Date: 2:50 PM 2/22/01 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: parere decreto-flussi senato
Cari amici,
ricevo da Romana Sansa, e giro, il messaggio
allegato. Contiene la proposta diparere sul decreto-flussi avanzata in
Commissione Affari Costituzionali al Senato.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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Subject: parere sul DPCM - ingressi 2001 (da
Romana Sansa)
To: briguglio@frascati.enea.it
From: u.legislativo@senato.it
Date: Wed, 21 Feb 2001 17:55:48 +0100
Status:
---------------------- Inoltrato da
UFF.LEGISLATIVO VERDI/GRUPPO/SENATO il
21/02/2001 17.43 ---------------------------
UFF.LEGISLATIVO VERDI
21/02/2001 17.53
Per:
briguglio@frascati.enea.it
cc:
Oggetto:
parere sul DPCM - ingressi 2001 (da Romana Sansa)
caro Sergio, con l'aiuto tuo, di
Paolo Bonetti e di Saleh Zaghloul,
ho preparato il seguente parere sul
Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, riguardante
i flussi di ingresso di
lavoratori non appartenenti all'Unione
Europea, che il senatore dei
Verdi Giovanni Lubrano di Ricco, in
quanto Relatore a nome della
maggioranza, illustrer domani
pomeriggio - salvo imprevisti - alla
Commissione Affari Costituzionali.
Noi sosteniamo, come d'altronde la
Coldiretti, Innocenzo Cipolletta e
altri confindustriali, che 63.000
ingressi sono troppo pochi e che
non si pu gestire la politica
annuale degli ingressi in maniera cos
asfittica e fuori della realt.
Purtroppo ci sono dei consiglieri del
Governo, che sono molto presenti e
che non la pensano cos. La CGIL,
invece, d'accordo con noi. Oltre
che, ovviamente, gran parte
dell'Associazionismo.
Mi farebbe piacere se tu
trasmettessi questo parere con la tua
mailing list. Ci tengo, in
particolare, che lo invii a Bonetti, che
ringrazio, e del quale non ho
l'e-mail. Ho difficolt a mettermi in
contatto con te per chiedertela.
La mia opinione che, se qualcuno
d'accordo con il contenuto,
farebbe bene a sostenerlo SCRIVENDO
A AMATO, magari cos potrebbe
succedere che, in fase di stesura
definitiva del DPCM, si ravvedano
sulla via di Damasco ( visto, fra
l'altro, che di questi tempi S.
Paolo va forte).
Ciao e ancora grazie. Romana
---------------------- Inoltrato da
UFF.LEGISLATIVO VERDI/GRUPPO/SENATO il
21/02/2001 17.28 ---------------------------
UFF.LEGISLATIVO VERDI
21/02/2001 14.22
Per:
Schema di decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri per la
programmazione dei flussi d'ingresso dei
lavoratori non appartenenti
all'Unione europea per l'anno 2001.
(Parere al Presidente del Consiglio dei
Ministri, ai sensi dell'articolo 3
del Testo unico 25 luglio 1998,n.286. Esame.
Parere favorevole con
osservazioni.)
PREMESSA
Il Testo unico sull'immigrazione, emanato con
decreto legislativo 25 luglio
1998,n.286 e il relativo Regolamento di
attuazione,adottato con DPR 31
agosto 1999,n.394, hanno profondamente
innovato la disciplina vigente in
tema di politiche migratorie, disponendo due
importanti strumenti
legislativi.
- il Documento programmatico triennale
relativo alla politica
dell'immigrazione e degli stranieri, che
analizza il fenomeno migratorio
verso il nostro Paese negli aspetti
internazionali, strutturali, politici,
economici e sociali, utilizzando dati e
statistiche e predisponendo le
relative azioni di governo;
- il DPCM di programmazione dei flussi di
ingresso dei lavoratori non
appartenenti all'Unione europea, nel quale
vengono fissate, annualmente, le
quote di ingressi consentite.
Nell'anno 2000, per la prima volta
dall'entrata in vigore del Testo unico,
le norme sono state pienamente applicate,
determinando risultati positivi,
sia per l'iniziativa sinergica delle
Amministrazioni principalmente
interessate ( Lavoro, Interno e Affari
Esteri), sia per il mercato del
lavoro, nel quale stato intrapreso un
significativo percorso verso la
legalit dei rapporti di lavoro, stipulati con
immigrati.
Il DPCM
In questo contesto positivo, si colloca la
tempestiva approvazione del DPCM
per le quote di ingressi per l'anno 2001,
unitamente alla relativa
Relazione di accompagnamento, ambedue
approvati dal Comitato dei Ministri
il 15 dicembre 2000.
Per l'anno 2001, il DPCM conferma il numero di
63.000 nuovi ingressi per
lavoro subordinato, anche stagionale e per
lavoro autonomo, come gi
disposto nell'anno 2000.
Questa decisione suscita perplessit.
Nella relazione di accompagnamento del DPCM
sono analiticamente descritte
le valutazioni ecomomiche e sociali ,
utilizzate per determinare il
fabbisogno di lavoratori immigrati per l'anno
2001. La prima di tali
valutazioni di natura incrementale ed
stata predisposta dal Ministero
del Lavoro, anche tramite le Direzioni
Regionali del Lavoro. Al 13 dicembre
2000, tale fabbisogno stato calcolato in
105.778 unit (analiticamente
specificate dal Trentino - Alto Adige, dal
Veneto e dal Friuli - Venezia
Giulia).
L'indicazione risulta attendibile, sulla base
delle seguenti
considerazioni. Anche con il DPCM per l'anno
2000 sono state fissate quote
di ingressi di lavoratori immigrati per un
totale di 63.000 unit. Gi a
partire dal mese di giugno 2000, tali quote
erano state esaurite dalle
domande delle imprese, dei singoli datori di
lavoro privati (nel caso di
assunzioni di Colf) e anche dalle
sponsorizzazioni. Non pare, quindi,
essere congrua la scelta di reiterare una
scelta numerica cos bassa.
A sostegno di questa considerazione militano i
seguenti fattori
(incrementali e decrementali), elencati nella
relazione di accompagnamento,
sui quali opportuno fare delle
specificazioni:
- Risulta che la domanda di servizi (alla
persona e lavoro domestico)
forte da parte delle famiglie. Essa, tuttavia,
non conteggiata nella
rilevazione delle intenzioni di assunzione da
parte delle imprese o dai
ministeri e rimane, quindi, inesplorata. Nella
premessa del DPCM il settore
del lavoro di cura e del lavoro domestico
evidenziato come uno dei
settori principali per i quali necessita la
manodopera immigrata. Va perci
evidenziato e preso in considerazione il
fabbisogno di lavoro domestico e
di cura.
- Si fa rilevare che, anche nell'anno 2000,
sono stati autorizzati circa
40.000 ricongiungimenti familiari, per i quali
si prevede una potenziale
disponibilit al lavoro nell'anno 2001. E'
opportuno far osservare che la
cifra proposta non stata suddivisa, secondo
le categorie degli aventi
diritto al ricongiungimento familiare: minori
di 18 anni, coniugi, genitori
e fratelli a carico e, pertanto, diventa
difficile ragionare su dati
incerti. Se, poi, si considera che - in genere
- le persone ricongiunte
sono bambine/bambini minori di 14 anni e
mogli, molte delle quali sono
madri che, secondo le tradizioni di alcune
importanti Comunit presenti in
Italia, non intendono lavorare fuori dalla
propria abitazione, risulta
evidente che il dato proposto non
pertinente. A ci va aggiunto che i
familiari non conoscono l'italiano all'atto
del ricongiungimento, essendo
ci un grave limite per l'eventuale e
immediato accesso al lavoro.
- Si rende noto che, qualora il disegno di
legge sull'asilo, attualmente
alla Camera dei Deputati, fosse approvato,
anche i richiedenti asilo
riconosciuti potrebbero lavorare nel 2001.
Sono necessarie due
osservazioni. La prima riguarda la proposta di
legge sull'asilo, che non
sembra essere in dirittura di arrivo, malgrado
le pressanti richieste delle
organizzazioni che tutelano i profughi e i
perseguitati e malgrado
l'appello all'Italia e alla Gran Bretagna
della Commissaria delle Nazioni
Unite per i Diritti Umani Mary Robinson che,
il 7 febbraio scorso, ha
chiesto ai due Paesi di adottare una linea di
accettazione dei profughi
legittimi. La seconda concerne la sovrastima
della possibilit di lavorare
per i potenziali richiedenti asilo. Il
provvedimento in discussione alla
Camera ha disposto che il richiedente asilo
non pu lavorare all'atto della
presentazione della domanda di asilo, ma
soltanto dopo 6 mesi dalla data
della medesima e qualora la Commissione
centrale non abbia dato risposta.
Anche in questo caso , sembra non opportuno prendere in considerazione i
richiedenti asilo nel calcolo del fabbisogno
di lavoratori immigrati per
l'anno 2001.
- Si sottolineano, infine, i dati della
disoccupazione degli stranieri
presenti in Italia che, nel 1999, ammontavano
a 204.573 persone. La stessa
relazione afferma trattarsi di dati non molto
significativi, considerato
che gli avviati al lavoro non risulterebbero
cancellati dalle liste di
disoccupazione e che molti degli iscritti in
tali liste lavorano,
malauguratamente, nel sommerso. Poich il
Ministero del Lavoro ha avviato
una iniziativa per la cancellazione dei
disoccupati fittizi dalle liste di
collocamento e poich risulta essere in
aumento l'attivit degli ispettori
del Lavoro, dell'INPS e dell'Inail, si valuta
che tale cifra possa subire
una drastica riduzione.Sarebbe opportuno che
gli immigrati, disoccupati
iscritti, siano considerati nella loro
condizione reale, ai fini della
determinazione del fabbisogno per l'anno 2001.
CONCLUSIONI
Le elezioni politiche e il blocco
dell'attivit parlamentare rendono quasi
certa l'impossibilit , per l'anno 2001, di un
ulteriore decreto sui flussi
programmati, qualora il DPCM oggi in
discussione fosse quantitativamente
inadeguato, come, peraltro, gi appare.
Si valuta che sarebbe, quindi, opportuno
aumentare fin da subito a 100.000
lavoratori immigrati non appartenenti
all'Unione Europea i nuovi ingressi
per l'anno 2001. L'aumento di 37.000 ulteriori
ingressi, rispetto a quanto
disposto nel DPCM in discussione, dovrebbe
essere inserito nelle seguenti
quote, in quanto pi bisognose di apporti
lavorativi, come emerge anche
dalla relazione di accompagnamento:
20.000 nella quota del lavoro subordinato,
indeterminato e determinato, di
cui all'articolo 1 comma1
13.000 nella quota del lavoro stagionale, di
cui all'articolo 1 comma 2.
Ferma restando la forte sottolineature
dell'azione intrapresa dal Governo
per portare la condizione delle lavoratrici e
dei lavoratori immigrati a un
quadro di certezza normativa e alla parit dei
diritti/doveri e delle
opportunit con i loro omologhi italiani,
positivo anche evidenziare che,
per il decreto sui flussi del 2001, stata
messa in campo una attivit di
consultazione degli organismi preposti, cos
come disposto dall'articolo 3
del Testo unico, di ampio rilievo e di
indubbia qualit.
Di quanto stato elaborato e discusso, il
Relatore ringrazia gli estensori
e i partecipanti e desidera rendere noti, a
conclusione di questa disamina,
alcuni punti da portare all'attenzione del
Governo per la stesura
definitiva del DPCM:
- articolo 2 comma 1 lettera d) : si
suggerisce di esaminare con urgenza le
domande di riconoscimento del titolo di
infermiere professionale,
conseguito all'Estero, giacenti presso il
Ministero della Sanit, al fine
di inserirle negli ingressi 2001, in aggiunta
ai 2000 ingressi gi
previsti;
- articolo 3 comma 1 : non risulta chiara la
possibilit degli ingressi per
lavoro stagionale da parte di lavoratori
immigrati, cittadini di Paesi con
Accordi di riammissione; non sembra opportuna
la diminuzione della quota di
ingressi di lavoratori marocchini, considerata
l'importanza della Comunit
marocchina in Italia; non comprensibile
l'esclusione della quota di
ingressi garantiti per i lavoratori rumeni,
gi riconosciuti nel 2000.
Il parere favorevole, con osservazioni.
sen. Giovanni Lubrano di Ricco