Date: 11:06 AM 2/12/99 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: regolamento e lettera alla Jervolino
Cari amici,
mi sono state segnalate, da un cultore della
materia, alcune discrepanze
tra il testo dello schema di regolamento
riportato da Repubblica e quello
varato dal Governo. Prevalendo questo su
quello, a dispetto della
indiscussa serieta' (?) del quotidiano, ho
aggiornato il documento sulla
mia pagina web (http://briguglio.frascati.enea.it/),
alla sottopagina
"immigrazione_e_asilo; 1999;
febbraio".
Lunedi' invieremo una lettera alla Jervolino,
a nome di diverse
associazioni (Gruppo di Riflessione, ARCI,
etc.), con la richiesta di un
incontro urgente (che abbia luogo, cioe',
prima mia nipote Alice vada in
pensione). Allego la bozza della lettera.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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Gentile Ministro,
desideriamo esprimere la nostra soddisfazione
per il varo del decreto
legislativo che consente di portare a
compimento la regolarizzazione
avviata con il D.P.C.M. 16 Ottobre 1998.
Allo stesso tempo riteniamo doveroso segnalare
come la gestione della
delicata fase di esame della documentazione
presentata dagli stranieri che
chiedono di regolarizzarsi rischi di
vanificare completamente la scelta
coraggiosa e intelligente operata dal Governo.
A dispetto di una indicazione volutamente
ampia dei requisiti riportati dal
suddetto D.P.C.M., sta infatti affermandosi,
nei commissariati e nelle
questure, una linea di estrema e
ingiustificabile fiscalita'.
La mancanza di precise delimitazioni della
documentazione atta a dimostrare
la presenza in Italia in data anteriore al 27
Marzo 1998 ha indotto
moltissimi stranieri a ritenere di poter
provare il possesso di tale
requisito, una volta ottenuta una
dichiarazione da parte di organismi
umanitari e assistenziali, quali la Caritas,
l'ARCI o altri ancora,
"attestante inequivocabilmente",
come recita una circolare del Ministero
dell'interno, "una effettiva prestazione a
favore dell'interessato
(di natura assistenziale, economica, legale,
ecc...)".
Oggi quegli stessi stranieri scoprono che,
sulla base di una valutazione
discrezionale dei funzionari preposti
all'esame della documentazione (o,
forse, sulla base di disposizioni del
Ministero non note al pubblico), tali
dichiarazioni sono da considerarsi inadeguate.
La cosa sarebbe gia' grave
(dato il tempo trascorso dal 27 Marzo 1998) se
allo straniero venisse
ingiunto di procurarsi altra prova; diventa
gravissima nel momento in cui
si procede - come sta avvenendo in questi
giorni - a immediata notifica di
un provvedimento di espulsione.
Considerazioni analoghe devono essere svolte
sulla richiesta di
dimostrazione del possesso del reddito minimo
di sedici milioni annui per
la regolarizzazione per lavoro autonomo. Allo
straniero in posizione
irregolare e' ovviamente impossibile produrre
documentazione di natura
fiscale. E, d'altra parte, non puo' che essere
frutto di una clamorosa
distrazione l'immaginare che l'esistenza di un
reddito possa essere
dimostrata certificando la titolarita' di
risparmi per un determinato
ammontare. E' superfluo, infatti, sottolineare
come l'ammontare del
risparmio sia frutto dell'accantonamento, in
un periodo di riferimento, di
cio' che delle entrate sopravvive una volta
detratte le spese e - si badi
bene - le rimesse ai familiari; mancando, nei
casi in esame, informazioni
su spese, rimesse e durata del periodo di
riferimento, non e' possibile in
alcun modo correlare l'ammontare dei risparmi
al reddito di cui lo
straniero dispone.
Il perdurare di atteggiamenti restrittivi
quali quelli qui segnalati avra'
in brevissimo tempo l'effetto di dissuadere
gli stranieri prenotati dal
presentarsi nei commissariati per produrre la
documentazione richiesta. Un
bacino di trecentomila cittadini stranieri,
desiderosi solo di ottenenere
la piena legalizzazione del proprio
inserimento nel tessuto produttivo del
Paese, sara' costretto a restare nell'ombra,
confuso con le sacche -
incomparabilmente piu' ridotte - di
manovalanza delle organizzazioni
criminali.
Confidiamo che Ella voglia accordarci un
incontro, che consenta di
affrontare nel dettaglio questi ed altri
motivi di preoccupazione e di
discutere le possibili soluzioni.