Date: 2:33 PM 11/11/98 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: intervista a Frisullo
Cari amici,
per chi non l'avesse letto, mando il testo
dell'ottima intervista a Dino
Frisullo apparsa ieri sul Corriere della Sera.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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IL PACIFISTA CHE FU IMPRIGIONATO IN TURCHIA
Frisullo: sui profughi c'era pi dialogo con
la destra
Carlo Vulpio
DAL NOSTRO INVIATO
OTRANTO (Lecce) - Hanno scritto quel nome,
Dino Firosillo, sulla
fiancata della nave quando l'equipaggio li
ha abbandonati in mare. Ci
siamo chiesti: come far capire agli
italiani chi siamo e che cosa
vogliamo? E abbiamo subito concluso che
quella scritta era il modo
migliore per dichiarare la nostra
nazionalit e chiedere asilo
politico.
Quando i profughi sbarcati a Santa Maria
di Leuca sabato scorso glielo
hanno raccontato, Dino Frisullo si
commosso. Pacifista di Rete
antirazzista e Senzaconfine, 46 anni,
Frisullo fu arrestato e
incarcerato in Turchia otto mesi fa per
difendere i diritti dei curdi.
Da quando mi occupo di immigrazione e di
profughi - dice Frisullo - il
mondo per me non pi una carta
geografica, ma persone in carne e
ossa. Con tutto quel che ne consegue.
E ne consegue una critica serrata a tutti
coloro, specialmente i
politici, che quando hanno interesse a
gonfiare la questione
immigrazione ci bollano come
"buonisti", quando invece vogliono
rassicurare l'opinione pubblica che tutto
va bene ci dipingono come
"emergenzialisti".
Invece, buonismo e cattivismo per Frisullo
sono soltanto parole per
passare il tempo in dibattiti da salotto.
E' su un'altra parola,
emergenza, che bisogna far chiarezza. Gli arrivi di
immigrati non
sono "ondate", n
"invasioni" - dice Frisullo -. Quindi un'emergenza in
questo senso, sul numero, non esiste.
Ormai lo dice anche D'Alema.
Quale sia l'emergenza vera, si capisce dal
telefonino di Frisullo. Che
diventato caldissimo dopo aver chiamato,
nell'ordine: la Questura di
Lecce, il vice capogabinetto del prefetto
di Lecce, la segreteria del
ministro dell'Interno, e poi di nuovo, in
senso inverso, ministero,
prefettura, questura. Per un totale di
venti chiamate. Senza tuttavia
riuscire a entrare nel centro di prima
accoglienza che ospita i suoi
amici curdi. Eppure c' una circolare
della Direzione di Pubblica
sicurezza del ministero dell'Interno -
afferma Frisullo - che consente
agli ospiti dei centri di incontrare
chiunque, salvo che per
eccezionali ragioni di ordine pubblico.
Qualcuno qui riesce a vederle
queste ragioni?.
E' solo un esempio, ma per Frisullo
illuminante sul modo di
affrontare il problema. Questo - dice -
un approccio sbagliato: i
macro-centri di raccolta, non possono non
essere luoghi di detenzione,
lager, prigioni. In quest'altro senso, si
pu ben dire che emergenza,
e pure cronica - continua Frisullo, dalla
tv turca tutt'ora mai
chiamato per nome, ma definito "il
provocatore" -. L'emergenza sono le
persone che in questo momento, e tra loro
ci sono anche tanti bambini e
persino donne incinte, stanno dormendo
all'addiaccio per le strade di
Roma. No guardi, su questo, io che
combatto la destra, non posso tacere
sull'ipocrisia della sinistra e dei
governi di centrosinistra, che
hanno interiorizzato lo stereotipo dell'immigrato
come problema
criminale e di ordine pubblico persino
"meglio" di quanto abbia fatto
la destra. E mentre spiega che ogni
profugo, in attesa del
riconoscimento dell'asilo politico, ha
persino diritto a un contributo
di un milione e mezzo che quasi mai
riesce a ottenere grazie
all'inefficienza della burocrazia,
Frisullo si interrompe e fa due
nomi: Roberto Maroni e Antonio Martino.
Come, scusi, i due ex
ministri della Lega e di Forza Italia? Ma
s, cribbio! Mi ricordo che
quando c'era Maroni sono andato al
ministero con i clandestini, ripeto:
clandestini, di Villa Literno e lui ci ha
ricevuti e ha discusso
seriamente con noi. E Martino? Sar pure
un tecnocrate, con la sua tesi
dell'immigrazione che conviene alla nostra
economia, ma con lui si
discuteva. Invece adesso? Il
sottosegretario all'Interno, Sinisi, da
quando ho osato dire che non distingueva
tra profughi e clandestini, mi
evita. L'ex ministro Napolitano si
vantato in Parlamento di aver
respinto alla frontiera 50-60 mila
persone. Bravo: erano quasi tutti
bosniaci e croati, algerini e curdi.
Mentre gli attuali ministri
dell'Interno e degli Esteri, e il capo del
Governo, glissano sul tema
vero: l'emergenza esiste ed la recidiva
incapacit, o forse mancanza
di volont, dell'Italia ad accogliere un
pugno di dannati della terra.
Non si pu appaltare tutto ai volontari,
e magari poi scoprire che la
diocesi di Otranto ha una decina di centri
vuoti, oppure che le mense
del volontariato, a Roma, danno da
mangiare solo agli immigrati in
posseso del permesso di soggiorno -
conclude Frisullo - insomma, quando
la finiremo di credere che l'accoglienza
solo una doccia, un vestito
e un pasto caldo?.