Date: 10:23 AM 4/29/99 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: proposta di decreto e lettera di
accompagnamento
Cari amici,
vi mando, come promesso nella riunione del 27
aprile, una bozza di lettera
di accompagnamento della proposta di decreto.
L'ho scritta immaginando che
sia destinata alla Jervolino, ma forse sara'
opportuno mandarla a D'Alema,
visto che il decreto in oggetto sarebbe di
competenza del Presidente del
Consiglio.
Ho cercato di chiarire che la proposta in
questione non e', a giudizio dei
proponenti, il massimo cui si possa aspirare
in termini di giustizia e di
efficacia, ma tenta di aprire un canale di
ingresso legale. Nel far questo,
ho cercato di tener conto delle osservazioni
critiche sulla proposta di
decreto che sono arrivate da diverse parti (vi
mando per conoscenza il
testo di un messaggio inviato da Ananmaria
Dupre' ai membri del Gruppo di
Riflessione, e quello della mia replica;
osservazioni simili a quelle
avanzate da Annamaria sono state espresse
anche da altri).
Vi faro' avere domani eventuali proposte di
emendamento ulteriore del testo
della proposta.
Vi prego di farmi pervenire (o di mandare a
Jurgen Humburg) le vostre
osservazioni sul testo della bozza di lettera
e su ogni altra cosa che
abbia bisogno di chiarimenti o miglioramenti.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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A tutti i membri del Gruppo di Riflessione
Ogg. bozza di decreto per lo status umanitario
di profughi kosovari
Ho ricevuto la bozza, preparata da un gruppo
di lavoro presso l'ACNUR, per
un decreto che preveda lo status umanitario
per i profughi kosovari.
Ho alcune perplessità sulla proposta:
1) il
problema maggiore è che non si prevede niente per quelle persone
che arriveranno con gli scafisti. Le categorie
previste nella bozza avranno
uno status speciale, mentre le persone
arrivate prima o che non sapevano di
questa possibilità (la diffusione di
informazione nei campi è estremamente
difficile) e si sono affidate agli scafisti,
potranno solo chiedere asilo
politico (con tutte le lungaggini che
conosciamo). Avremo un problema di
profughi di serie A e di serie B.
2) mi preoccupa la definizione dei limiti
posti per il ricongiungimento
familiare poiché i legami familiari vengono
interpretati dai Kosovari in
senso molto più ampio di quanto non sia
previsto nella bozza del decreto.
Mi sembra importante esprimere con urgenza le
nostre preoccupazioni e dare
eventuali suggerimenti al gruppo di lavoro, di
cui fanno parte l'ACNUR
(Juergen Humburg), l'ICS (Gianfranco
Schiavone), Sergio Briguglio ed altri.
Mi rendo conto delle difficoltà e dello
spirito con cui è stato elaborato
un testo che doveva fare i conti con la
posizione dura del Governo.
D'altra parte credo che una simile proposta
vada integrata con nostre
proposte. Il decreto dovrà essere accompagnato
da varie misure:
1) uno
screening in tutti i campi (non solo quelli dell'Arcobaleno)
sia per dare ai profughi un documento
sostitutivo, sia per individuare le
persone che potrebbero chiedere il
trasferimento in Italia. Lo screening
deve comprendere i profughi ospitati fuori dei
campi;
2) iniziative
di informazione capillare per tutti i profughi nei campi
e fuori dei campi sulle possibilità di essere
trasferiti in Italia, al fine
di prevenire che le persone che hanno diritto
si rivolgano agli scafisti
per mancanza di informazione:
3) un
buon coordinamento per un programma di trasferimento.
In ogni caso dovremo collaborare tra di noi
per trovare risposte per le
persone che arriveranno comunque con gli
scafisti.
Credo che dovremo anche discutere con i
Parlamentari dell'appello dei 180.
So che le mie proposte sono molto deboli, ma
vorrei aprire il dibattito tra
di noi.
Se non avete il testo potete richiederlo a
Sergio Briguglio o a me.
Cordiali saluti.
Annemarie Duprè
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Cara Annamaria,
provo a rispondere alle tue perplessita'.
1) Considerazione generale: il Governo
italiano va dicendo da un mese che
non ne vuole sapere di emanare un decreto ai
sensi dell'art. 20. Non ho
difficolta' a riconoscere che si tratta di un
branco di idioti. Il problema
e' che un decreto del genere e' di pura
competenza del Governo, e quindi si
tratta di convincere gli idioti, piu' che di
far notare loro quanto siano
idioti. Abbiamo quindi cercato di metterci nei
panni di un ministro
dell'interno che teme l'invasione, e di
prospettare soluzioni che non
equivalgano a dire "si', e' vero: fino ad
oggi io, Rosa Jervolino, ho
affermato un cumulo di sciocchezze", ma
neanche a tenere chiuse le porte.
Se riusciremo a fare aprire un po' le porte,
potremo anche sperare in un
successivo allargamento dell'apertura.
2) Il problema di quelli che arriveranno con
gli scafisti: posto che non si
puo' esigere il possesso di passaporto a
dimostrazione della provenienza
kosovara (i passaporti sono stati distrutti),
quale criterio introduciamo
per ammettere o respingere il sedicente
kosovaro che sbarchi in Italia? Se
bastasse l'autocertificazione della
provenienza, l'Albania si svuoterebbe
in tre giorni.
In mancanza di un decreto, chi oggi arriva con
gli scafisti puo' solo
sperare in una non-applicazione
dell'espulsione. Non credo neanche (Jurgen
mi ha convinto) nella possibilita' di
presentare domanda d'asilo, se arriva
dall'Albania, per via della clausola di
irricevibilita' della domanda per
soggiorno prolungato in paese terzo sicuro
(art. 1 della legge 39/90).
Con un decreto "di compromesso"
quale quello in oggetto si aprirebbero
alcune possibilita' alternative. Concordo
sulla necessita' di garantire
l'informazione nei campi e, in generale, ai
profughi.
2) Vincoli familiari: in mancanza di decreto
non si va, di fatto, oltre il
primo grado di parentela. Qui si sta
proponendo il quarto (cugini e
pronipoti). Si sta anche proponendo che il
familiare ricongiunto sia a
carico dello Stato. Per parenti di grado piu'
alto o familiari acquisiti si
e' ipotizzato il canale della
sponsorizzazione. Posso immaginare situazioni
delicate (ad esempio: per ricongiungimento, un
kosovaro soggiornante in
Italia puo' far venire la sorella e i figli di
questa, ma non il cognato),
ma non credo che si possa fare molto di piu'.
Teniamo presente, comunque,
che vale l'art. 28, comma 3, del Testo Unico
(sul diritto prevalente del
minore).
3) Attivita' aggiuntive: nessuna obiezione.
Con riferimento alla proposta
di decreto fin qui elaborata, potrebbe
instaurarsi, ai fini dello
screening, una collaborazione diretta ed
informale ONG-ACNUR, e un rapporto
diretto ACNUR-Governo.
4) Contatti con i parlamentari: ho parlato con
Gianfranco Schiavone,
raccomandandogli di tenerci al corrente di
eventuali incontri con
parlamentari e simili, e di tenere al corrente
anche il CIR e gli altri
organismi che stanno lavorando sul problema.
Lo stesso, naturalmente,
faremo noi. Gianfranco si e' detto pienamente
disponibile.
5) Nella riunione del 27 aprile, all'ACNUR, si
e' deciso di produrre anche
una bozza di lettera per la Jervolino (ve la
mando in altro messaggio), che
accompagni la proposta del decreto,
spiegandone i contenuti (ed
eventualmente chiarendo - con i dovuti modi -
che, comunque, un decreto del
genere non sistemerebbe per niente
l'imbrattatissima coscienza dei nostri
ministri).
6) Si e' anche convenuto che in questi giorni
si cerchera' di capire quale
sia la modalita' di presentazione della
proposta piu' idonea. La lettera di
cui sopra (una volta emendata) dovrebbe
chiedere anche un incontro, e
potrebbe essere firmata da tutte le ONG
coinvolte (quelle che se la sentono
di firmarla, naturalmente). L'ACNUR potrebbe,
poi, da fuori, inviare un
messaggio con cui sostiene i contenuti della
proposta e chiede di prender
parte all'incontro.
7) In caso di porte chiuse da parte del
Governo, si tratterebbe di dare,
poi, piena pubblicita' alla proposta e di
individuare gli opportuni
strumenti di pressione. Fino a quel momento e'
opportuno che la proposta
non sia resa pubblica.
Inutile dirti che proposte circostanziate di
modifica sono sempre benvenute
(finche' il testo non parte). Inutile altresi'
dirti che quanto piu' le
proposte di modifica si muovono all'interno
del quadro sopra delineato,
tanto piu' e' facile che siano accolte o
valutate senza che questo comporti
un azzeramento del lavoro svolto.
Ciao
sergio
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