Date: 11:34 AM 1/10/01 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: decreto-flussi e altri documenti
Cari amici,
ho aggiornato l'indice del mio sito
http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/ fino al mese di
dicembre 2000.
Alla pagina http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/2001/gennaio/
potrete trovare, tra le altre cose, il testo della pdl Fini, come approvato
dalla Camera. E' ora al Senato, con la sigla ddl 4938.
Ieri e' stato presentato alla Consulta per
l'immigrazione presso il Dipartimento della solidarieta' sociale lo schema di
decreto flussi per il 2001. Potete trovarne il testo (provvisorio; deve essere
ancora adottato definitivamente dal Governo e trasmesso alle commissioni
parlamentari) alla stessa pagina di gennaio 2001.
Riguardo ai suoi contenuti, alcune
osservazioni preliminari:
1) perche' sono esclusi ingressi stagionali
dai paesi privilegiati (guarda caso, i piu' vicini; tra i pochi, cioe', che
potrebbero avere interesse allo stagionalato)?
2) le procedure per il riconoscimento dei
titoli di studio sono complicatissime. Riguardo agli infermieri, hanno pensato
a predisporre modalita' semplificate per ottenere il riconoscimento mentre
ancora ci si trova all'estero?
3) Ancora riguardo agli infermieri e agli
informatici: su che base si entra? Dimostrando i requisiti previsti per
l'ingresso per lavoro autonomo (ma quale infermiere ha in patria un reddito di
sedici milioni annui?), o in seguito a chiamata nominativa? E da quale lista
attingono i datori di lavoro per effettuare la chiamata nominativa?
4) Dato che si possono fare piu' decreti in un
anno, perche' ostinarsi ad usare l'espressione (per altro sgrammaticata)
"Per l'anno 2001 sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato
non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri non comunitari
residenti all'estero, entro una quota massima di 50.000 persone"? Non
sarebbe meglio una formulazione del tipo: "Sono ammessi in Italia, per
motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, cittadini
stranieri non comunitari residenti all'estero, entro una quota di 50.000
persone da utilizzare entro l'anno 2001"?
5) Idem per il comma 2 dell'art.1.
6) Con che faccia si puo' parlare, al comma 3
dell'art. 4, di "fase di prima applicazione", a tre anni dall'entrata
in vigore della legge e, quanto meno, alla seconda applicazione della normativa
sulla programmazione dei flussi?
7) Perche' non sono considerati esplicitamente
i rumeni nelle quote privilegiate, data la circolare 72/2000 del Ministero del
lavoro che ha consentito in extremis l'ingresso di lavoratori rumeni entro la
quota residua dei 3000 ingressi riservati ad "altri paesi"?
8) L'ammontare delle quote programmate appare
francamente eccessivamente basso rispetto alle considerazioni, svolte nella
relazione di accompagnamento, sulle stime del fabbisogno di lavoratori
stranieri, anche quando si tenga conto dei fattori decrementali. Il tutto avrebbe
senso se si dicesse: puntiamo a una programmazione presumibilmente semestrale,
con l'obiettivo di un nuovo decreto in giugno (da evitare solo in presenza di
ampie porzioni della quota non utilizzate). L'esperienza dello scorso anno
(annuncio di un nuovo decreto e pronta smentita di fronte alle rimostranze di
qualche presidentello di Regione) mostra pero' che questa linea non e'
credibile.
9) E' necessaria la pronta predisposizione di
un vademecum (sulla linea di quello approntato nel 2000) che spieghi agli
utenti e alle amministrazioni periferiche come comportarsi. Il vademecum deve
essere pubblicato in coincidenza con la pubblicazione del decreto. E'
sufficiente, a questo scopo, apportare piccole correzioni al testo dello scorso
anno.
10) Restano inascoltati quasi tutti i
suggerimenti inviati al Governo dal Gruppo di Riflessione
(http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/
2000/settembre/flussi-sinisi-2.html).
Cordiali saluti
sergio briguglio