Date: 11:11 AM 11/11/98 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: regolarizzazione
Cari amici,
mentre il vescovo di Como dimostra, con le sue
dichiarazioni, quanto sia
attuale la raccomandazione di S. Paolo -
"il vescovo sia (...) non dedito
al molto vino, ma (...) ospitale" -, mi
arrivano segnalazioni di
difficolta' e di piccole, dannose vessazioni.
Ho mandato pertanto al
ministro Jervolino la nota che allego.
Mi permetto di suggerire, se gia' non e' stato
fatto, che in tutte le
citta' di istituiscano dei luoghi di
consulenza per gli immigrati, e che da
tali luoghi si segnalino al ministero le
disfunzioni e i problemi (la posta
elettronica e' un mezzo efficace, ma cerchero'
di farvi avere alpiu' presto
anche il numero di fax del Servizio
stranieri).
Cordiali saluti
sergio briguglio
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ALCUNI PROBLEMI RELATIVI ALL'APPLICAZIONE DEL
DECRETO SULLA REGOLARIZZAZIONE
1) Alla questura di Torino: non hanno
accettato l'attestazione di identita'
rilasciata a un ragazzo nigeriano dalla sua
ambasciata (dalla quale, per
inciso, e' quasi impossibile ottenere un nuovo
passaporto(*)), perche'
datata Novembre '97. Accettano solo
dichiarazioni rilasciate negli ultimi
sei mesi. Questo comportamento non e' previsto
dalla circolare.
Inoltre, per la stessa persona, hanno
rifiutato come insufficiente la
seguente documentazione relativa all'alloggio:
ricevuta, rilasciata da
altro commissariato, della dichiarazione di
ospitalita', copia del
contratto d'affitto e copia della carta
d'identita' del proprietario
dell'immobile! Hanno affermato che e'
necessario che il suddetto
proprietario si presenti con lo straniero
regolarizzando. Di questo passo
chiederanno di portare in commissariato anche
l'immobile.
2) Sempre a Torino, la questura richiede, gia'
all'atto della prenotazione,
elementi di prova su lavoro e alloggio. In
concreto richiede un'impegnativa
del datore di lavoro e almeno la dichiarazione di ospitalita' ex art. 7,
Testo unico. La ragione della richiesta
sarebbe quella di evitare un
numero esorbitante di prenotazioni da parte di
persone che in realta' non
dispongono dei requisiti richiesti. La cosa e'
grave perche', ad esempio,
un successivo decreto sui flussi potrebbe
prendere in considerazione i soli
prenotati entro il 15 dicembre, ma allo stesso
tempo ampliare il novero dei
requisiti sufficienti per la prenotazione.
3) A Prato dicono che non accetteranno, come
prova di presenza, gli
abbonamenti ai mezzi di trasporto perche' -
sostengono - "gia' con la
legge Dini ne abbiamo scoperti molti di
falsi".
4) In molte questure non accettano deleghe per
la presentazione delle
domande di regolarizzazione (ed e'
comprensibile). Mi viene pero'
segnalato, da Lecce, il caso di un soggetto
che pur essendo nelle
condizioni di poter fruire della
regolarizzazione, si trova in
gravi
condizioni di salute (ancora tre mesi di
degenza) e quindi
nell'impossibilitˆ di andare personalmente a
presentare la prenotazione.
5) Problema relativo ai profughi dal Kosovo
privi di passaporto. Non
possono andare in ambasciata per richiedere
l'attestazione di identita'. Lo
stesso accade ai richiedenti asilo che abbiano
visto rigettata la loro
domanda e siano in attesa di decisione del TAR
sul ricorso: non hanno
passaporto e non possono ottenere
l'attestazione. Urge una disposizione ad
hoc per entrambi i casi.
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(*) Risulta che l'ambasciata della Nigeria
abbia comunicato qualche tempo
fa che tutti i passaporti rilasciati in
Nigeria sono falsi. Sono validi
solo quelli rilasciati dalla stessa
ambasciata. Costo ufficiale per un
passaporto: un milione. Costo reale: dai tre
ai quattro milioni, perche'
senza bustarella "i passaporti sono finiti" da circa tre anni.