
sono in attesa di ricevere il testo della
circolare (e di inviarvelo). Nel
frattempo, sentito il parere di avvocati e
magistrati, ho scritto al
Ministro Jervolino, chiedendo un intervento
chiarificatore riguardo alla
posizione del prestatore d'opera di cui vi ho
parlato nel messaggio di
ieri. Riporto, qui sotto, alcuni stralci della
lettera.
VI RICORDO CHE VENERDI' PROSSIMO, 6 NOVEMBRE,
ALLE ORE 16, PRESSO LA SALA
ASSUNTA, IN VIA DEGLI ASTALLI 17, PRESENTEREMO
DECRETO E CIRCOLARE A
BENEFICIO DI IMMIGRATI E OPERATORI.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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Una delle piu' diffuse categorie di lavoratori
stranieri in Italia e'
costituita da coloro che prestano la propria
opera poniamo - oggi come
giardiniere per il Sig. Tizio, domani come
imbianchino per il Sig. Caio,
dopodomani come chissache per il Sig. etc.
etc. E' evidente che
un'attivita' di questo genere non solo e'
lecita, ma e' anche preziosa, e
di fatto consente a moltissimi stranieri di
vivere dignitosamente, e a
moltissimi italiani di fruire di piccoli
servizi utili.
E' altrettanto evidente che, con riferimento
al decreto sulla
regolarizzazione, questa attivita' non puo'
configurarsi come lavoro
dipendente, ne' come lavoro
"atipico", per il quale e' richiesto comunque
un rapporto non occasionale con un committente
(art. 3, lettera b). La
collocazione naturale - sarebbe lo stesso se
si trattasse di lavoratori
italiani, ovviamente - e' quella del lavoro
autonomo (art. 4). Il punto di
rilievo, pero', e' che per questa attivita' di
lavoro autonomo l'unico
adempimento richiesto e' l'apertura della
Partita IVA. Non esiste infatti
un albo professionale che corrisponda alla
figura descritta.
E' necessario allora che sia chiaro alle
Camere di Commercio che il
nulla-osta, in questo caso, deve essere
rilasciato a prescindere da
qualunque iscrizione in albi o registri. E'
possibile, pero', che le Camere
di Commercio, in imbarazzo di fronte a una
richiesta rispetto alla quale
non hanno nulla da verificare (se non
l'apertura della Partita IVA), si
astengano dal dare il nulla-osta (in virtu' di
un principio spesso presente
nella pubblica amministrazione: "quello
che non posso negare non posso
neanche concederlo").
E' fondamentale, in tal caso, che alle
Questure sia data disposizione di
consentire, per il tipo di lavoratori qui
considerato, l'accesso al
permesso di soggiorno per lavoro autonomo,
previa dimostrazione
dell'apertura della Partita IVA, anche in assenza
del nulla-osta da parte
delle Camere di Commercio.
La mancanza di precise disposizioni in tal
senso alle Camere di Commercio o
alle Questure si risolverebbe in un grave
danno per l'intera operazione di
regolarizzazione. Nessuno di noi, infatti, se
la sentirebbe di consigliare
ai (numerosissimi) stranieri che si trovano
nella posizione descritta di
presentarsi in Questura.