Date: 10:54 AM 9/25/00 +0200

From: Sergio Briguglio

Subject: documenti e circolari del min. lavoro

 

Cari amici,

alla pagina http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/2000/settembre/ troverete il testo della proposta della Commissione per una direttiva sulle procedure per il riconoscimento e la revoca dello status di rifugiato. L'ho ricevuta da Walter Citti, che ringrazio.

 

Troverete anche la bozza di un documento sulla programmazione dei flussi che intendo portare all'attenzione di Sinisi. Sono ovviamente benvenuti suggerimenti e critiche.

 

Vi segnalo, infine, come nella circolare 55/2000 del Ministero del lavoro (che potete trovare alla stessa pagina del mio sito), sia contenuta una buona definizione dell'orario minimo per la chiamata nominativa in caso di lavoro domestico (quello tale da assicurare un reddito non inferiore a L. 850.000 mensili, oltre all'alloggio). E' anche specificato - positivamente - che tale reddito puo' derivare da una pluralita' di rapporti.

 

Per contro, la stessa circolare contiene una dettagliata quantificazione dei redditi necessari, nelle diverse regioni, per procedere a una chiamata nominativa. E' spiegato anche quale sia il criterio alla base di tale quantificazione (unriferimento al redditometro). I redditi cosi' stabiliti risultano assurdamente alti quando si guardi a persone - gli anziani non autosufficienti - per le quali un'assistenza domiciliare non e' un lusso, ma una necessita' vitale. E' vero che, per questi casi, si puo' fare riferimento, in base alla circolare, al reddito dei figli, ma questo non risolve il problema - ad esempio - degli anziani soli.

 

Mi sembra che chi ha scritto la circolare non abbia ben chiaro il senso del redditometro: se mi posso permettere una colf a tempo pieno, e' probabile che io abbia un reddito intorno agli ottantacinque milioni l'anno. Se ne dichiaro meno,provveda la finanza a fare accertamenti. Ma non mi si impedisca di tenere la colf!

 

Il compito del Ministero del lavoro non e' quello di combattere l'evasione fiscale, ma, caso mai, quello di vigilare sul corretto andamento dei rapporti di lavoro. Badi quindi a che la colf venga pagata regolarmente, e lasci perdere il reddito di chi l'assume, nello stesso modo in cui un venditore di Rolls Royce si accontenta di sapere che l'assegno staccato dall'acquirente sia coperto, ma non gli chiede, preventivamente, il 740.

 

Ad altro messaggio alcune osservazioni generali sul progetto Ministero del lavoro - OIM (vedi la lettera circolare alla stessa pagina).

 

Cordiali saluti

sergio briguglio