Date: 4:32 PM 2/5/99 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: regolarizzazione e mozione CIR
Cari amici,
per intemperanze dell'UDR e' saltata la
possibilita' che il Governo varasse
oggi uno schema di decreto legislativo per
introdurre una disposizione,
nell'art. 3 del Testo Unico, tale da
consentire la regolarizzazione tramite
decreto-flussi per i soggetti considerati dal
decreto-flussi del 16 Ottobre
scorso. Mi direte, a parte le vostre
considerazioni sull'UDR: ma come?
hanno gia' stabilito la regolarizzazione con
un decreto-flussi (quello del
16 ottobre, appunto) e ora devono sancire la
cosa per legge? Vi rispondo
che ambasciator non porta pena e che questo e'
il frutto della pessima
nascita della legge 40.
La cosa e' rinviata a martedi' prossimo,
quando si terra' un Consiglio dei
ministri straordinario per discutere una
proposta dell'UDR. Raccomanderei a
tutti (ma so che l'appello cadra' nel vuoto
degli impegni domestici di
fine-settimana di ciascuno) di esercitare
pressioni su gruppi politici,
mezzi di stampa e qualunque altro oggetto non
contenga piu' di dodici zeta
nel proprio nome, perche' sia chiaro a tutti
lo slogan "regolarizzate senza
indugio tutti i quattrocentomila richiedenti;
se no ve la facciamo pagare
alle prossime elezioni".
Mi arrivano anche notizie, sempre piu'
frequenti, di ingiunzioni di
espulsione aconsegnate a regolarizzandi per i
quali uno dei criteri non
risulti del tutto soddisfatto. A discrezione
dei commissariati, vengono
cosi' espulsi soggetti che presentano
dichiarazioni di presenza firmate da
persone meno autorevoli del Papa (anche se
piu' autorevoli di Bill
Clinton), o soggetti che, richiedendo la
famosa regolarizzazione per lavoro
autonomo, non riescono a dimostrare con prove
di natura fiscale (!) la
disponibilita' di un reddito pari almeno a
sedici milioni di lire annui.
Pare che questi comportamenti trovino
fondamento in due deliziose circolari
del Ministero dell'interno.
Ho posto il problema alla Jervolino. Se non
viene decisamente smentito
questo punto, non posso che trarre la
conclusione che tutto quello che e'
stato detto da noi nell'incontro del 5 gennaio
da un orecchio sia entrato,
dall'altro sia uscito. Tutto tranne una cosa
(e questa mi turba piu' delle
altre): della questione del reddito, il
Ministero dell'interno non si era
neanche accorto, finche' non ho ho fatto
notare (con sciocca onesta') come
quello fosse il punto nodale della
regolarizzazione, e come bastasse
continuare a glissare sulla faccenda per far
andare a buon fine l'intera
operazione; risultato: capovolgendo il
suggerimento il Ministero, dopo aver
preso diligenti appunti, ha deciso di smettere
di glissare.
Se questo e' il risultato netto del mio
impegno sull'immigrazione, forse e'
piu' utile che io mi dedichi allo spaccio di
droga. Se invece questa mia
lettura e' pessimistica, saro' lieto di venire
a conoscenza di nuove e piu'
sensate circolari.
Nel frattempo, vi inviterei
a) a spedire fax tra l'indignato e lo stupito,
in tutti i casi in cui
abbiate prove certe di comportamenti delle
questure quali quelli citati, al
Ministro Jervolino (fax 06-46549534);
b) ad assistere gli stranieri nella
presentazione di ricorsi al pretore
contro il provvedimento di espulsione (o al
TAR contro il rifiuto di
rilascio di permesso di soggiorno). In
proposito, chiedo a Nazzarena
Zorzella e agli altri dell'ASGI di mandarci un
pro-memoria su i passi da
fare per presentare ricorso;
c) a rimettere queste preoccupazioni in forma
diplomatica e a farne oggetto
di prese di messaggi alla Jervolino da parte
degli organismi piu'
autorevoli.
Infine, su diversa questione (profughi dal
Kosovo e da altre zone di
conflitto), vi giro il testo di una mozione
approvata dall'assemblea del
Consiglio Italiano per i Rifugiati.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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L'Assemblea del CIR riunitasi il 27 gennaio
1999
Convinta che debba essere fatto ogni possibile
sforzo per assicurare ai
rifugiati del Kossovo e di altri paesi la
possibilit di arrivare su un
territorio sicuro senza la necessit di
mettersi nelle mani di bande
criminali di traffico di persone.
Considerando che il necessario e pi efficace contrasto delle attivit
criminali non risolvere l'esigenza dei rifugiati di ricevere
asilo
umanitario nella Comunit Europea
Convinta che la prolungata presenza di gruppi
numerosi di rifugiati
kossovari ed da altri paesi sul territorio
albanese non garantisca loro,
nella situazione attuale, n la necessaria
sicurezza n un'accoglienza
dignitosa e metterebbe inoltre a rischio i difficoltosi e fragili
equilibri interni dell'Albania
Chiede al Governo di considerare la proposta
formulata per un maggior
impegno dell'Italia sul territorio albanese al
fine di migliorare le
attuali condizioni di accoglienza, sempre che
tale politica non abbia come
obiettivo la costruzione di un "cordone
sanitario" per l'Italia e la
frontiera esterna dell'Unione europea in
generale, ma sia concepita come
strumento per garantire l'effettiva protezione
dei rifugiati e per evitare
le tragedie quotidiane che si consumano nel
mar Mediterraneo
Sollecita quindi il varo di un piano
complessivo, che preveda tra l'altro:
a. la costituzione di centri di raccolta e
smistamento sul territorio
albanese ed eventualmente del Montenegro, per
l'accoglienza di durata
molto limitata di rifugiati dal Kossovo e da
altri paesi, sotto
l'amministrazione dell'ACNUR con l'appoggio
economico e logistico
dell'Italia e di altri Stati dell'Europa
occidentale;
b. la valutazione caso per caso delle
situazioni di rifugiati accolti, in
particolare sotto l'aspetto di vincoli
familiari e altre circostanze che
possono determinare l'identificazione del
paese di seconda accoglienza e di
asilo;
c. il trasferimento di rifugiati, sia, per un
numero limitato, in altre
zone dell'Albania, sia in Italia, sia in altri
paesi dell'Unione Europea o
in Svizzera, dove successivamente sar
determinato lo status legale delle
persone trasferite
d. un piano nazionale di accoglienza di
richiedenti asilo e rifugiati in
arrivo, nonch l'istituzione di un
coordinamento per l'accoglienza tra lo
Stato, gli Enti Locali e le Associazioni
maggiormente interessate
Consapevole che la realizzazione di tale piano
costituirebbe un elemento
innovativo delle politiche di asilo e di
assistenza umanitaria in Europa, e
richiederebbe un forte impegno politico non
solo da parte del Governo
italiano, ma anche da parte degli altri
Governi coinvolti ed interessati
Considera comunque che in assenza di un piano
complessivo di azione la
situazione vissuta nel 1998 continuerebbe, prevedibilmente in misura
ancora pi elevata nel 1999; situazione
caratterizzata da continui arrivi
clandestini sulle coste di molte migliaia di
persone, in circostanze
disumane e vergognose che hanno provocato la
morte di un elevato numero di
rifugiati, peraltro mai conosciuto; da
continui spostamenti irregolari da
un paese all'altro in Europa occidentale ed il
conseguente collasso dei
sistemi predisposti dagli accordi di Schengen
e di Dublino; dall'aumento
sempre pi preoccupante del commercio di
persone e del conseguente
incremento di attivit della criminalit
organizzata su larga scala
internazionale
Finch non sar trovata una soluzione durevole
per la crisi nel Kossovo,
nel Kurdistan turco ed iracheno ed in altre
zone afflitte dalla violenza, i
rifugiati continueranno ad arrivare nei nostri
paesi. Nell'attesa di tali
soluzioni, il modo nel quale i rifugiati
arrivano, deve essere finalmente
governato, sulla base di principi umanitari, e
non pi da organizzazioni di
sciacalli che con totale mancanza di rispetto
della vita umana mirano
esclusivamente ad arricchirsi sulla pelle dei rifugiati.