Date: 4:41 PM 11/10/99 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: centri di permanenza temporanea
Cari amici,
vi giro un paio di messaggi relativi alla
manifestazione che si terra' a
Milano per la chiusura dei centri di
permanenza temporanea. Mi scuso con
chi avesse gia' ricevuto piu' volte l'appello
e, per il ritardo con cui lo
giro, con chi me l'ha inviato.
Cordiali saluti
sergio briguglio.
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Cari Amici
vi proponiamo di sottoscrivere l'appello
allegato alla presente e di
partecipare alla prima iniziativa ad esso
collegata del pomeriggio-sera del
13 novembre '99 a Milano.
Come vedrete tra i firmatari dell'appello vi
sono anche vostri colleghi e
amici. Teniamo a precisare che si tratta di
una iniziativa che non vuole
avere nessuna connotazione di schieramento
politico, ma anzi vuole riunire
il pi ampio arco di democratici che per
motivi umanitari e per la difesa
dei diritti fondamentali di ogni essere umano
denunciano ogni forma di
discriminazione e le violenze ai danni di nomadi
(vedi sgombero via
Barzaghi a Milano), ai danni di immigrati
(vedi trattamento illecito di
immigrati al Corelli e in altri centri di
espellendi) e anche ai danni di
marginali e esclusi italiani (vedi violenze ai danni di tossicodipendenti,
senza-fissa-dimora e persone affette da
disagio psichico).
L'iniziativa consister nelle testimonianze
dei vari fatti che a Milano e
altrove (anche in Europa) illustrano
discriminazioni e razzismi. Sono
invitati a parlare alcuni noti giuristi,
alcuni artisti (tra cui Moni
Ovadia, Dario Fo, Franca Rame, Lella Costa,
ecc.), alcuni intellettuali
(Marco Revelli, Alessandro Dal Lago, ecc.),
alcuni rappresentanti di
immigrati (Ainom Maricos e altri) e varie
altre persone impegnate a vario
titolo su queste tematiche (Luigi Pagano, don
Rigoldi, Dott.ssa Torre resp.
ASLcarcere, Antigone nazionale, ARCI, ecc.).
Ovviamente sarebbe graditissima la vostra
partecipazione o quantomeno
l'invio di documenti utili.
Alcuni amici stanno preparando
un'interrogazione parlamentare che sar
sottoscritta da parlamentari di vari partiti.
vi preghiamo di comunicare la vostra risposta
e vostre comunicazioni a
semir@libero.it
o ad una di queste persone :
Federica Sossi 02 740783
Gabriella Petti 0335-6856827
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Caro Sergio,
non so se eri/eravate gi a conoscenza
dell'appello e dell'iniziativa che si
terr qui a Milano domenica. Nel dubbio, ti
giro il mail pregandoti di
diffonderlo come sempre.
Da un anno a Milano esiste un coordinamento
per la chisura dei CTP che si
riunisce quasi settimanalmente presso il NAGA.
Sono a conoscenza delle altre
realt milanesi (estranee al coordinamento
citato) che si occupano del
problema ma vorrei sapere cosa succede nelle
altre citt. Ho qualche
contatto, soprattutto al nord e comunque del tutto
insufficente per poter
lavorare seriamente contro questa pesantissima scelta legislativa. Forse
puoi aiutarmi? Riusciamo a creare velocemente
un indirizzario ed avviare un
lavoro in rete fra tutti quelli che vogliono
l'abolizione dei lager di
Stato?
Grazie
Anna
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No ai Lager in Italia
Sono luoghi nascosti, alla periferia delle citt, del tutto o quasi del
tutto invisibili. Sono luoghi in cui le
persone trattenute non hanno
commesso alcun crimine. Per questo, sono
luoghi di sospensione del diritto.
Uomini, donne, giovani e giovanissimi, di paesi diversi da quelli
dell'Unione europea, vengono fermati per
strada, sequestrati, internati,
sorvegliati, costretti a dormire in container
con numerosi altri detenuti,
talvolta picchiati, privati della loro libert
senza aver commesso un
reato, senza aver subito un processo e,
spesso, senza essere messi in
condizione di ricorrere all'assistenza legale,
che pure la legge prevede.
In questi luoghi, al di l di coloro che vi
sono detenuti e di coloro che
li gestiscono, nessuno pu entrare. A
differenza di quanto avviene nelle
carceri, i parlamentari e, almeno nei fatti,
gli avvocati non vi hanno
libero accesso. Non si sa quello che in essi
avviene.
Questi luoghi sono stati creati di recente in via Corelli a Milano, in
uno spazio cinto da alte mura vicino alla
tangenziale est, del tutto
isolato e invisibile, a Torino, a Roma, in
altre citt ancora, e la legge
che li ha istituiti prevede che ne sorgano
altri in varie parti d'Italia.
E' l'articolo 12 della legge 40 del 1998 (ora articolo 14 del D.Lgs. 25
luglio 1998, n. 286 "T.U."
sull'immigrazione) che prevede questa
aberrazione giuridica. Esso chiama
"centro di permanenza temporanea e
assistenza" un luogo in cui gli stranieri
privi di permesso di soggiorno
vengono detenuti con un provvedimento del
questore nel caso in cui non sia
possibile provvedere immediatamente alla loro
espulsione. Ancor pi grave
il fatto che questi centri siano stati creati
in assenza di un regolamento
di attuazione della legge e siano nei fatti
sottratti all'autorit
giudiziaria. Il testo di legge inoltre del
tutto vago sulla loro
gestione: a Milano, per esempio, il centro
gestito dalla Croce Rossa
Italiana che, malgrado quanto comunemente si
pensi, un corpo militare.
Chiamiamo i "centri di permanenza
temporanea e assistenza" Lager, senza
per questo confonderli con i nomi tristemente
noti dei campi di
concentramento di Buchenwald, di Dachau, e tanto
meno con quello di
Auschwitz e degli altri "campi di
sterminio", senza dunque scadere a facili
e pericolosi revisionismi, perch l'esistenza
anche di un solo "centro" in
cui la pratica della privazione arbitraria e
illegittima della libert
delle persone diventi la regola segnala un
venir meno del sistema dello
stato di diritto che non ci pu che allarmare.
Sono queste, infatti, le
caratteristiche con cui sono nati tutti i
"campi di concentramento".
Gi il ricorso all'eufemismo era una pratica nota a tutti i sistemi in
cui l'istituzione dei "campi" era
diventata la regola, cos come il
tentativo di relegare questi luoghi in spazi
distanti rispetto al
territorio normalmente percepito, praticato e
abitato nella vita quotidiana
dei cittadini. Non far sapere e non far vedere
per non far reagire, sono
pratiche politiche note a tutti i sistemi
totalitari.
Ma i "centri" istituiti dalla legge 40 del 1998 sono il
sintomo di una
concezione politica, comune all'Italia e
all'Unione europea, che nella
gestione dell'immigrazione tende a creare
invalicabili barriere tra coloro
che godono dei diritti e coloro che, perch
nati altrove, non possono
godere nemmeno del diritto alla libert. Anche
questa divisione tra un
mondo di persone e un mondo di non-persone,
cos come il fatto che essa si
regga non sugli atti compiuti dai singoli, ma
sulla loro nascita,
qualcosa che purtroppo la storia del 900 ci ha
drammaticamente insegnato:
stato infatti su questa via che la Germania di
Hitler ha iniziato a
internare donne, uomini, vecchi e bambini
colpevoli di essere nati "altri".
Ripetiamo, non vogliamo confondere questi "centri" con
Auschwitz. Ma dopo
Auschwitz sappiamo che il primo passo verso il
dominio totale l'uccisione
del soggetto di diritto, e sappiamo anche, o
dovremmo sapere, con le parole
di Primo Levi, che "le coscienze possono
di nuovo essere oscurate", e che
la disattenzione, l'indifferenza, il non
vedere e il non voler sapere hanno
permesso che ci accadesse.
I
"centri di permanenza temporanea e assistenza" vanno dunque
denunciati
per quello che sono e di essi deve essere
chiesta l'immediata chiusura.
A tutti chiediamo di sottoscrivere questo appello, mandando la loro
adesione al seguente indirizzo di posta elettronica:
semir@libero.it
Ma sottoscrivere un appello non basta, alle singole persone,
agli
intellettuali, agli artisti, ai professori e
ai docenti universitari
chiediamo di aderirvi facendolo conoscere e
leggendolo in ogni occasione
pubblica, di modo che in tutta Italia si formi
un movimento d'opinione per
la chiusura dei Lager.
Agli avvocati, ai magistrati, chiediamo di denunciare questa legge e
creare le premesse per dichiararla
incostituzionale.
Ai singoli parlamentari, compresi quelli che hanno votato il testo di
legge, chiediamo di dar corso a
un'interrogazione parlamentare affinch i
Lager vengano aboliti.
Hanno gi aderito: Maria Grazia Meriggi (U. di
Bergamo); Frediano Sessi
(scrittore); Moni Ovadia (attore); Lisa
Ginzburg; Nicola Littaru
(praticante studio legale); Roberto Escobar (U. di Milano); Pietro
Acquistapace (studente); Demetrio Conte
(educatore); Enzo Traverso
(storico); Eliano Etzel Placchi; Sandro
Mezzadra (U. di Bologna); Marisa
Fiuman (psicoanalista); Marco Revelli (U. di
Torino); Paulo Barone; Bruno
Menotti; Associazione Yabasta; Cooperativa sociale Tangram; Enrico
Davolio; Carlo Formenti (giornalista);
Federica Sossi (U. di Bergamo);
Gabriella Petti (ricercatrice); Livio
Quagliata (giornalista); Cooperativa
sociale Grado 16; Danilo Zolo (U. di Firenze);
Associazione Madres de Plaza
de Mayo; Augusta Molinari (U. di Bergamo);
Salvatore Palidda (sociologo);
Daniela Padoan (traduttrice); Stefano Rosso
(U. di Bergamo); Giuseppe
Mosconi (U. di Padova); Lella Costa (attrice);
Alessandro Dal Lago (U. di
Genova); Natale Losi (IOM di Ginevra); Paolo
Virno (U. della Calabria);
Andrea Danilo Conto; Ulisse Rossan
(studente); Nicol Rossan (studente);
Laura Disilvestro; Giorgio Ellero; Aroldo De
Donato; Francesco Pagnotta;
Sara Gandini; Biagio Napolano Arci
Caserta;Antonio Zampella; Solidarieta
Caserta; Melina Miele (radio onda d'urto);
Carmen Demin; Centro sociale
Leoncavallo; Paola Aglione Arci Caserta;
Andrea Senese Arci Caserta;Antonio
Sorvillo Arci Caserta;Maria Buzzone Arci
Malachia;Sossio Lupoli Arci
Jarmusch; Dario Lepore obiettore di coscienza;
Carmine Parente obiettore di
coscienza; Giovanna Bettini; Claudio Vivarelli
ex obiettore di coscienza;
Arturo Martinelli obiettore di
coscienza;Sandra Bettio ARCI Servizio Civile
Responsabile obiettori ARCI di Genova;
Gabriele Usberi (U. di Firenze);
Italo Siena (Naga); Orietta Piazza; Massimo
Spaggiani (Arci Rimini); Sandra
Cangemi (giornalista Mairie Claire); Gabriella
Piroli (giornalista);
Giovanni Semi (U. di Milano); Emiliano Viti;
Daniele Sensi; Vincenzo
Ruggiero; Frank Cimini (giornalista); Beppe
Ruggiero (Legambiente
Campania); Michele Buonomo; Alberto Giasanti
(U. di Milano); Lanfranco
Camini; Luigi Amodio; Riccardo Buonavita;
Cristiana Facchini; Alberto
riccioppo; Michele Ravagnolo.; Antonio
Corbelletti; Vincenzo Cuoco;
Raffaele Taddeo; Massimo Lizzi; Marcello
Maneri (sociologo); Associazione
smappamondo; Giuliana Beltrame (insegnante);
Antonino Morvillo (U. di
Padova); Rosario Cumbo; Pietro Colacicchi;
Moreno Biafiori; Marina
Veronesi; Giuseppe Faso; Lorenza Bernardini;
Riccardo Bellofiore; Walter
Peruzi; Denis Dalaune; Elia Cortinovis; Mauro
Palma (PresidenteAss.
Antigone); Associazione "le
Nuovole"; Massimo Nicoli; Furio Ferraresi;
Francesco Armezzani; Bliblioteca Cerreto;
Maurizio Nicolazzo; Giavanna
Virgilio; Carmelo Adagio; Simona Urso; Luca
Fazio; Isabella Fazio;
Alessandro di meo; Arianna Civita; Alessandro
Spina; Associazione Guerra e
Pace; Giovanna Procacci; Cristiano Cagnone;
Mario Ciccarelli; Pietro
Mazzarotto; Gianfranco Schiavone (responsabile
ICS); Francesca Rizzitiello;
Orlando Picca; Claudio Barbetti; Elena Casini;
Alberto Merli; Massimo
Pavarini; Carlo Melegari (CISTIM); Giorgio
Tinelli (U. di Bologna);
Alessandro Simoncini; Comitato cittadino antirazzista
di Bologna; Asgi;
Associazione I Draghi Locopei (Palermo);
Fulvio Vassallo Paleologo (ASGI);
Andrea Panaccione (storico); Valentina
Giulietti; Michele Vittori; Armando
Gnisi (La Sapienza, Roma); Meggi Pepeu;
Gabriella Grasso; Banda degli
ottoni a scoppio; Cestri (Centro studi sul
razzismo italiano); Michele
Nani; Marisa Mantovani; Guido Cristini;
Camillo Duque (consigliere comunale
Pian di Sc, AR); Paolo di Giusto; Marina
Regonini; Alesia Alborisi; Nino
Recupero (U. di Milano); Grazia Naletto; Vittorio
di Vuolo; Gabriele
Paradisi; Luca Parmigiani; Pietro Gilardi
(scultore); Mauro Pesce (Cisec);
Mariapia Alloggio; Luca Pirozzi; Pierugo
Sorbo; Arci Empoli; Rosaria Parri;
Bruno Cartosio (U.di Bergamo); Gianluca
Vitale; Nicola Salvini; Maurizio
Cossa; Matteo Daminelli; Claudia Curion:
Marzia Marsili; Ida Rosati; Marco
Crespi; Claudio Canal; Gianfranco
Giammiatempo; Gian Domenico Maccentelli;
Luca Tancredi Barone; Margherita Pampinella;
Francesca Galante (U. del
Wisconsin); Virgilio Mecca; Mauro Simoni
(avvocato); Lorenzo Trucco
(avvocato, presidente dell'ASGI); Massimo
Pastore (avvocato); Guido Savio;
Claudio Novaro; Sveva Insabato; Luca Schera;
Alessandra Armaroli; Giacomo
Casarino; Cooperativa Ark Teramo; Franco
Carillo; Fabio R. Amaya (U. di
Bergamo); Adine Gavazzi; Teresa Isenburg (U.
di Firenze); Alfredo Damanti;
Alfonso di Stefano; Teresa Modafferi; Giovanni
Consolino (Associazione per
i diritti umani,Ragusa); Cettina Genovese
(Centro Santa Chiara, Palermo);
Alessio Bellini; Valentina Moschini (Africa
insieme, Santa Croce
sull'Arno); Daniella Ambrosino (Consigliere
Corte costituzionale, Roma);
Roberto Cornelli; Laura Ciccogliani; Grazia
Macchieraldo; Pierfranca
Borlone; Nicola Olivieri; Toy Racchetti;
Hossin El Kebisa; Luis Borri (SIMA
Milano); Giovanni Amadura (coop. Senza
Ftontiere, To); PuntoZip (To); Elena
Rozzi (Rete d'Urgenza contro il razzismo, To),
Paolo Redini; Marina
Evangelista (Shake edizioni-Fikafutura);
Legambiente Merone (Co); Ennio
Abate; ; Luigi Vison; Patrizia Farroni; Alan
Brivio; Grazia Ricci; Micaela
Gavioli